I riflessi del terrorismo islamista nel diritto: differenze tra le versioni
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→Il diritto islamico può vivere in un sistema giuridico laico?: Corretti errori battitura (solo prime righe) |
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Tutto ciò che abbiamo detto nel paragrafo precedente è di fondamentale importanza per capire la situazione di un credente islamico in Italia o comunque in uno qualsiasi dei Paesi di diritto che si riconoscono laici.
È un problema non di poco conto dato che basta dare una rapida occhiata a un planisfero che indichi la diffusione dell'Islam per capire che, chi più e chi meno, tutti gli Stati laici (prevalentemente occidentali e del Nord del mondo) hanno a che fare con cittadini di fede islamica.
In questo contesto si instaura il concetto di integrazione. Esistono prevalentemente tre forme di integrazione, o meglio l'integrazione può avvenire in tre modi a seconda del soggetto che si muove. Detto in altre parole, potremmo avere casi in cui lo Stato resta fermo nelle sue convinzioni di laicità e impone le sue regole al fedele (per esempio il legislatore impone una forma legale di matrimonio e ritiene valida solo questa forma non riconoscendo la forma di matrimonio religioso). In questo caso è il fedele a doversi
Da quel poco che abbiamo potuto capire, integrazione sembra che cammini in parallelo con laicità dello Stato. E in effetti è proprio così. Non è sbagliato infatti dire che, a seconda di come lo Stato esprime la sua laicità, si avrà una diversa forma di integrazione, che può anche arrivare al punto di far cessare proprio l'integrazione stessa e alimentare lo scontro di civiltà.
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