I riflessi del terrorismo islamista nel diritto: differenze tra le versioni

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Tutto questo se e solo se si applica una laicità simmetrica. E se questa laicità non si applica ?
 
Se non si applica la laicità simmetrica l'integrazione stessa rischia di venire minacciata.
Francia, Aprile 2011, il legislatore vara una famosa legge che dispone la proibizione dell'uso del velo islamico in luoghi pubblici. La reazione delle donne islamiche ha dello sconvolgente per la opinione pubblica occidentale.
Se per la donna francese, europea, occidentale in generale il vedersi imporre un abito come il velo islamico da una religione è qualcosa di impensabile, le donne musulmane invece protestano vivamente per questa lesione al loro essere "cittadine dell'Islam", una lesione che per loro quindi è nei confronti della loro stessa personalità.
E' sicuramente questo il momento in cui in Francia si inizia a covare lo scontro di civilità che porterà alla nascita delle "serpi in seno" dei fondamentalisti islamici che grazie agli addestramenti dell'ISIS in Siria diventano Terroristi.
Il non essere laici simmetricamente è sicuramente un fattore determinante per l'avvio dello scontro di civiltà. Il fondamentalismo islamico si nutre degli errori degli Stati di Diritto Laico è un dato di fatto. D'altronde il messaggio dei fondamentalisti è quello che l'Occidente e la propria Cultura annientano l'Islam e i suoi valori. E' quindi non può che non favorire questo messaggio il comportamento, non laico, di uno Stato Occidentale, come in questo caso francese. D'altronde una reazione del genere non avviene solo da parte dell'Islam. Mutatis Mutante tutte le Religioni reagiscono in questo modo quando vedono lesi i propri valori (si pensi ai moti cattolici contrari ad esempio all'introduzione dell'aborto nel 1978). E' una cosa naturale e propria di ogni religione. Certo non vi è la nascita di un radicale fondamentalismo (questo anche perchè come detto i cristiani hanno maturato una sorta di separazione tra l'essere cittadino e l'essere religioso) ma ugualmente vi è una reazione più o meno dura.
 
A questo punto bisogna solo tirare le somme. Da una parte abbiamo detto, nel paragrafo precedente, che il credente islamico, più di ogni altro credente, sente in se la partecipazione, o meglio la cittadinanza, ad un diritto che si fonda sull'Islam e a cui esso si sente strettamente legato, dall'altra abbiamo qui detto che uno Stato deve in un certo senso agevolare l'integrazione altrimenti rischia di non permetterla e quindi di causare lo scontro di civiltà. La somma porta alla creazione del fondamentalismo, o comunque ad alimentarlo, e quindi lo scontro, potremmo dire istituzionalizzato, di civiltà. Aggiungiamo l'aggettivo istituzionalizzato perchè il fondamentalismo si fonda su una dottrina religiosa e quindi ha una sua autorità spirituale/giuridica nell'Imam. Il passo quindi da fondamentalismo a organizzazione terroristica è davvero breve. Basta che entrino in gioco scopi economici, politici, militari, personali in testa all'Imam o ad un gruppo di Imam/Leader per trasformarsi in gruppi armati portatori di finti valori religiosi che celano invece "loschi" scopi ma di questo ce ne occuperemo nel prossimo paragrafo vedendo nel concreto la questione ISIS.
 
== I riflessi nel diritto internazionale del fenomeno ISIS ==