Sonar a profondità variabile

Un sonar a profondità variabile (in inglese: Variable Depth Sonar; in sigla VDS), è un sonar impiegato dalle navi di superficie per localizzare i bersagli subacquei in particolari condizioni di propagazione del suono.

VDS montato su una fregata di tipo F70

Descrizione

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Raggi acustici emessi dal bersaglio colpire la nave nella situazione ideale

Questo tipo di sonar viene utilizzato quando, a seguito di variazioni termiche negli strati di mare e conseguenti variazioni della velocità del suono, le traiettorie dei raggi acustici emessi dai bersagli si piegano verso il fondo generando ampie zone d’ombra che impediscono il normale funzionamento del sonar [1] tradizionale. Se l'acqua del mare, in zone non molto profonde, fosse perfettamente omogenea e alla stessa temperatura a tutte le quote anche la velocità di propagazione del suono sarebbe costante.

 
Trasduttore del sonar sulla chiglia della nave

In costanza della velocità del suono i raggi acustici si propagherebbero per successive onde sferiche nei primi 1000 metri di distanza dal generatore dopo di che, a seguito riflessioni dal fondo e dalla superficie, si trasformerebbero in onde cilindriche che colpirebbero il trasduttore[1] ricevente del sonar[2] di una nave. Se queste condizioni ideali[3] non si verificano il ruolo per la ricerca dei bersagli è demandato al sonar a profondità variabile.

Utilizzo

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La misura della velocità del suono

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Bativelocigramma

Per studiare le modalità di propagazione del suono è necessario conoscere come varia la sua velocità in funzione della temperatura alle diverse quote; questo è possibile grazie ad un bativelocigrafo[4], dispositivo in grado di tracciare diagrammi significativi dai quali dedurre le velocità del suono conseguente alle variazioni di temperatura.

Con i dati che emergono dal bativelocigramma, il diagramma ottenuto dal bativelocigrafo inserendo in ascisse la velocità del suono nel mare in   e in ordinate la quota del rilievo della velocità in  , si possono calcolare i diagrammi di propagazione anomala.

Calcolo delle curve di propagazione anomala

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Curve caratteristiche di propagazione anomala: in celeste la zona di transito dei raggi acustici, in grigio la zona d'ombra[5]

Per impostare al meglio la strategia di scoperta del bersaglio, con l'impiego del VDS a quota ottimale, si procede al calcolo delle curve[6] di propagazione anomala[7] assumendo ad esempio i dati del bativelocigramma rilevati in mare prima dei calcoli, la profondità del sottomarino, la profondità messa a calcolo, l'ampiezza dell'angolo verticale[8] di calcolo[9], il numero delle tracce calcolate e l'intervallo angolare di calcolo tra le tracce.

Dai dati indicati si ottengono le curve caratteristiche di propagazione anomala.

Le curve sono tracciate con le distanze della sorgente [N 1] in ascisse ed in ordinate le quote di calcolo, entrambe espresse in metri; per ragioni di tracciabilità delle curve la scala delle ascisse, che indica la distanza, è compressa.

Scoperta del bersaglio

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L'insieme del VDS: verricello di movimentazione e corpo avviato

Il VDS è dotato di una speciale base acustica, contenuta in un corpo avviato, che viene filata in mare con apposito cavo di comandi e collegamenti tramite attrezzatura a verricello disposta a proravia della nave, viene comandato alla quota stabilita per raggiungere la profondità richiesta per la scoperta del bersaglio.

 
VDS operativo a quota calcolata

Con l'impiego abbinato del sonar con base a scafo e il VDS la scoperta del bersaglio è possibile in quasi tutte le condizioni di propagazione anomala dopo il rilevamento del bativelocigramma del momento e il successivo calcolo[10] del il percorso dei raggi acustici dal quale stabilire la quota di navigazione più adatta per il sonar.

Evoluzione tecnologica

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Vecchia generazione
 
Nuova generazione

I primi VDS vennero impiegati durante la seconda guerra mondiale, e vedevano manufatti di grandi dimensioni data la tecnologia dell'epoca; con l'evoluzione delle tecniche costruttive si sono ridotte le dimensioni rendendo i VDS più maneggiabili e sicuri.

Annotazioni
  1. In questo esempio si considera come sorgente acustica un sottomarino navigante a quota  
Fonti
  1. Urick, p. 35.
  2. Del Turco, pp. 13-27.
  3. Del Turco, p. 194.
  4. Pazienza, pp. 298-402.
  5. De Dominicis, pp. 194-195.
  6. Del Turco, p. 204.
  7. Del Turco, p. 202.
  8. Pazienza, p. 410.
  9. Del Turco, p. 204.
  10. Horton, p. 96.

Bibliografia

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  • Robert J. Urick,, Principles of underwater sound, 3ª ed. Mc Graw – Hill, 1968. cap.five - six, Propagation of sound in the sea, pp. 99 - 197.
  • J.W. Horton, Foundamentals of Sonar, Annapolis, Maryland, United States Naval Institute, 1959, pp. 73 - 120.
  • Aldo De Dominics Rotondi, Principi di elettroacustica subacquea , Elettronica San Giorgio-Elsag S.p.A. Genova, 1990, cap. nono, La trasmissione del suono nell'ambiente marico, pp. 165 - 224.
  • Giuseppe Pazienza, Fondamenti della localizzazione marina, La Spezia, Studio grafico Restani, 1970, pp. 394 – 460.
  • C. Del Turco, Sonar- Principi - Tecnologie – Applicazioni, Tip. Moderna La Spezia, 1992.
  • Lockheed Martin’s Marion, ''\Expendable Mobile Anti-Submarine Warfare (ASW) Training Targets (EMATTs),Massachusetts (dépliant vettore EMATT)

Collegamenti esterni

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N° FASCI Selenia

Sonar FALCON

Schemi sonar FALCON

Testo discorsivo sul sonar

Testo tecnico sulla Correlazione

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