Il sistema di Law, o sistema del Mississippi, è un sistema monetario e finanziario realizzato in Francia durante la Reggenza del duca Filippo II d'Orléans (1674 – 1723) da John Law, economista e finanziere di origini scozzesi stabilitosi in Francia. Il sistema durerà dal 1716 al 1720 terminando con un tracollo.

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Sistema di Law
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della moneta

Le quattro fasi del sistema di Law

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Law, desideroso di realizzare i propri progetti finanziari, non ottiene ascolto in Inghilterra. È la Francia, sotto la Reggenza del duca Filippo II d'Orléans, a dargli la possibilità di mettere in pratica le proprie idee. La Francia si trova in una profonda crisi monetaria (scarsità di moneta) e finanziaria (debito pubblico insostenibile provocato dalle numerose guerre condotte da Luigi XIV) e le idee di Law sembrano suggerire una geniale soluzione. Law cercherà al contempo di risanare le finanze pubbliche francesi e di favorire l'offerta monetaria attraverso l'introduzione della carta-moneta. Le misure intraprese da Law saranno note come Sistema di Law o Sistema del Mississippi realizzato progressivamente in quattro fasi.

Prima fase

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Istituzione nel 1716 della Banque Générale, banca commerciale privata che diventerà in seguito una sorta di banca centrale, la cui funzione principale è di emettere biglietti bancari (moneta cartacea) in sostituzione della moneta metallica in circolazione. Fatto importante: questi biglietti bancari sono riconosciuti dallo Stato in pagamento delle imposte, il cui sistema di raccolta viene razionalizzato da Law.

Seconda fase

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Centralizzazione delle compagnie coloniali commerciali francesi sotto un'unica società: la Compagnia d'Occidente, che diventerà più tardi la Compagnia delle Indie, nota come Compagnia del Mississippi. La Compagnia detiene il diritto esclusivo di sfruttare le potenziali risorse minerarie e agricole della Louisiana, colonia francese. La Compagnia viene implicata nella gestione del debito pubblico: i detentori di titoli di Stato possono infatti convertirli in azioni della stessa. Ciò permette di ristrutturare il debito pubblico allungandone la scadenza e riducendo il tasso di interesse. Le aspettative legate al potenziale sfruttamento delle risorse in Louisiana stanno perciò a fondamento di questa ristrutturazione ed incentivano gli investitori a cedere titoli pubblici contro queste azioni.

Terza fase

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Interazione fra politica monetaria e operazioni di gestione del debito pubblico attraverso l'avvicinamento delle operazioni svolte dalla Banca con quelle della Compagnia (le due società saranno riunite nel 1720). Law utilizza la Banca per accrescere la massa monetaria: la liquidità che ne risulta viene utilizzata per acquistare azioni della Compagnia, il cui valore è al rialzo e viene sostenuto dall'incremento della massa monetaria. Fra il 1718 ed il 1720, vengono continuamente emesse nuove serie di azioni (madre, figlia, nipote,…), costantemente sostenute dall'incremento della massa monetaria. Il valore delle azioni della Compagnia passa rapidamente da 500 lire tornesi a 10.000 lire tornesi.

Quarta fase

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Utilizzo del tasso di cambio interno per incentivare i detentori di monete metalliche a sostituirle con i biglietti bancari. Il sistema si alimenta con l'interazione fra le aspettative di crescita legate al potenziale economico della Louisiana, con la disponibilità crescente di biglietti monetari e con l'utilizzo di questi per acquistare azioni della Compagnia ad un valore sempre crescente. Il sistema funziona finché l'incremento della massa monetaria si riversa nell'acquisto di azioni (circuito moneta-azioni). È quanto accade nel periodo 1718 - 1720 con il valore delle azioni in forte e continua crescita. Nel momento in cui gli investitori abbandonassero il circuito moneta-azioni utilizzando i biglietti monetari per acquistare beni o monete metalliche, il sistema crollerebbe sotto l'esplosione dell'inflazione e la scarsità di monete metalliche. Law adotta così varie misure per scongiurare questi comportamenti: le monete d'argento vengono svalutate rispetto ai biglietti monetari e l'oro viene demonetizzato (rivalutazione interna dei biglietti monetari rispetto alle monete metalliche). Ne consegue anche una rivalutazione della lira francese, in termini di biglietti monetari, rispetto alle monete straniere espresse in metallo (rivalutazione esterna).

Il crollo del sistema

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La rivalutazione interna della lira francese e l'aumento della massa di biglietti monetari sono però in contraddizione. Il sistema di Law entra così in un vicolo cieco essendo l'obiettivo di mantenere un tasso di interesse basso attraverso l'incremento della massa monetaria incompatibile con la necessità di rivalutare i biglietti monetari rispetto alle monete metalliche.

Il 21 maggio 1720 Law cerca di risolvere il dilemma mediante un decreto che impone la riduzione programmata del valore dei biglietti monetari e delle azioni. Il pubblico, che era stato indotto a credere in un continuo aumento del valore dei biglietti e delle azioni, si sente tradito e perde la fiducia nel sistema. Il decreto viene revocato, ma la fiducia non è più recuperata e gli investitori abbandonano il circuito moneta-azioni. Ne segue un tracollo nel valore dei biglietti e delle azioni che determina il fallimento dell'intero sistema.

La principale conseguenza del fallimento del “Sistema di Law” sta nella diffidenza che la Francia manterrà verso la carta moneta per tutto il XVIII secolo, ritardando così l'innovazione finanziaria necessaria allo sviluppo economico.

L'iniziale successo del “Sistema di Law” indusse anche l'Inghilterra, che prima di Law aveva già costituito una Banca d'Inghilterra e Compagnie commerciali con le colonie, a riprendere i principi adottati in Francia. Nel 1720 si assisté in Inghilterra ad un crollo borsistico analogo: il South Sea Bubble.