Il rito bizantino, detto anche rito costantinopolitano, è il rito liturgico utilizzato (in diverse lingue) da tutte le Chiese Ortodosse d'Oriente e da alcune chiese sui iuris di tradizione orientale all'interno della Chiesa cattolica, soprattutto nel passato spesso denominate anche uniati. Esso ha origine nella città di Costantinopoli (l'odierna Istanbul), anticamente denominata Bisanzio.

lezione
lezione
Rito bizantino
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della liturgia

Questa tradizione ha tre forme di Divina Liturgia (così è chiamata la liturgia dell'eucaristia): quella di San Basilio, quella di san Giovanni Crisostomo, e quella dei Presantificati.

Quella di San Giovanni Crisostomo è quella celebrata comunemente durante tutto l'anno; quella di San Basilio è celebrata tutte le domeniche di Quaresima, eccezion fatta per la Domenica delle Palme, per il Giovedì Santo, per la Veglia di Pasqua, per il Natale e per l'Epifania, e nella solennità di San Basilio. La liturgia dei Presantificati è celebrata nei primi cinque giorni di ogni settimana di Quaresima. Essa prevede la distribuzione dell'Eucaristia ma non la consacrazione, poiché i cinque pani benedetti necessari per la celebrazione (una al giorno) sono già stati consacrati la domenica precedente.

Particolarità liturgiche

modifica

Per l'eucaristia il rito bizantino non usa pane azzimo, cioè senza lievito (le ostie e particole della tradizione latina), bensì pane lievitato. Il pane usato per la celebrazione (detto in greco pròsphora, cioè offerta) viene predisposto prima della celebrazione eucaristica vera e propria, durante il rito della Pròthesis, cioè Preparazione, secondo un complesso simbolismo.

Durante la celebrazione eucaristica uomini e donne sono normalmente separati, e le donne stanno a capo coperto.

La maggior parte della celebrazione, chiamata Divina Liturgia è cantata, comprese le Letture bibliche ed il Vangelo, spesso con l'uso di antichissime melodie.

La Divina liturgia

modifica

La Divina Liturgia è il termine corretto per designare la liturgia eucaristica nella tradizione bizantina del cristianesimo. Viene usata sia dalla Chiesa ortodossa sia dalla Chiesa cattolica, nonché dai cristiani armeni, sia da quelli della Chiesa apostolica armena sia da quelli della Chiesa armeno-cattolica. Alcuni ortodossi adottano invece il termine "santa offerta" (in siriaco: qurbono qadisho, in armeno: surb badarak) per le proprie liturgie eucaristiche. Alcune volte si applica questa denominazione anche alle liturgie del rito latino, benché sia prevalente l'uso del termine Messa.

 
Il Patriarca Melkita Gregorio III durante la Divina Liturgia di Pentecoste, Roma, 11 maggio 2008

Tipi di liturgie

modifica

Ci sono tre tipi di Divina Liturgia comunemente nel rito bizantino:

Si ritiene che la Divina Liturgia di san Giovanni sia una forma abbreviata di quella di san Basilio Magno. Entrambe discendono dalla più antica Divina Liturgia di san Giacomo di Gerusalemme, che tradizionalmente è attribuita al primo vescovo di Gerusalemme, Giacomo il Giusto. Viene celebrata una volta all'anno in occasione della festa del santo, tradizionalmente solo a Gerusalemme, ma oggigiorno anche in altri luoghi.

Struttura

modifica

La Divina Liturgia segue uno schema fisso, sebbene le letture e gli inni variino secondo il calendario liturgico.

La Divina Liturgia consiste sempre in tre parti:

  • la liturgia della preparazione, che include l'introito e le preghiere di vestizione dei celebranti e la Prothesis
  • la liturgia dei catecumeni, così chiamata perché nell'antichità ai catecumeni era permesso di assistervi. È chiamata anche liturgia della Parola;
  • la liturgia dei fedeli, così chiamata perché nell'antichità solo i battezzati in stato di grazia vi erano ammessi. Ora questa restrizione si applica solo all'accesso al sacramento dell'Eucarestia.

Liturgia della preparazione

modifica

Questa parte della liturgia è privata, recitata solo dal sacerdote e dal diacono. Simboleggia gli anni della vita privata di Cristo.

  • Introito e preghiere di vestizione: i celebranti entrano in chiesa, venerano le icone e indossano i paramenti liturgici.
  • Liturgia della preparazione propriamente detta: il sacerdote e il diacono preparano il pane e il vino per l'eucaristia sulla tavola dell'oblazione.
  • Kairos: un dialogo preliminare fra il sacerdote e il diacono.

Liturgia dei catecumeni

modifica

Questa è la parte pubblica della liturgia:

  • Benedizione d'apertura impartita dal sacerdote: egli solleva il libro del Vangelo, fa il segno della croce con esso sopra l'altare e proclama: "Sia benedetto il Regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli" (dossologia minore)
  • Grande ektenia che inizia con le parole "In pace, preghiamo il Signore"
  • Prima antifona (generalmente il Salmo 102, nelle rubriche greche il Salmo 91) con il ritornello (nelle rubriche greche) "Per intercessione della Madre di Dio (Theotokos), salvaci o Salvatore."
  • Piccola ektenia
  • Seconda antifona (generalmente il Salmo 145, nelle rubriche greche il Salmo 92) con il ritornello (nelle rubriche greche) domenicale: "Salvaci Figlio di Dio che sei risorto dai morti, salva noi che cantiamo a te, alleluia" e nei giorni feriali: "Salvaci Figlio di Dio che sei meraviglioso nei tuoi santi"
  • Inno "O Figlio unigenito"
  • Piccola ektenia
  • Terza antifona (generalmente il Vangelo delle Beatitudini con i tropari del canone dei mattutini, Odi 3 e 6 , nelle rubriche greche il Salmo 94) con il ritornello (nelle rubriche greche) nei giorni feriali: "O Figlio di Dio che sei meraviglioso nei tuoi santi, salva noi che cantiamo a te, alleluia", nelle domeniche si usa il tropario del giorno
  • Piccolo introito: processione il libro del Vangelo
  • Introito
  • Tropari e kontakia: inni che fanno memoria di santi e di episodi della Scrittura con riferimento al calendario liturgico
  • Trisagion angelico: l'inno '"tre volte santo"
  • Prokeimenon
  • Lettura dell'Epistola
  • Alleluia
  • Lettura del Vangelo
  • omelia (l'omelia può essere sovrapposta all'offertorio)
  • Litania della supplica fervente: "Diciamo con tutta la nostra anima e la nostra mente"
  • Litania dei defunti: non si recita in domenica, nelle feste maggiori, né nel Tempo di Pasqua
  • Litania dei catecumeni e congedo dei catecumeni

Liturgia dei fedeli

modifica

Nella Chiesa antica solo i battezzati in stato di grazia erano ammessi a questa parte dei Misteri eucaristici.

  • Prima litania dei fedeli
  • Seconda litania dei fedeli
  • Inno dei cherubini: cantato dal coro che rappresenta spiritualmente gli angeli
  • Grande introito: processione che reca il calice del Sacrificio e il diskos (patena) dalla tavola dell'oblazione all'altare
  • Litania della fervente supplica: "Compiamo la nostra preghiera al Signore"
  • Simbolo della fede: il Credo niceno
  • Sursum corda ("In alto i cuori"), seguito dal Sanctus
  • Anafora: il Canone eucaristico, comprendente l'anamnesi (memoriale dell'Incarnazione, Passione e Resurrezione di Cristo, cui seguono le parole dell'istituzione del Sacramento)
  • Epiclesi: invocazione dello Spirito Santo sui doni (il pane e il vino) per la mutazione in Corpo e Sangue di Cristo
  • Commemorazione dei santi e Axion Estin, inno alla Madre di Dio (Theotokos)
  • Commemorazione dei vescovi e delle autorità civili: "Ricordati o Signore"
  • Litania della supplica, che inizia con le parole: "Dopo aver fatto memoria di tutti i santi"
  • Preghiera del Signore: il Padre nostro
  • Inchino
  • Orazione "Le cose santi sono per i santi"
  • Inno di comunione
  • Comunione
  • Orazione "Abbiamo visto la vera luce"
  • Orazione "Riempi le nostre bocche con la tua lode, o Signore"
  • Litania di ringraziamento
  • Orazione dietro l'ambone
  • Congedo

Si noti che quasi tutti i testi sono cantati durante la Divina Liturgia, non solo gli inni ma anche le litanie, le orazioni, il credo e le letture bibliche. L'omelia è invece recitata.

Collegamenti esterni

modifica