Prova d'Italiano dell'Esame di Terza Media - Relazione su un Libro
Una delle tracce tra cui è possibile scegliere è la relazione su un libro. La Relazione su un Libro è elaborato che ha lo scopo di informare chi legge sul contenuto e le caratteristiche di un libro.
Stile e Linguaggio della Relazione
modificaLo stile della relazione è formale e oggettivo, evitando quindi di esprimere opinioni o considerazioni personali. Le opinioni al massimo possono essere inserite al termine della stessa relazione. Il linguaggio deve essere preciso, descrittivo (con abbastanza aggettivi) e abbastanza tecnico, cioè usando termini specifici per analizzare un libro, ad esempio “narratore”, “trama”, “punto di vista interno” e così via.
Schema della Relazione
modificaLa relazione su un libro segue uno schema che comprende le seguenti parti:
- Introduzione, nella quale va spiegato in breve su quale libro si andrà a relazionare motivando anche il perché di questa scelta, quindi si dovranno inserire le seguenti informazioni:
- Il titolo dell’opera ed eventualmente l’anno di pubblicazione, seguito dalla casa editrice.
- Il nome e cognome dell’autore con eventuali brevi notizie su di lui.
- Il genere narrativo del libro.
- Il motivo della sua lettura.
- Trattazione/corpo del testo, nella quale c'è la vera e propria relazione e in cui vanno inserite le seguenti informazioni:
- La trama: bisognerà fare un breve riassunto del racconto evitando di soffermarsi su troppi particolari.
- Il luogo e il tempo: si descrivono sia il luogo dove avviene il racconto, sia il tempo storico in cui si svolge.
- I personaggi principali: devono essere brevemente descritti.
- Il narratore: occorre fornire indicazioni su chi racconta la storia e in che modo lo fa.
- Lo stile: si imposta un breve discorso sulle particolarità dello stile dello scrittore.
- Il messaggio: si esplicita il messaggio che l'autore intende comunicare (la morale della storia).
- Conclusione, nella quale bisognerà fare una breve sintesi conclusiva, eventualmente anche inserendovi i propri giudizi e le proprie opinioni, chiudendo con la raccomandazione di leggere o meno il libro.
Esempio di Relazione
modificaDi seguito un esempio di Relazione su un Libro tratto dal Sito Studenti.it (http://www.studenti.it/prova-italiano-relazione-libro.html):
Relazione del libro Arrivederci Ragazzi
Quest’anno ho letto il libro dal titolo “Arrivederci Ragazzi”, scritto da Luis Malle, regista nato in Francia nel 1932 e che nel 1987 ha girato il film omonimo che abbiamo visto con la professoressa di storia quando abbiamo studiato la seconda guerra mondiale. Il libro appartiene al genere letterario del romanzo ed è stato pubblicato solo nel 1993, quindi sei anni dopo la versione cinematografica. Ho deciso di leggerlo perché il film mi era piaciuto molto e volevo scoprire se la versione scritta era un po’ diversa oppure lo seguiva fedelmente. La storia è ambientata nel gennaio del 1944, durante il secondo conflitto mondiale. Un ragazzo di nome Julien è ospite di un collegio religioso vicino a Parigi, nella Francia occupata dai nazisti. I genitori avevano deciso di mandarlo dai frati assieme al fratello François per proteggerli dalla guerra e dagli scontri che animavano la zona. Un giorno arriva al collegio un nuovo studente di nome Jean Bonnet, che dice di essere originario di Marsiglia, anche se di lui nessuno sa niente. Il neo arrivato, a causa dei comportamenti particolari, richiama l’attenzione degli altri giovani, che iniziano a deriderlo e a prenderlo in giro. Jean però, si dimostra sempre gentile e tranquillo con tutti, nonostante il modo in cui viene trattato. Presto Julien, insospettito da questo comportamento, inizia ad indagare sul passato di Jean. Un giorno trova una vecchia foto nel suo armadietto e scopre che il suo vero cognome è Kippelstein, un cognome ebraico. Julien capisce che il giovane, che continua a mentire sulle sue origini, si era rifugiato dai frati per evitare le persecuzioni razziali fatte dai nazisti tedeschi e dai loro collaboratori. La scoperta inizialmente turba Julien che cambia il suo comportamento nei confronti del nuovo arrivato, cercando di strappargli di bocca qualche pezzo di verità ogni volta che parla con lui. Jean Kippelstein reagisce spesso in malo modo alle provocazioni di Julien ma, col passare del tempo, seccato dalla sua insistenza, gli dice la verità e lo invita a non farne parola con gli amici. I due giovani diventano presto amici inseparabili e condividono la passione per la musica e i romanzi, ma sono consapevoli che un giorno la loro origine diversa li dividerà per sempre. Quel giorno arriva: un gruppo di soldati della Gestapo fa irruzione nel collegio per scoprire chi sia l’ebreo che studia dai frati e che gli è stato segnalato da una spia. Dopo alcune perquisizioni Jean viene arrestato e portato ad Auschwitz, dove muore un anno dopo. La stessa sorte tocca anche ad altri due suoi compagni e a padre Jean, il frate direttore del collegio, che muore invece nel campo di concentramento di Mauthausen. A Julien rimane negli occhi l’ultimo saluto dell’amico che la guerra gli ha strappato e l’ultimo incrocio dei loro sguardi. I fatti narrati nel libro si svolgono durante la seconda guerra mondiale, e più precisamente nel gennaio del 1944, il periodo più freddo e duro del conflitto. Il conflitto in corso influisce molto sulla storia dei due giovani. Gli avvenimenti si svolgono soprattutto in un collegio di frati vicino a Parigi, nella Francia occupata dai nazisti, ma nel testo sono presenti anche le descrizioni di alcuni locali della città e dei boschi attorno al collegio. Il protagonista del racconto è Julien, un ragazzo francese figlio di una famiglia borghese, mandato dai genitori in collegio insieme al fratello. Per rimanere con i più grandi a scuola Julien cerca di avere un comportamento più maturo e nasconde il suo vero carattere, che potrà invece venire fuori solo quando incontrerà Jean e diventeranno amici. Julien ama moltissimo i racconti e durante il soggiorno dai frati spesso legge quelli che si è portato da casa. Il giovane è anche curioso e per scoprire la verità sul nuovo arrivato in collegio cerca nel suo armadietto e legge le sue cose di nascosto. Jean Kippelstein, invece, è un ragazzo ebreo che si presenta al collegio di frati sotto falso nome per non essere riconosciuto e per evitare le persecuzioni razziali. Il ragazzo è nella stessa classe di Julien, ama molto la musica ed in particolare il pianoforte. È appassionato di romanzi e spesso li legge insieme a Julien. Ha un carattere diverso rispetto agli altri studenti del collegio, è molto tranquillo e pronto a porgere l’altra guancia a tutti, anche se a volte reagisce male alle provocazioni di Julien. Un altro dei personaggi principali è Padre Jean, il frate più importante del collegio: è gentile ed educato coi ragazzi e li accudisce affettuosamente fino al giorno della sua deportazione. Il tema predominante del racconto è indubbiamente l’amicizia tra Jean e Julien, nata nel periodo molto difficile della seconda guerra mondiale; i due giovani hanno legato nonostante le origini diverse, e sono rimasti sempre insieme fino all’irruzione della Gestapo. Con questa storia l’autore dimostra come tra due ragazzi di origini diverse possa sbocciare una bellissima e profonda amicizia, nonostante il difficile periodo storico in cui si incontrano. Questo libro ci fa capire come la guerra lasci dietro di sé solo morte e distruzione e sottolinea l’ipocrisia del mondo degli adulti, l’orrore delle persecuzioni razziali che uccidono, oltre alle persone, anche amicizie e legami profondi. A me il libro è piaciuto poiché mi ha saputo coinvolgere nelle vicende e soprattutto perché è una storia vera, con riferimenti ad avvenimenti accaduti realmente. Consiglierei di leggerlo perché parla di una bellissima storia di amicizia ed è molto toccante.