Progettazione per competenze
La progettazione per competenze è una metodologia di lavoro riguardante la progettazione di un intervento didattico o formativo focalizzato allo sviluppo di competenze specifiche (competenza).
La competenza è il patrimonio complessivo delle risorse di un individuo nel momento in cui affronta una prestazione lavorativa. È ciò che sta dietro la prestazione e ne consente l'esercizio. Le competenze sono dunque un mix di elementi come le conoscenze e le tecniche operative che riguardano il lavoro che si deve svolgere, sotto forma di compiti e attività. Includono anche la motivazione, la capacità di comunicazione, la capacità di problem solving. Queste ultime sono delle caratteristiche personali che includono il comportamento lavorativo dell'individuo.
Un progetto è un'azione intenzionale tesa al raggiungimento di un obiettivo stabilito che si svolge in un dato contesto, in un tempo dato, utilizzando risorse disponibili o reperibili in grado di produrre un risultato o un prodotto. È bene distinguere anche tra prodotto e processo. Quando si parla di processo si ha in mente un riferimento a un prodotto che è il documento progettuale. Occorre considerare anche la dimensione di processo che mette in evidenza l'importanza degli attori della progettazione e quindi delle dimensioni relazionali. Le dimensioni del progettare: sul piano più tecnico e operativo ogni azione progettuale comporta sia una dimensione ideativa, sia una strettamente realizzativa e attuattiva. Sul piano più tecnico si può distinguere tra progettazione di massima macroprogettazione e tra progettazione in dettaglio detta microprogettazione.
Cenni storici
modificaA partire dagli anni '90 nei Paesi industrializzati cresce sempre più la domanda di figure professionali trasversali, ossia flessibili, non con una specializzazione rigida, ma con buone capacita' relazionali, capaci di affrontare situazioni di emergenza e di lavorare in gruppo, di assumersi responsabilita' e di essere attivi. Istruzione e formazione vengono riconosciute sempre più come strumento di creazione e valorizzazione del capitale umano e del capitale sociale. Il contesto si amplia e si considerano anche gli ambiti di apprendimento non solo formali, ma anche non formali ed informali. La competenza ruota attorno alla centralita' dell'individuo come soggetto attivo e consente di affrontare in modo efficace la personalizzazione dei percorsi formativi, della valorizzazione del sapere già' posseduto e della relazione di scambio sociale. La competenza si presenta dunque come base di nuove prassi di gestione della formazione continua, quindi in ottica di lifelong learning. La competenza non e' referenza fissa, bensi' dinamica. Essa ha un valore strategico per l'individuo.
Obiettivi
modificaNella progettazione per competenze il risultato principale è l'acquisizione appunto di competenze. Questo processo di progettazione è un processo ricorsivo, aperto, talora anche dialettico che non può essere letto in termini lineari ma sempre in costruzione progressiva. Per capirlo serve l'analisi delle competenze e una loro mappatura per avere strumenti che aiutano a costruire percorsi formativi adeguatamente validi per la loro efficacia e la loro rispondenza. Ai fine della progettazione per competenze è indispensabile quindi definire il concetto di competenza e progettazione.
Le competenze sono un insieme di oggetti definiti, ottenibili attraverso distinti percorsi di analisi. Secondo l'approccio ISFOL, l'esercizio efficace di un'area di attività è sempre funzione dell'integrazione in azione di elementi riferibili a diversi tipi di competenze che possono essere così suddivise:
- competenze di base che sono fondamentali per l'accesso alla formazione e al lavoro
- competenze trasversali che entrano in gioco nel lavoro e permettono alla persona di adattare i saperi al contesto
- competenze tecnico-professionali che sono un insieme di saperi e tecniche.
Il concetto di competenza è definito da qualcuno concetto VALIGIA, tanta è la differenza, la controversia di significati che il termine evoca. Un primo riferimento può venire da un'organizzazione internazionale, l'OCSE, che ha condotto varie e importanti ricerche e ha contribuito non poco a definire la prospettiva del termine competenza. Qui si fa riferimento al progetto DeSeCo, sviluppato negli ultimi anni e che è nato dalla necessità di affrontare questa tematica per mettere insieme esigenze che vengono dal mondo dell'istruzione con quelle che vengono dal mondo economico-produttivo e quindi cercare un ponte tra questi diversi linguaggi e prospettive. La definizione che propone l'OCSE riporta la competenza alla capacità della persona di rispondere a problemi concreti in situazioni particolari e dunque accentua la dimensione funzionale, diffondendo la categoria di competenze chiave o competenze essenziali. Anche l'UE ha stilato una serie di definizioni di competenza in molti documenti. Due sono i più recenti: una raccomandazione del 2006 che definisce le 8 competenze chiave per l'apprendimento permanente e uno del 2007 che fa riferimento agli obiettivi di Lisbona riprendendo la definizione dell'OCSE. Da questi due elementi di riferimento, l'OCSE e l'UE si può avanzare una definizione condivisa o condivisibile di competenza che è l'insieme di integrazione o combinazione di conoscenze, di abilità e di comportamenti o atteggiamenti appropriati al contesto sociale e organizzativo in cui uno vive.
Attori e Destinatari
modificaGli attori principali che sono coinvolti nell'azione progettuale sono da un lato i committenti, cioè i decisori che definiscono gli obiettivi e le linee guida da seguire, dall'altro coloro che devono materialmente sviluppare e lavorare il progetto, dall'altro ancora i beneficiari cioè i destinatari del progetto stesso. Un progetto formativo è rivolto a persone e quindi è finalizzato ad azioni di cambiamento e di trasformazione che riguardano le persone stesse. Agisce in contesti che intervengono sul cambiamento a livello di apprendimento e di comportamento, per mezzo di trasformazioni profonde che la formazione è chiamata a fare nelle persone e nei contesti organizzativi.
Modelli e strumenti
modificaModelli
modificaCi sono diversi autori significativi ai quali si può far riferimento per approfondire il significato di progettazione.
Secondo Maurizio Castagna un progetto è un'azione intenzionale tesa al raggiungimento di un obiettivo stabilito che si svolge in un dato contesto, in un tempo dato, utilizzando risorse disponibili o reperibili in grado di produrre un risultato o un prodotto.
Secondo Domenico Lipari si può vedere come i vari significati di progettazione, interpretati a partire dalle definizioni di progetto, possono stare in due estremi: un polo ingegneristico ispirato alla certezza e alla razionalità assoluta e un polo euristico ispirato all'incertezza di carattere più aperto. Nel primo caso si ha la controllabilità del progetto rispetto ai suoi esiti, nel secondo caso si ha il coinvolgimento di vari attori in gioco. Lipari nel 1995 richiama il forte collegamento tra il progettare e il concetto di razionalità, quindi azione razionale che assume dei precisi paradigmi e dall'altro canto vi è una citazione di Lanzara che sottolinea invece le dimensioni più costruttivisti che ed euristiche del progettare. Il paradigma che comunque prevale è quello ingegneristico che ha il vantaggio di presentare una maggiore controllabilità e oggettività dei suoi risultati, per quanto riguarda anche il prodotto della progettazione.
Strumenti
modificaLo strumento per giungere alla progettazione è il documento progettuale ossia il progetto formativo. È il prodotto che viene redatto quando si parla di processo. Occorre considerare anche la dimensione di processo che mette in evidenza l'importanza degli attori nella progettazione e quindi delle dimensioni relazionali. Ci sono diverse dimensioni del progettare: sul piano più tecnico e operativo ogni azione progettuale comporta sia una dimensione ideativa che una strettamente realizzativa e attuattiva. Si può distinguere tra progettazione di massima detta macroprogettazione e tra progettazione in dettaglio detta microprogettazione. Gli elementi costitutivi di un progetto formativo possono distinguersi in: elementi essenziali ed elementi periferici. Gli elementi essenziali riguardano: le aree tematiche di intervento; gli obiettivi formativi; le motivazioni; la docenza; l'orientamento metodoloigico; i partecipanti; il sistema di verifica; il budget. Gli elementi periferici sono: il nome dl progetto; la periodizzazione (calendario di svolgimento); la documentazione; l'articolazione dell'intervento formativo; il contesto formativo (aula, laboratorio); il contesto extra aula (azienda, stage, on the job). Il progetto formativo viene articolato in unità di apprendimento (U.d.A.) composte a loro volta da unità formative capitalizzabili (U.F.C.).
Note
modificaDiverse sono le definizioni date alla competenza.“ La competenza è come un iceberg” (L.M.Spenser & S.M.Spenser) “ La competenza costituisce una caratteristica intrinseca di un individuo casualmente collegata ad una performance eccellente in una mansione. Si compone di motivazioni, tratti, immagine di sé, ruoli sociali conoscenze e abilità” (S.M. Spenser:). “Skill in a medium” (D.Olson, 1979), cioè abilità in un determinato contesto “Capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto o a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo” (M. Pellerey, 2001). Anche facendo riferimento alla normativa italiana, vi è il richiamo al concetto di competenza/e.
«In ogni età della vita, occorre stimolare l'individuo al meglio, tenendo conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue capacità, trasformarle in vere e proprie competenze» |
(DL 19 febbraio 2004, n.59, in materia di "Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n.53") |
«È promosso l'apprendimento in tutto l'arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea» |
(L. 28 marzo 2003, n.53, in materia di "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale – art.2/a") |
Bibliografia
modifica- D.R. Olson, Linguaggi, media e processi cognitivi, Torino, Loescher, 1979.
- A.M. Ajello, M. Cevoli, S. Meghnagi La competenza esperta. Sapere professionale e contesti di lavoro, 1992, Roma, Ediesse.
- S. Meghnagi, Conoscenza e competenza, Torino, Loescher, 1992.
- L.M.Spenser & S.M.Spenser Competenze nel lavoro, 1995, Milano, Franco Angeli.
- P.G. Bresciani, Competenze e comportamento organizzativo, Bologna, Sinform, 1996.
- A.M. Ajello e Saul Meghnagi (a cura di) La competenza tra flessibilità e specializzazione: il lavoro in contesti sociali e produttivi diversi, 1998, Milano, Franco Angeli.
- G. Le Boterf, L'ingégnerie des competences, Paris, Editions d'Organisation, 1998.
- G. Le Boterf, Construire les compétences individuelles et collectives, Paris, Editions d'Organisation, 2000.
- M. Pellerey, Dalla pratica alla teoria per la formazione:un percorso di ricerca epistemologica, in Sul concetto di competenza ed in particolare di competenza sul lavoro, ISFOL, Milano, 2001, pp. 231-276.
- M. Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio, Milano, La Nuova Italia, 2004.
- Domenico Lipari, Logiche di azione formativa nelle organizzazioni, Guerini e Associati, Milano, 2010 (1ª ed. 2002)
- Domenico Lipari, Progettazione e valutazione nei processi formativi, Edizioni Lavoro, Roma, 2009 (1ª ed. 1995)
- Umberto Margiotta, Competenze e legittimazione nei processi formativi, Lecce, Pensa Multimedia Editore, 2007.
- Maria Paola Mostarda, Progettualita' Formativa, Brescia, Editrice La Scuola, 2008.