Processo evolutivo della specie umana (scuola media)
Percorso evolutivo dell’uomo
modificaI primi ominidi comparvero per la prima volta nella zona della Rift Valley, in Africa. Per sopravvivere le prime scimmie svilupparono la vista e per farlo dovettero diventare bipedi; questa tappa fondamentale del processo evolutivo lasciò liberi gli arti superiori e le mani che le poterono usare per costruire piccoli oggetti o modificare l’ambiente. Successivamente si svilupparono: la mandibola, gli arti inferiori, l’encefalo, il piede, la mano, i muscoli dei glutei e, vista la vita di gruppo, nacque e si sviluppò il primo linguaggio. Grazie ai reperti fossili, noi possiamo ricostruire in modo abbastanza preciso il processo evolutivo dell’uomo. Però tuttora la storia dell’evoluzione biologica e culturale dell’uomo è oggetto di studio. Nell’arco di milioni di anni si sono avute 5 diverse specie di ominidi; dai meno evoluti (gli australopitechi) ai più evoluti (l’uomo moderno o sapiens sapiens).
Australopitechi
modificaPrimo gruppo di ominidi di cui è stata accertata la presenza in Africa 3,6 milioni di anni fa. Di loro non rimangono altro che impronte nel terreno. Essi conducevano una vita di gruppo e si spostavano nella savana in cerca di cibo utilizzando, per cacciare, bastoni e sassi.
Homo habilis
modificaQuesti ominidi vissero da 2,2 a 1,4 milioni di anni fa. L’uomo habilis aveva una capacità cranica di 650 cm3 , maggiore di quello degli Australopitechi. Si crede che sapesse comunicare emettendo semplici suoni e sapesse costruire semplici oggetti.
Homo erectus
modificaCirca 1,5 milioni di anni fa, alcuni esemplari di Homo habilis diedero origine ad una nuova specie: l’ Homo erectus che aveva una capacità cranica di circa 1000 cm3. Era capace di costruire attrezzi e di gestire il fuoco che aveva trasformato nel centro di vita sociale e che avrebbe favorito lo sviluppo del linguaggio e di altre facoltà psichiche. L’ Homo erectus emigrò verso Oriente ed Europa e giunse lì 900.000 anni fa.
Homo neanderthalensis
modificaL’Homo sapiens neanderthalensis comparve in Europa in un periodo compreso tra 100.000 e 35.000 anni fa ed aveva una capacità cranica che poteva variare da 1400 a 1600 cm3 . Essi costruivano villaggi in posizione elevata e seppellivano i morti. Prima si pensava che l’uomo odierno discendesse dall’uomo di Neanderthal, oggi si pensa che l’uomo moderno sia arrivato in Europa mentre esisteva ancora l’ uomo di Neanderthal; che si è estinto.
Homo sapiens
modificaQuesto ominide è vissuto circa 40.000 anni fa, si è evoluto dal ramo dell’Homo erectus e comparve in Europa dopo l’ultima glaciazione. Ha una capacità cranica media di 1400 cm3. Sapeva costruire strumenti in pietra levigata ed osso, arpioni da pesca, aghi per cucire, ornamenti e ciotole. Questo ominide sentì la necessità di riprodurre scene della propria vita mediante incisioni rupestri, pitture e sculture; divenne allevatore ed agricoltore e costruì i primi villaggi.
Popolazioni umane
modificaLa nostra specie appartiene all’Homo sapiens sapiens. Nonostante sia un’unica specie, in essa, ci sono individui con caratteristiche diverse. Ci sono state due teorie che hanno tentato di spiegare ciò; la prima dice che l’uomo di oggi appartiene ad un unico ceppo apparso in un punto della Terra; la seconda dice che diversi ceppi sono apparsi in diversi punti di essa. La teoria più accreditata è la prima. L’umanità è nata in Africa e da lì l’uomo è emigrato negli altri continenti. L’uomo di oggi deriva da millenni di selezioni naturali. La prima mutazione è stata la perdita dei peli per adattarsi al nuovo ambiente; la seconda è stata il cambiamento della colorazione della pelle. Questa doveva adattarsi alla diversa quantità di raggi solari. Oggi, visti i continui scambi tra i popoli, questi fattori ambientali hanno perso la loro importanza.