Pittura greca
La pittura è l'aspetto meno conosciuto dell'arte greca, sebbene agli occhi dei contemporanei ne apparisse come una sublime espressione.
Di sicuro in Grecia le opere pittoriche erano molto diffuse, realizzate com'erano su vari supporti (tavole, muri, statue, metope, fregi eccetera) ma, con il passare del tempo, questi esempi di pittura sono andati perduti.
Le uniche pitture originali di ambiente greco a noi pervenute, sono le lastre affrescate della Tomba del tuffatore, scoperta, nel 1968, in una necropoli a poca distanza da Paestum e le pitture parietali nell'Ipogeo dei Cristallinia Napooli. Le lastre del tuffatore sonno un reperto di provenienza magnogreca, in cui sono presenti evidenti elementi di una felice commistione con l'arte campana ed etrusca. Tali caratteristiche, unite all'episodicità del reperto, non ci permettono di considerarlo come un prototipo delle tecniche pittoriche nel mondo greco.L'Ipogeo dei Cristallini ivece rappresenta una della Neapolis antica e sono quattro tombe scavate nel tufo risalenti alla fine del IV sec. a.C e sono parte della necropoli ellenistica e la terza ipogeo (C) è uno degli ambienti più suggestivi, rimasto splendidamente intatto e di cui si riescono ancora ad ammirare le decorazioni e meravigliosi bassorilievi. Per la sua bellezza ed il suo stato di conservazione è un tesoro di particolare importanza. Un'idea indiretta di questa forma d'arte nel mondo ellenico ci proviene da pitture murali e mosaici rinvenuti a Pompei, che si rifanno a pitture originali greche. Dalle fonti storiche ci sono poi ben noti i protagonisti di questa forma d'arte, le problematiche da loro affrontate, le sperimentazioni tentate e i risultati raggiunti.
Un'altra fonte indiretta è costituita dalle pitture vascolari, nelle cui pregevoli realizzazioni, pervenuteci in gran numero, si riflettevano i risultati raggiunti nelle realizzazioni pittoriche.