Pindaro (superiori)
Pindaro (in greco antico: Πίνδαρος, Píndaros) è stato un poeta greco antico della lirica corale.
Vita
modificaIl poeta nacque a Cinocefale, vicino a Tebe, il 518 a.C. circa. Era originario di una famiglia nobile: infatti aveva una mentalità aristocratica. Egli fu istruito da Scopelio (suo padre), Apollodoro, Agatocle, Laso di Ermione. Pindaro visse nel periodo in cui scoppiarono le guerre persiane, ma si mostrò sempre neutrale. La vittoria degli ateniesi durante le guerre persiane favorì l'ascesa della democrazia in contrasto con l'aristocrazia di cui Pindaro faceva parte.
L'attività poetica di Pindaro si svolge presso le corti dove viene accolto, possiamo parlare di poesia come mezzo per guadagnare e quindi la figura del poeta si trasforma in un mestiere. Infatti egli lavorò presso il tiranno Ierone di Siracusa e Terone di Agrigento in Sicilia. La sua massima fama fu raggiunta tra il 469-460 a.C., fu poi accolto da Cirene in Libia.
Quando i regini tirannici e le aristocrazie iniziarono a decadere la fama di Pindaro diminuì. Il poeta morì molto vecchio, ultraottantenne secondo Ateneo. Egli morì nel 438 a.C. a Argo accanto a Teosseno, il giovane da lui amato. La fama del poeta non si perse: infatti quando Alessandro Magno rase al suolo la città di Tebe non distrusse la casa di Pindaro in suo rispetto.
Opere
modificaPindaro scrisse opere di tutti i generi della lirica corale. Tra le tante opere di Pindaro sono giunte a noi solo gli epinici e altri circa trecento frammenti. Epinici di Pindaro:
- 14 odi Olimpiche: scritti dedicati alla celebrazione dei vincitori alle gare olimpiche in onore di Zeus che si svolgevano nell'Elide, a Pisa.
- 12 odi Pitiche: scritti dedicati ai gioche che si svolgevano a Delfi ogni quattro anni in onore di Apollo.
- 11 odi Nemee: scritti dedicati ai gioche in onore a Zeus che si tenevano a Nemea (in Argolide) ogni due anni.
- 8 odi Istemiche: scritti dedicati ai giochi di Corinto in onore di Poseidone che si celebravano ogni due anni.
Gli epinici hanno tutti tre elementi in comune che si ritrovano pure negli epinici di Bacchilide:
- καιρός, ossia l'occasione, che viene rappresentato da un evento dove vi è un vincitore da celebrare.
- μῦθος, mito collegato all'occasione.
- γνώμη, spesso inserita nella parte conclusiva del testo, rappresenta l'insegnamento etico dell'evento.
Ideologia
modificaDalle opere a noi pervenute è possibile definire l'ideologia del poeta che , come sappiamo, era di ceto aristocratico e pertanto mantenne la mentalità dell'aristocrazia in declino. Egli aveva una concezione pessimista sull'esistenza: infatti l'uomo era sottomesso al fato e agli dei. Il breve periodo di vita dell'uomo, però, permette di vivere in maniera intensa se illuminato dalle divinità.
Pindaro credeva nelle divinità tradizionali ma, a differenza del mondo omerico, questi sono onnipotenti e perfetti, senza vizi e difetti. L apoesiaè vista dal poeta come dono divino che si ha per nascita, rinnegando la bravura dei addottrinati.
Lingua e stile
modificaLa lingua utilizzata da Pindaro è il dialetto dorico con elementi dell'eolico e dei poemi epici. Lo stile è invece alto, solenne, tipico della lirica corale.
Il termine "volo pindarico" nel linguaggio comune designa il brusco cambiamento di argomento. Questa cosa è spesso presente negli scritti del poeta, egli passa da un argomento ad un altro in maniera brusca.