Organizzazione Sindacale

Il sindacato in Italia è un'associazione di rappresentanza dei lavoratori, con origini tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Durante il regime fascista nel 1926, tutte le associazioni sindacali furono abolite e sostituite da corporazioni riunite nella Confederazione Nazionale delle Corporazioni Sindacali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la nascita della Repubblica Italiana, fu ripristinata la libertà sindacale, garantita anche dalla Costituzione.

Negli anni di piombo, si registrarono interventi legislativi significativi per disciplinare il diritto sindacale. Lo Statuto dei Lavoratori e l'introduzione della Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA) furono tra le principali evoluzioni. Nel 1991, l'Accordo Sindacale Interconfederale introdusse la Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU).

Dal punto di vista giuridico, il sindacato è un'associazione non riconosciuta, simile ai partiti politici. La rappresentatività di un sindacato, come previsto dall'art. 39 della Costituzione repubblicana, è fondamentale per la firma di accordi vincolanti e l'accesso alle tutele sindacali previste dalla legge. I dirigenti e rappresentanti sindacali godono di tutele specifiche, come previsto da leggi come la n. 252 del 1974 e il decreto legislativo n. 564 del 1996, che conferiscono agevolazioni previdenziali. La Corte costituzionale ha chiarito che la rappresentatività di un sindacato si valuta considerando diversi elementi, non solo il numero di iscritti, ma anche le elezioni delle RSA e RSU, oltre ai referendum contrattuali.