La musica nel Seicento e nel Settecento: il barocco e il classicismo
Il periodo Barocco copre il XVII e il XVIII secolo, e in particolare va dal 1600 al 1750. Il termine Barocco deriva dal termine dispregiativo per indicare una pietra di forma irregolare, brutta; questo termine venne coniato nel secolo successivo. Le sue finalità erano quelle di meravigliare. I pezzi erano stati esclusivamente vocali fino a quel momento, anche se potevano essere trasportati per strumenti musicali. La musica strumentale si sviluppò nelle chiese a Venezia: sfruttava le possibilità acustiche della chiesa di San Marco. Si cominciò a scrivere per uno strumento musicale sfruttando le capacità dello strumento stesso: questo tipo di scrittura si chiama "musica idiomatica". Nei palazzi aristocratici si forma la figura del virtuoso; dopo poco questo arriverà anche nei palazzi vescovili perché la chiesa si accorge di dover seguire le mode del tempo.
La musica occidentale si sviluppò con straordinaria rapidità attraverso i secoli successivi, anche perfezionando il suo sistema tonale. La tonalità è un sistema musicale basato su scale maggiori e minori. Su ogni grado della scala si può costruire un accordo; gli accordi possono essere di posa (1°-6°), poco movimento (2°-4°), o movimento (5°-7°) e possono essere anche consonanti o dissonanti. Una pietra miliare è costituita dalle composizioni di Johann Sebastian Bach del Clavicembalo ben temperato (I libro 1722, II libro 1744, raccolta di 48 Preludi e Fughe in tutte le tonalità) che mettono in pratica il cosiddetto sistema dei "buoni temperamenti". Suite: successione di danze stilizzate fatte per essere solo ascoltate: allemanda (origine tedesca), giga (origine irlandese), corrente (origine italiana/francese), sarabanda (origine spagnola): questa successione di danze fu inventata da Froberger.
Sonata: brano strumentale che assomigliava al madrigale. Forma libera: le sezioni del madrigale diventano quelle della sonata: passa dall'essere un unico brano a essere formato da più tempi. Lento-veloce-L-V chiesa; V-L-V-L camera. Melodramma: nel 1570 in casa Bardi (successivamente in casa Corsi), un gruppo di artisti si riuniscono e decidono di far rivivere la tragedia greca basandosi sulla convinzione che essa fosse interamente cantata in un canto monodico accompagnato. Nel 1598 si arriva alla realizzazione della "Dafne", musicata da Peri e Corsi, della quale però ci è arrivato solo qualche frammento. Nel 1600 viene composta, da Peri e Caccini, per il matrimonio di Maria de' Medici e Enrico IV di Francia, l'"Euridice", con testi di Rinuccini. Nello stesso anno l'opera di Emilio de' Cavalieri "Rappresentatione di anima et corpo" che ha la stessa struttura di un melodramma ma non è definibile come tale dato che i melodrammi devono essere di argomento profano e questo non lo era. L'Euridice viene notata dal duca Gonzaga di Mantova che commissiona un melodramma al suo musicista Monteverdi, che compone nel 1607 l'"Orfeo". I primi melodrammi vengono eseguiti in "recitar cantando" (un canto monodico accompagnato): da lì nascono il recitativo e l'aria. Gli argomenti dei primi melodrammi sono di argomento mitologico per giustificare l'inverosimiglianza del dialogo cantato. Viene molto utilizzato il mito di Orfeo e Euridice perché si esprime la magia e la bellezza del canto di Orfeo capace di muovere gli affetti. Il finale veniva spesso cambiato perché i melodrammi dovevano avere un lieto fine, cosa che non caratterizzava questo mito.
Si istituirono delle scuole per musicisti, associazioni laiche. In Italia nascono i primi conservatori che in realtà sono orfanotrofi (a Venezia venivano chiamati ospedali). Agli orfani veniva fatta studiare la musica. In Italia Antonio Vivaldi operò molto negli orfanotrofi, come insegnante e direttore di orchestra. Vivaldi era un prete dispensato dai voti. Scrisse molte opere che Ryom provò a catalogare: Vivaldi scrisse 478 concerti dei quali più di 300 sono solistici, ai quali dà dei titoli (come le 4 stagioni, il cardellino, la tempesta di mare, la caccia) dopo averli composti, per questo la sua musica non si può definire a programma. Scrisse anche molte sonate e sinfonie, e 3 oratori. Di professione faceva anche l'impresario teatrale. Un commento negativo sul suo conto fu dato successivamente da Stravinski che sosteneva che la musica di Vivaldi fosse tutta uguale. Alla fine del Cinquecento un prete fiorentino (S. Filippo Neri) crea piccole assemblee dove i fedeli possono pregare e discutere insieme di argomenti religiosi. Queste assemblee ebbero molto successo. Vennero emulati ovunque. Durante queste assemblee i partecipanti discutevano e pregavano cantando delle Laudi polifoniche. Con la morte di S. Filippo Neri, l'utenza diventò di un ceto sociale più alto. Si cominciano a cantare i Madrigali, e piano piano si trasformano in oratori. Le principali differenze tra melodramma e oratorio sono: oratorio - no azione scenica, sacralità, fondamentalità del coro, presenza del narratore (historicus); melodramma - sì azione scenica, argomento profano, no coro, no narratore. Mentre fino al XVI secolo prevalevano gli strumenti a fiato perché erano i più idonei ad eseguire la musica polifonica nel ‘600 prevalsero gli archi anche perché con questo tipo di strumento puoi produrre più effetti e dinamiche. Fino a quel momento non esisteva il concetto di pubblico dato che le opere venivano eseguite solo nelle corti. Nel 1637 con l'apertura del primo teatro pubblico a Venezia, la popolazione sarà quella che paga e comincerà a condizionare le scelte musicali. Durante la prima metà del Seicento nella scuola veneziana, Girolamo Frescobaldi scrisse per organo e clavicembalo, una musica polifonica dove inserisce il virtuosismo, dando anche indicazioni all'esecutore. Le forme dei brani che scrive sono: canzona, ricercare, toccata e capriccio. Accanto a quelle di Bach, sono di fondamentale importanza le composizioni del tedesco Georg Philipp Telemann, che esce dagli schemi della scuola tedesca di quel tempo. Vi è inoltre la grande presenza di Wolfgang Amadeus Mozart. Senza dubbio è uno, tra i grandi, e sono tanti; e grazie a lui l'evoluzione della musica può poggiare su un grande pilastro creato, che si estende in tutti i campi, sinfonia, opera, musica da camera, serenate, e che è il legame, possiamo dire, tra la musica del settecento (le sinfonie calme e serene, che rispecchiano alla perfezione gli schemi musicali, di Haydn) e quella romantica del XIX secolo.