La documentazione
La Videodocumentazione descrive con le immagini qualcosa che nella realtà accade davanti all'obiettivo che diventa un testimone oculare capace di raccontarci nei minimi dettagli quanto è successo: il fatto è accaduto, la documentazione video ne racconta la meccanica e ne conserva la memoria su un supporto di registrazione.
Le riprese documentarie sono anche uno dei fondamenti della ricerca scientifica, tutti conosciamo le cronofotografie di Jules Marey o di Eadweard Muybridge, pionieri verso la fine del 1800 nella ripresa del movimento applicato allo studio della biomeccanica. Oggi le riprese video sono determinanti in medicina per la diagnosi, l'anamnesi e la terapia, e quelle al microscopio ci fanno comprendere i fatti più importanti della biologia.
Dal canto loro gli artisti da sempre hanno usato la documentazione per dare durata ai loro progetti, alle loro azioni, alle mostre e alle installazioni che hanno prodotto, usando tutti i mezzi visivi di cui potevano disporre, dal disegno alla fotografia al film in pellicola o al video.
La macchina da presa diventa un testimone di verità che, insieme al fatto in sè, ci fa scoprire il contesto, l'approccio, le intenzioni e la poetica che nel tempo hanno animato gli autori. Molto spesso la documentazione controllata dall'autore viene eletta ad opera, firmata, autenticata e venduta come tale.
Alcuni esempi storici:
- Jules Marey, Cronofotografie del 1888
- Eadweard Muybridge, The Race Horse del 1878
Opere recenti:
- Yoko Ono, One, del 1966 documenta con un rallenty esasperato l'accensione di un fiammifero.
- Robert Smithson nel 1970, nell'ambito della Land Art, costruisce sulle rive del Grande lago salato nello Utah (USA) In prossimità della Rozel Bay, un gigantesco molo spiraliforme, lo Spiral Jetty.
- Gordon Matta-Clark nel 1974 seziona verticalmente un'abitazione civile prima della sua demolizione: *Splitting, 1974 6'47" (di 10'52")
- Gary Hill documenta un fenomeno fisico e ne fa un'opera: Mediations 1986 4'23"
Per l'impossibilità o l'estrema difficoltà di godere direttamente di queste opere, l'informazione consegnataci dalla documentazione diventa fondamentale e sostitutiva. La loro fruizione indiretta funziona grazie ai documenti visivi che gli artisti hanno preparato. Noi sappiamo che l'opera esiste o che è esistita, che l'azione è stata compiuta, e che, per volontà dell'autore, questo ci deve bastare.
Gli aspetti più importanti delle videodocumentazioni sono quelli conoscitivi e informativi, che ci consentono di prendere atto di eventi, di mostre o di conferenze cui non abbiamo potuto partecipare direttamente:
Questo tipo di documenti se non sono controllati direttamente dall'artista non sono opere, perché molto spesso non sono stati prodotti dagli artisti, ma danno informazioni molto importanti sugli artisti e semmai ci consentono di meglio comprendere e godere delle loro opere:
- John Cage, il suo famoso pezzo musicale silenzioso: 4'33" del 1952,
- Nam June Paik, una sua mostra di videosculture del 2009 a NY
- Jannis Kounellis la mostra in Piazza Plebiscito a Napoli Offertorio del 1996
- Il Padiglione tedesco di Christoph Shlingensief, premiato alla Biennale di Venezia nel 2011
Ovviamente la manipolabilità delle immagini registrate scatenano anche posizioni contraddittorie o ironiche,
basta ricordare le polemiche sullo sbarco lunare…