La bioetica cattolica

La bioetica cattolica ha trovato una sua prima composizione nell'istruzione Donum Vitae della Congregazione per la dottrina della fede "relativa ai problemi morali connessi alla fecondazione artificiale e sperimentazione su embrioni"[1][2] basata sui seguenti principi:

  • la libertà è sacrosanta ma viene dopo la vita;
  • l'autoconservazione e la totalità dell'organismo umano sono lo scopo della medicina;
  • il principio della socialità afferma che la vita è un bene della persona ma anche della società;
  • il principio di sussidiarietà sostiene l'obbligo da parte dello Stato di intervenire in aiuto di chi è in stato di necessità;
  • beneficialità-autonomia-giustizia sono collegate in ordine gerarchico;
  • senza negare l'importanza e il valore del progresso scientifico e tecnologico si deve insistere sulla priorità della persona umana[3];
  • la vita umana va difesa dal concepimento alla morte.
lezione
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La bioetica cattolica
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Bioetica

Non mancano riferimenti specifici nella moderna embriologia a sostegno dell'etica cattolica.[4]

Alcuni termini usati in genetica ed embriologia sono spesso, sotto l'influenza della bioetica, occasione di accesi dibattiti sulla loro precisa definizione in ambienti scientifici, ad esempio zigote, embrione e concepito. Il cattolicesimo, in accordo con alcune posizioni bioetiche e scientifiche[4] afferma che l'ontogenesi umana ha inizio nell'istante della fecondazione (congiunzione di uno spermatozoo maschile con un ovocita femminile a formare uno zigote, la prima cellula di un nuovo essere umano, dotata di un suo proprio patrimonio genetico e pronta a svilupparsi), e che, «una volta che il processo è cominciato, non c'è una particolare fase del suo sviluppo che sia più importante di un'altra, tutte [essendo] parte di un processo continuo»,[5] sin da quel momento (concepimento) la vita dell'embrione è vita umana, personale e individuale, e come tale gode della stessa dignità e degli stessi diritti riservati agli esseri umani che sono nati.[6]

Se l'argomento appena accennato è ritenuto dalla Chiesa cattolica valido a prescindere dall'adesione di fede – in quanto fondato su un'interpretazione del dato biologico, corroborata dalla legge morale naturale che la Chiesa cattolica afferma essere insita in ogni uomo –, esiste anche un altro argomento, propriamente teologico, e cogente per i cristiani. «La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio – non è “prodotta” dai genitori – ed è immortale», recita il §366 del Catechismo della Chiesa cattolica; questa creazione (immediata) avviene proprio nel momento della fecondazione, e va a fare del prodotto materiale dell'evoluzione biologica una persona umana, «a immagine di Dio, […] un essere insieme corporeo e spirituale»[7] – il cui maltrattamento o soppressione hanno quindi almeno la stessa gravità che avrebbero su un uomo pienamente sviluppato (con l'aggravante della sua debolezza).

Su questi presupposti si fonda la tutela piena che la Chiesa cattolica riserva a zigoti, embrioni e feti. In particolare, il loro diritto alla vita è reputato assoluto, alla stregua di quello di un essere umano sviluppato, e la sua difesa è fino alla nascita assegnata totalmente alla madre; esso prevale necessariamente in tutti i casi di conflitto sul diritto all'autodeterminazione di quest'ultima, e sulla sua eventuale volontà di non impegnarsi in una gravidanza.[8].

  1. Istr. Donum vitae, II, B, 4-5: AAS 80 (1988)
  2. Testo italiano di Donum Vitae
  3. «La scienza e la tecnica, preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. Essendo ordinate all'uomo da cui traggono origine e incremento, attingono dalla persona e dai suoi valori morali l'indicazione della loro finalità e la consapevolezza dei loro limiti. Sarebbe, perciò, illusorio rivendicare la neutralità morale della ricerca scientifica.»

    (Donum vitae, 2)
  4. 4,0 4,1 cfr. Embriologia medica di Langman, di Thomas W. Sadler. Ed. Masson p. 3
  5. La frase citata, spesso ripresa dai gruppi detti pro-life nel dibattito sull'aborto, e in accordo con l'insegnamento della Chiesa, è contenuta nel cosiddetto «Rapporto Warnock» (Warnock Report), del 1984. Esso, più precisamente intitolato «Report of the Committee of Inquiry into Human Fertilisation and Embryology», è la relazione finale stilata dall'omonimo comitato, costituito nel Regno Unito sotto la direzione della moralista inglese Mary Warnock. Il passo in questione è estratto dal par. 11.19 (a pag. 65 di questa edizione elettronica).
  6. Catechismo della Chiesa cattolica, §2274
  7. Catechismo della Chiesa cattolica, §362
  8. Pontificia accademia vita, Identità e Statuto dell'Embrione Umano, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1998