La Riforma dell'Esame di Stato per la Maturità 2019
Il Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 - "Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107" ha introdotto delle profonde novità a partire dalla Maturità 2019. Le novità principali sono riportate di seguito.
Le Modifiche alle Prove
modificaLe Prove Scritte da tre diventeranno due. Scomparirà infatti la Terza Prova, cioè il Quizzone, realizzato in modo differente dalla varie commissioni e contenente quesiti sulle materie d'esame non svolte nella prima e seconda prova. Restano invece le due altre prove scritte e cioè la prova d'italiano e la prova relativa alla scuola scelta. Tra l'altro queste prove presentano anche alcune particolari novità come la riduzione a tre tipologie di tracce per la prima prova e la possibilità di prove multidisciplinari per la seconda prova. Il colloqui orale cambia leggermente infatti "accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza" Scuola-Lavoro che però non rappresenta, ancora, un requisito necessario per accedere all’esame e infine accerta anche le attività svolte di Cittadinanza e Costituzione.
Le Modifiche all'Ammissione all'Esame
modificaCambiano i criteri di ammissione all'esame. Non solo servirà la sufficienza in tutte le materie (anche se è prevista la possibilità di ammissione, a discrezione del Consiglio di classe, anche in caso di insufficienza in alcune materie) ma anche la sufficienza nel voto in condotta e la frequenza almeno di tre quarti del monte orario annuale (quindi le assenze non potranno essere superiori ad un quarto del monte orario annuale). Non è stata ancora prevista l'obbligatorietà, ai fini dell'Ammissione, della partecipazione alle Prove INVALSI, novità che è stata rimandata forse alla Maturità 2020.
Le Modifiche al Voto d'Esame
modificaIl Giudizio Finale resta in centesimi ma sarà dato più valore all'andamento scolastico degli ultimi tre anni. Dai 25 crediti, infatti, che si possono maturare durante questi anni, essi diventeranno 40. L'abolizione della terza prova comporta una modifica anche su gli altri punteggi delle varie prove. Mentre oggi ogni prova scritta ha come massimo l'assegnazione di 15 punti mentre l'orale di 30 punti massimi, la Riforma prevede che l'assegnazione di punti massimi per tutti e tre le prove (i due scritti e l'orale) è di 20 punti ciascuna.
Le Commissioni e i Test INVALSI
modificaNessun cambiamento sarà apportato alle Commissioni che saranno ancora a composizione mista (tre esterni e tre interni) con un presidente esterno.
Vengono invece introdotti i Test INVALSI in quinta superiore. La prova oltre al questionario d'italiano e matematica prevederà anche un test d'inglese ma non farà comunque media nè rispetto ai voti dell'anno scolastico nè al voto finale dell'esame (infatti i risultati saranno solo una documentazione allagata al diploma) e si svolgerà durante l'anno scolastico. Come detto il suo svolgimento non è obbligatorio ai fini dell'ammissione all'esame.