L'economia curtense
La curtis o azienda curtense è un tipo di gestione delle proprietà agrarie che si realizza per la prima volta in ambito franco e poi diffusa dai franchi a seguito delle loro conquiste sotto Carlo Magno.
Il sistema pre-curtense: la gestione indiretta
modificaNel corso della tarda antichità e del primo medioevo, si afferma un sistema di gestione indiretta della terra. Una grande proprietà agricola (che non va confusa con un latifondo, in quanto è più frequente che i proprietari dispongano di vari appezzamenti separati tra loro, dunque una grande proprietà come una curtis non unità gestionali ma no territoriali) viene divisa in zone più piccole, chiamate mansi, ognuno dei quali veniva affittato a una famiglia contadina, di condizione libera o servile che fosse, la quale poteva gestire in modo del tutto libero la terra affidatagli purché consegnasse una quota al proprietario come affitto per la terra. Considerando anche il fatto che gran parte dei canoni di questo periodo erano fissi e non proporzionali, il che permetteva al contadino di vendere tutto l'eccedente, questo sistema lasciava una grande autonomia ai contadini e dava ai proprietari un ruolo passivo e parassitario, di mera riscossione delle quote.
Le innovazioni del sistema curtense
modificaLa curtis ha profonde differenze rispetto al sistema di gestione indiretto. La proprietà curtense viene divisa in due aree, la cui vastità in proporzione può variare molto a seconda della situazione, il massaricium e il dominicum. Il massaricium viene gestito pressappoco come il vecchio sistema, ovvero affittato a famiglie di origine libera o servile, con la differenza che i canoni divengono spesso proporzionali, non fissi, il che aumenta la pressione e i guadagni del proprietario. Il dominicum rappresenta la vera innovazione, esso viene gestito in modo non poi così dissimile dalle vecchie proprietà latifondiste della Repubblica e del primo Impero Romano ovvero mediate servi prebendarii sotto il diretto controllo degli amministratori del proprietario e di fatto con diritti non dissimili da quelli degli schiavi antichi. Il dominicum è dunque un tipo di gestione diretta della terra, tutto il prodotto andava al proprietario, il cui unico interesse era che i prebendarii non morissero di fame. Per quanto questo sia vantaggioso per il proprietario, non bisogna tuttavia pensare che non ci fossero per lui delle conseguenze negative derivanti da questo sistema. I prebendarii non avevano autonomia operativa e dunque andavano diretti da amministratori e inoltre non si sostentavano con ciò che producevano ma con ciò che il proprietario dava loro, rappresentando, data l'epoca, un costo non indifferente. Inoltre vagliare la riscossione di quote proporzionali richiede più attenzione e dunque ulteriori controlli da parte di amministratori pagati dal proprietario. Altra e fondamentale innovazione della curtis solo le corvée. La corvée è una prestazione lavorativa a tempo che un contadino del massaricum doveva compiere nel dominicum sotto richiesta del padrone, la frequenza di tali prestazioni lavorative dovevano essere prestate dipendeva dal tipo di contratto che il proprietario e il contadino stillavano e rappresentavano un'altra forma di pagamento per l'affitto delle terre al contadino stesso. Questo sistema era duttile e riduceva i costi. Il proprietario si ritrovava una manodopera non dissimile da quella di un servo prebendario e quindi con il vantaggio di prendersi l'interezza del raccolto con la differenza che, essendo un lavoro a tempo, non aveva la necessità di sostenere i costi necessari al mantenimento del contadino se non quando lo riteneva necessario.
Le motivazioni della nascita del sistema curtense
modificaI vantaggi per il proprietario e la duttilità del sistema sono le principali ragioni per cui questo modello ha avuto vita facile a diffondersi. Il contesto in cui è nato per la prima volta è difficile da individuare ma è possibile che l'origine è da ricercarsi in un aumento, moderato ma significativo, di popolazione in periodo franco dopo il crollo demografico di età tardoantica. La bassa densità di popolazione in periodo altomedievale faceva si che i proprietari terrieri disponessero, oltre delle terre coltivate, anche di grandi quantità di bosco e incolto. Non bisogna pensare che queste terre fossero però del tutto inutilizzate e improduttive ma venivano invece impiegate per l'allevamento di maiali e altre forme