Introduzione comunicazioni di massa
Premessa
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«Sono certo che lo abbiate sentito nominare, qualcuno lo ha persino citato, come Maurizio Costanzo, per esempio, che nelle video conferenze dove teneva i suoi famosi corsi sulla comunicazione soleva dire: “Come ampiamente scritto dal Mc Luhan, la televisione è figlia della radio...” prendendo una topica imbarazzante per un “docente” di queste materie. O come Ennio Flaiano, il cui amore per la battuta, davanti all'apodittico: “Il mezzo è il messaggio” dichiarò: “Ve bene, allora vorrà dire che quando riceverò un telegramma leggerò il postino...”. Frase scherzosa, che però lo ha fatto cadere in un sepolcrale silenzio per quarant'anni, in cui non ha mai ripreso l'argomento...» |
(L'attualità di Marshall McLuhan.) |
Marshall McLuhan
modificaIl problema secondo me è proprio il professor McLuhan, da sempre contestato, sempre citato, ma poco letto nella sua interezza. Innanzitutto perché questo canadese (nato nel 1911 a Edmonton) era “solamente” un professore di letteratura inglese con una cattedra presso l'Università del Wisconsin (anno accademico 1936-37) poi nell'Università di St.Louis (dal 1937 al 1944). Nel 1939 preparò la sua tesi di dottorato a Cambridge, dal 1944 al 1946 insegnò presso l'Assumption College a Windsor, nel Canada. Dal 1946 al 1979 insegnò al St. Michael's College, University of Toronto, poi insegnò per un anno alla Fordham University, (quando avvenne il famoso esperimento di Fordham sugli effetti della televisione) ed i continui riferimenti e le citazioni dal suo bagaglio culturale, rendono alquanto difficile la lettura. In secondo luogo proprio per la sua forma d'esposizione, dove con estrema sintesi spiegava le sue teorie con frasi provocatorie ed estremamente apodittiche. Di carattere difficile, si trovò spesso in difficoltà e non esitò ad allontanarsi dal mondo accademico per aprire una società di consulenza sulla comunicazione, studiò e propose le confezioni dei surgelati, il cartoccio del latte che sostituiva la bottiglia ed altre amenità. Fece anche da comparsa in un film di Woody Allen dove si lasciò benevolmente prendere in giro. Morì nel 1980.
Le opere
modificaTutto iniziò con la sua tesi di dottorato, pubblicata nel 1943 a Cambridge: un saggio di formidabile erudizione, dove analizzava la storia sistematica delle arti verbali (grammatica, logica e dialettica, retorica) da Cicerone fino a Thomas Nashe. Parte di questo materiale venne poi raccolto e pubblicato nel suo primo lavoro: La sposa meccanica che attrasse l'attenzione di Marcuse e dell'ambiente accademico della Columbia University per poi rimbalzare in Europa grazie alla rivista Les Temps Modernes di Jean-Paul Sartre e degli esistenzialisti che proprio allora aprivano il fronte dello Strutturalismo.
Seguì nel 1962 Galassia Gutenberg, il libro che gli diede la fama mondiale, sia perché rivedeva in modo rivoluzionario le teorie sul progresso e l'influenza della stampa sull'emancipazione della civiltà moderna, sia per il metodo seguito per esporre le sue idee. Infatti per la prima volta nella storia della scrittura, un libro era scritto non usando il consueto metodo logico-sequenziale, ma con un sistema caotico-puntuativo riusciva a legare insieme brani di letteratura inglese che secondo lui avrebbero provato l'esattezza delle sue intuizioni. Torneremo su questo lavoro, basti solo accennare al fatto che in fondo al libro, i titoli dei vari capitoli letti tutti insieme costituiscono un capitolo a parte!
Con Understanding Media, pubblicato in Italia dal Saggiatore nel 1964 col titolo: Gli strumenti del comunicare, Mc Luhan completa la rivoluzione del concepire i media (usa per la prima volta questa definizione) e l'interagire dei mezzi di comunicazione di massa con il progresso umano.
Quello che rimane
modificaAbbiamo qui citato tre dei suoi lavori: La sposa meccanica, Galassia Gutenberg e Understanding Media, che nell'edizione italiana costituiscono un malloppo di circa 800 pagine con citazioni, elucubrazioni, provocazioni, e tutto quello che il luogo comune ha percepito sono tre apodittici:
- L'automobile è un carapace dentro il quale l'uomo moderno scarica la propria aggressività generata dalle sue frustrazioni
- Il Mezzo è il messaggio
- Il Villaggio Globale
Dimenticando citazioni profetiche come questa, scritta attorno agli anni ‘40:
«La società tattile trasformerà le nostre città imponendo la sua velocità, che è quella dell'elettrone. Abolirà le distanze ma soprattutto smaterializzerà i medium di comunicazione. Il denaro da moneta si trasformerà in credito, la parola scritta muterà in immagine e per poter essere processata, in pixel e, poi, in bit di informazione. Alla struttura lineare dei testi subentrerà la fluidità degli ipertesti. E le murature, sinora solide e perenni, diventeranno sottili membrane che, simili alla pelle, interreleranno l'uomo con l'ambiente circostante. Basterà un comando vocale o il semplice movimento del corpo per aprire porte, muovere oggetti, accendere elettrodomestici. All'esterno il vento o la luce per comandare l'oscuramento di un infisso o avviare l'impianto bioclimatico. Se l'architettura tradizionale ha dato forma ai muscoli e alle ossa alla costruzione, la contemporanea attiverà nuovi sistemi nervosi...» |