Introduzione ai DBMS e basi di dati
Il termine basi di dati è il termine italiano per indicare i database, cioè un archivio di dati, riguardanti uno stesso argomento o più argomenti correlati tra loro, strutturato in modo tale da consentire la gestione dei dati stessi (l'inserimento, la ricerca, la cancellazione ed il loro aggiornamento) da parte di applicazioni software. Il software che si occupa di gestire questi dati viene chiamato Database Management System (DBMS).
Il motivo di base per cui è stato necessario inventare i DBMS è la difficoltà presente nel realizzare applicazioni che si basano su archivi di dati tradizionali:
- Dipendenza tra programma e archivio
Ogni archivio può essere aperto e modificato solo dal programma con cui è stato realizzato. Nel momento in cui volessimo aggiungere delle operazioni da eseguire su questi dati, occorre andare a modificare il programma. Nel momento in cui più programmi debbano interfacciarsi tra di loro, potrebbero essere realizzati con due linguaggi differenti, con diversi metodi di accesso ai dati, e ciò renderebbe difficile l'unione. Il DBMS ponendosi ad un livello intermedio, risolve tutti questi problemi.
- Dipendenza tra la struttura logica del file e il programma
Modificando la struttura logica del file (ovvero le tabelle) occorrerà modificare anche il programma che si interfaccia, mentre nel caso di un database è compito del DBMS risolvere i problemi di natura logica dell'archivio.
Strutture
modificaLe basi di dati possono avere varie strutture, tipicamente, in ordine cronologico:
- Gerarchica (rappresentabile tramite un albero; anni sessanta)
- Reticolare (rappresentabile tramite un grafo; anni settanta)
- Relazionale (attualmente il più diffuso, rappresentabile mediante tabelle e relazioni tra esse), anni settanta e ottanta
- Ad oggetti (estensione alle basi di dati del paradigma "Object Oriented", tipico della programmazione a oggetti, anni ottanta).