Insegnamento nella lingua materna-Indirizzi europei
La scuola dei vari paesi dell'Unione Europea già alcuni decenni fa, affrontò il problema dell'istruzione dei figli dei migranti. Il fenomeno, tempo addietro, aveva riguardato il trasferimento di grandi masse di lavoratori da un paese all'altro dell'Unione, in genere seguiti dalle famiglie.
A livello europeo venne istituita una Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura con un programma Euridice. Nel 2004 si proponeva l'integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa con misure per favorire :
- – la comunicazione con le famiglie immigrate
- – l’insegnamento della lingua d'origine dei bambini immigrati
Il programma fu aggiornato nel 2009 *L'integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa.
In Italia furono istituiti corsi di laurea in mediazione culturale, spesso come trasformazione dellefacoltà di lingue straniere, ma anche come nuove istituzioni [1] e il personale così formato trovò sbocco occupazionale per lo più in cooperative sociali che si assumevano l'appalto da parte degli enti scolastici.
L'attenzione fu in seguito spostata ai figli degli altri immigrati da paesi europei non facenti parte dell'Unione, in particolare dall'area balcanica. Anche in questo caso l'attenzione fu indirizzata verso il rispetto di un principio di valorizzazione, per quanto possibile , di una coeducazione con le culture di origine e di conservare la conoscenza delle lingue materne. In quella fase da più parti si era sollevata la necessità di tener conto, a fianco di una finalità di integrazione, anche quella di preservare un multiculturalismo.
- Attraverso il dialogo Percorsi per l'integrazione degli alunni stranieri. Esperienze didattiche 2001-04