Il regolamento del calcio

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Il regolamento del calcio
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Calcio
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%
 
Un campo da calcio
  Per approfondire questo argomento, consulta la pagina Breve storia del calcio.

In seguito ad una riunione tenuta nel 1848 fra le prime società calcistiche del Regno Unito (patria di questo gioco in versione moderna) furono introdotte o cambiate diverse regole riguardanti il gioco del calcio. Nel 1857 il club dello Sheffield ne introdusse alcune altre particolarmente significative.

Gli sforzi di miglioramento culminarono con la nascita della Football Association (FA) che si riunì per la prima volta la sera del 26 ottobre 1863 alla Freemason's Tavern di Londra. L'unica scuola rappresentata era Charterhouse: il calcio si stava però dirigendo a grandi passi verso il professionismo.

La Freemason's Tavern fu teatro fra ottobre e dicembre di altre cinque riunioni durante i quali si diede vita ad un notevole insieme di regole. Nell'ultima riunione i rappresentanti del Blackneath decisero di togliere la propria squadra dalla FA non appena fu stabilito di vietare il calcio negli stinchi. Il Blackneath, poco più tardi entrò a far parte della Rugby Football Union.

Oggi le regole del gioco sono decise dallo International Football Association Board (IFAB), associazione nata nel 1882 in un incontro a Manchester tra la FA inglese, scozzese, gallese e irlandese.

La FIFA (Fédération Internationale de Football Association) nacque a Parigi nel 1904 e dichiarò che avrebbe aderito alle regole stilate dall'IFAB, che tuttora è l'unica istituzione con il potere di modificare una delle regole base del calcio.

Comunque il potere della FIFA è cresciuto molto con il tempo, di pari passo con la popolarità dello sport. Oggi l'IFAB è formata da ben quattro rappresentanti della FIFA e un rappresentante di ciascuna delle quattro associazioni britanniche.

Le regole base del calcio sono 17, completate da 4 norme tecniche:

  1. Il terreno di gioco
  2. Il pallone
  3. Il numero dei giocatori
  4. L'equipaggiamento dei calciatori
  5. L'arbitro
  6. Gli assistenti dell'arbitro
  7. La durata della partita
  8. Il calcio di inizio e la ripresa del gioco
  9. Il pallone in gioco e non in gioco
  10. La segnatura di una rete
  11. Il fuorigioco
  12. Falli e comportamenti antisportivi
  13. I calci di punizione
  14. Il calcio di rigore
  15. La rimessa laterale
  16. Il calcio di rinvio (o rimessa dal fondo)
  17. Il calcio d'angolo
  • Procedure per la determinazione della squadra vincente di una gara
  • L'area tecnica
  • Il quarto ufficiale
  • Istruzioni supplementari per arbitri, assistenti e quarti ufficiali

Non è una regola, ma una modalità di comportamento:

  • Il Fairplay

Più in dettaglio, quelle che seguono sono le principali regole che sovrintendono il gioco del calcio:

  1. Il gioco si svolge su un campo erboso di forma rettangolare lungo da 90 a 120 metri e largo da 45 a 90. Al centro dei lati minori del rettangolo sono sistemate le due porte.
  2. Ogni partita viene divisa in due tempi da 45 minuti ciascuno separati da un intervallo di 15 minuti.
  3. Scopo di ciascuna delle due squadre, composte da 11 giocatori, è tirare il pallone, di forma e peso regolamentari, nella porta avversaria.
  4. Vince la squadra che alla fine della partita ha totalizzato il maggior numero di reti.
  5. Un giocatore che commette un'azione scorretta (fallo) contro un giocatore della squadra avversaria, provoca l'intervento dell'arbitro che assegna un calcio di punizione contro la sua squadra. Il gioco si ferma e il pallone viene posizionato nel punto in cui è stato commesso il fallo. I giocatori avversari non potranno avvicinarsi al pallone sino a quando non sarà stato battuto.
  6. Se il fallo viene commesso nell'area di rigore, nell'estremo tentativo di bloccare un attaccante, la punizione si trasforma in un rigore. Il calcio di rigore è una sfida a due tra il portiere e il giocatore incaricato di batterlo. Il pallone viene posto sul dischetto di fronte alla porta (distante 11 metri) e, al fischio dell'arbitro, viene battuto. Nessun giocatore potrà avvicinarsi al pallone o entrare nell'area di rigore sino a quando non sarà stato battuto.
  7. Se il pallone viene lanciato oltre la linea di fondo campo da un giocatore della squadra che difende, un giocatore della squadra attaccante dovrà battere un calcio d'angolo (corner). Il pallone dovrà essere collocato nell'angolo più vicino al punto da cui è uscito e da lì verrà calciato. Se, invece, il pallone viene lanciato oltre la linea di fondo campo da un attaccante, sarà compito del portiere della squadra in difesa provvedere alla rimessa dal fondo.
  8. La regola del fuorigioco prevede che, in caso di passaggio in avanti da parte di un compagno di squadra, tra l'attaccante che riceve e la linea di porta ci debbano essere almeno due giocatori in difesa (portiere incluso) perché l'azione di gioco possa continuare. In caso contrario l'arbitro ferma il gioco e decreta una punizione a favore della squadra che difende.
  9. in caso di malore la partita viene immediata sospesa, e si ritorna negli spogliatoi.

L'arbitro

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Per ogni gara Ufficiale viene designato un Arbitro dal Competente Organo Tecnico dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA). L'Arbitro rappresenta la Federazione e ad esso sono conferiti tutti i poteri per vigilare sul rispetto delle regole del gioco. A seconda della gara, l'Arbitro può godere della collaborazione di due Assistenti che presidiano le linee laterali, e in alcune categorie viene designato anche un Quarto Ufficiale di gara, che, a seconda del regolamento della competizione, è titolato a sostituire uno degli altri Ufficiali di gara qualora essi non siano in grado di svolgere le loro funzioni.

Nel nostro paese, l'arbitro prima di accedere a tale qualifica deve effettuare un lungo corso, gratuito, presso una sezione AIA, durante il quale egli acquisisce una perfetta conoscenza e padronanza delle regole del calcio, e al termine del corso deve sostenere un esame di qualificazione.

All'arbitro spettano tutte le decisioni tecniche e disciplinari legate allo svolgimento di una gara. Egli inizia ad esercitare la sua autorità disciplinare dal momento in cui raggiunge l'impianto sportivo finché non lo abbandona al termine della gara, mentre invece la sua autorità tecnica vige per tutta la durata della gara. L'arbitro vige sul rispetto delle regole del gioco, e quando ravvisa una infrazione alle stesse, è suo dovere comminare la sanzione tecnica prescritta e anche quella disciplinare, se prevista. Tutte le sue decisioni dovute a fatti di gioco sono inappellabili e spettano a lui e solo a lui, anche se egli ha facoltà di avvalersi del giudizio dei suoi assistenti ufficiali.

È nei poteri dell'arbitro comandare calci di punizione o di rigore, ammonire o espellere calciatori, allontanare dirigenti, interrompere o sospendere definitivamente la gara.

Pallone in gioco e non in gioco

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Tutte le linee disegnate sul campo di gioco, sono parte dell'area che delimitano.

Quindi un pallone che percorre una linea laterale è considerato in gioco, un pallone sulla linea dell'area di rigore è decretato essere all'interno della medesima. In definitiva, il pallone deve superare totalmente la linea laterale o di fondo per essere considerato fuori dal gioco e deve superare totalmente la linea di porta per essere considerato in rete. Se anche una minima parte del pallone non ha oltrepassato la linea, è ancora in gioco.

Falli e scorrettezze

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I cartellini rosso e giallo

L'arbitro ha il potere di punire un calciatore ed anche un allenatore, o un qualsiasi dirigente presente in panchina, per cattiva condotta, gioco violento o proteste. Un arbitro può estrarre il cartellino giallo come ammonizione, e può estrarre il cartellino rosso che comporta l'espulsione del giocatore. Anche un giocatore in panchina può essere punito con i medesimi provvedimenti. Nel caso venga espulso un dirigente o un allenatore, questi verrà allontanato dalla panchina con l'esposizione del cartellino rosso.

L'espulsione può avvenire direttamente, in genere per falli molto gravi, reiterati, per comportamenti violenti e antisportivi, o in seguito alla seconda ammonizione ad uno stesso giocatore (somma di ammonizioni): due cartellini gialli equivalgono infatti ad un rosso anche se comminati per motivazioni completamente differenti. Ad esempio il fallo di chiara ed evidente azione da rete impropriamente detto da "ultimo uomo", cioè quando si commette uno dei dieci falli punibili con un calcio di punizione diretto su un attaccante che ha davanti a sé solo il portiere, comporta l'espulsione (cartellino rosso).Tuttavia l'interpretazione di tale fallo resta materia di dubbi e dibattiti e lasciato alla discrezionalità dei giudici di gara,anche perché molto dipende dalla zona del campo in cui l'infrazione è commessa,ad esempio un fallo da "ultimo uomo" commesso nelle vicinanze delle linee laterali comporta solo l'ammonizione. Un esempio di applicazione automatica del regolamento senza discrezionalità è rappresentato dal fatto che esultare dopo un gol levandosi la maglietta della squadra comporta incondizionatamente una ammonizione (cartellino giallo).

Calci di rigore e calci di punizione

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Calcio di punizione diretto

Come già detto, se un giocatore subisce fallo che prevede la concessione di un calcio di punizione diretto all'interno dell'area avversaria, l'arbitro concede il calcio di rigore.

Si tratta della massima punizione per una squadra, perché segnare un rigore è relativamente facile. Il giocatore della squadra che ha subito il fallo deve tirare dal dischetto situato a 11 metri dalla porta, davanti a sé ha solo il portiere che non può muoversi dalla linea di porta se non lateralmente. Fin quando l'attaccante non ha toccato il pallone in avanti, nessuno può entrare all'interno dell'area ed il portiere non può muoversi in avanti.

L'arbitro fischia un calcio di punizione a favore della squadra che subisce fallo in qualsiasi zona del campo che non sia l'area di rigore (eccetto che si tratti di un calcio di punizione indiretto in area). La squadra che difende può formare una barriera la cui posizione e composizione viene decisa dal portiere, mentre la distanza minima dev'essere di 9,15 metri dalla posizione di battuta, salvo casi particolari in cui la distanza tra il punto in cui si deve battere la punizione e la linea di porta compresa tra i pali è minore di 9,15 metri.