I rosacrociani Lezione 2
SECONDO INCONTRO
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Una delle speculazioni teoriche più affascinanti della fisica moderna, riguarda la complessa teoria delle stringhe, e in particolar modo delle stringhe o corde eterotiche. Ciò che a noi interessa particolarmente è il fatto che questa teoria prevede l'esistenza di un numero di dimensioni superiori alle 3 o 4 delle quali siamo consapevoli, perché può rappresentare un aggancio con i nostri insegnamenti. Forse tutti abbiamo presenti quei film o racconti di fantascienza nei quali sono presenti i cosiddetti universi paralleli, ossia realtà a noi non percepibili che esistono a fianco della nostra. Questi racconti trovano supporto scientifico nella teoria delle stringhe.
Facendo appello alla Legge di Analogia, possiamo dire che come il numero di dimensioni è maggiore di quello che ordinariamente percepiamo a livello cosmologico, così lo sono anche a livello antropologico: l'uomo stesso – e con esso tutte le forme viventi, anche se in misura diversa, come vedremo – porta in sé queste altre dimensioni. Per comprenderle con un linguaggio attuale possiamo forse fare riferimento alla teoria delle “energia di campo”. La scienza tenta di spiegare e capire ad esempio la forza di gravità, supponendo una deformazione dello spazio-tempo (concetto assai astratto ed astruso se vogliamo pensare ad uno spazio a densità zero) estesa per un certo raggio attorno ad un corpo celeste. Lo stesso avviene attorno all'uomo, formando quella che viene comunemente chiamata “aura”; solo che per la scienza esoterica lo spazio vuoto è una aberrazione: ci sono, appunto, diverse dimensioni che agiscono con densità e vibrazioni diverse in differenti zone dello spazio (attorno ad un corpo celeste o attorno ad una forma vivente). È questo che ci accingiamo ad esaminare.
Che ci siano mondi di dimensioni diverse rispetto a quello che ricade sotto la nostra capacità percettiva non è, in effetti, per nulla una novità. Quando nelle sacre scritture troviamo la parola “Cieli”, spesso si vuole intendere, ad un livello esoterico di interpretazione, proprio questo.
Possiamo allora cominciare a prendere in esame quella funzione che chiamiamo “vita”. Che cos'è la vita? È una domanda la cui risposta è un mistero, com'è noto. Si può provare ad affrontare l'argomento chiedendoci se essa sia una qualità presente in tutti i corpi, oppure no. Non è presente in tutti i corpi: esistono le forme inerti e le forme viventi. Distinguerle però con uno sguardo solo esteriore diventa molto difficile e facilmente fuorviante, perché qualsiasi caratteristica comportamentale le attribuissimo: reattività, crescita, movimento, ecc., la stessa può appartenere, sotto certe situazioni, anche a corpi inerti, o inanimati. Il solo sistema utile in questo caso è considerare la sua mancanza: cioè la morte. Quando un corpo muore, possiamo affermare con certezza che prima era vivo. E che cosa succede alla morte? Avviene un fenomeno inevitabile e inesorabile: il disfacimento, la decomposizione di quel corpo. Prevale cioè un po' per volta la legge fisica di entropia, che regna sovrana nel mondo inanimato. L'aumento, col passare del tempo, del disordine. Fino al momento in cui non sarà più distinguibile la materia che formava quel corpo da tutta l'altra materia della Terra. Chiediamoci allora: che cos'era che durante la vita terrena teneva, per così dire, in iscacco la forza entropica, mantenendo l'ordine che formava quel corpo? Era la vita, ovviamente, ma allora dobbiamo dedurne che la vita non appartiene alla sfera fisico-chimica, poiché ha il potere di contrastare le leggi che in quest'ultima regnano. Questa forza superfisica che abbiamo chiamato col nome generico di vita, in esoterismo si definisce eterica. È una dimensione superiore rispetto a quella fisico-chimica.
A questa conclusione siamo arrivati utilizzando, come ci eravamo ripromessi, la logica; tuttavia, esiste un altro sistema. Come per chi è cieco fin dalla nascita il mondo fisico non è visibile né immaginabile, ma non per questo egli sostiene che esso non esista, così noi siamo ciechi alla dimensione eterica, ma questo non è una prova contro la sua esistenza. C'è anzi qualcuno che ha la capacità percettiva più ampia dell'uomo medio, per cui riesce a vedere il piano eterico; questa capacità è chiamata chiaroveggenza. È una facoltà che tutti, potenzialmente, possediamo e che può essere sviluppata; in futuro sarà appannaggio dell'uomo comune.
Come nel piano fisico vi è un corpo fisico individuale, specializzato dalla materia chimica per ciascuno di noi, così nel piano eterico esiste un corpo specializzato di quella sostanza per ogni forma che noi definiamo “vivente”. Questo libro, questo tavolo, non possiede un corpo eterico (o “vitale”): esso è solo attraversato dalla sostanza eterica, ma non possiede un corpo eterico, perché è inerte, inanimato, morto. Quando noi vediamo un corpo vivente, significa che oltre al corpo fisico a noi percepibile, possiede anche un corpo vitale, che noi non percepiamo, ma che contiene in sé quelle forze che gli consentono di crescere, moltiplicarsi… vivere.
La scienza esoterica è quella tradizione millenaria (molto più antica della nostra scienza materiale) dapprima tramandata e poi scritta dai chiaroveggenti più avanzati. Essa insegna che tutta l'evoluzione è divisibile in sette grandi Periodi, ai quali sono stati attribuiti gli stessi nomi dei pianeti (ma solo per analogia: essi non sono i nostri pianeti attuali). Il corpo fisico e il corpo vitale dell'uomo sono i due corpi, o veicoli, più evoluti e completi, avendo visto la loro nascita fin dai primi due Periodi di evoluzione:
- Periodo di Saturno: formazione del corpo fisico;
- Periodo del Sole: formazione del corpo vitale.
La forma più elevata di chiaroveggenza permette di spingere lo sguardo indietro nel tempo, fino ai primi momenti di esistenza dell'universo, coincidente con il Periodo di Saturno. Il primitivo globo in evoluzione, che comprendeva tutto quello che si è poi suddiviso nei vari pianeti, sole, lune, ecc. del sistema solare, era allora formato di una sostanza talmente tenue da potersi descrivere solo come “calore”. La scienza fisica stessa afferma che i primi istanti dopo il big-bang erano contraddistinti solo da calore, e solo in un secondo momento nacque la luce. Se qualcuno lo avesse potuto osservare dall'esterno, non avrebbe visto nulla: solo attraversandolo avrebbe notato una forma di calore. Eppure quella sostanza per noi così inconsistente costituiva l'antenato di ciò che è poi diventata la nostra materia fisica. In esoterismo diciamo che nel Periodo di Saturno nacque il principio del Fuoco. In questa sostanza nacque il primo germe del nostro corpo fisico. Quel corpo era formato solo di detta sostanza, e non possedeva il corpo vitale: noi stessi stavamo allora attraversando la fase di coscienza (anzi di incoscienza) minerale: completa incoscienza di trance profonda. È lo stesso tipo di incoscienza che hanno i minerali della nostra Terra, che sono appunto nella loro fase “saturnina”.
Quella primitiva forma era naturalmente priva di vita; divenne viva nel Periodo successivo: il Periodo del Sole. Il globo diventò un po' più denso, e accanto al principio del Fuoco nacque il principio dell'Aria e con esso il globo diventò luminoso. Adesso era visibile dall'esterno come un globo luminoso. Quella forma minerale di Saturno che sarebbe diventata molto tempo dopo umana, si arricchì di un nuovo involucro: il corpo vitale, che infuse in esso una forma di vita, cioè la capacità di crescere e moltiplicarsi. La forma di coscienza di allora era pertanto paragonabile a quella degli attuali vegetali, essendo dotati degli stessi veicoli dei vegetali di oggi: il corpo fisico e il corpo vitale.
Affrontiamo a questo punto un argomento che è stato soprattutto negli ultimi tempi di grande attualità, sia fra i cosiddetti credenti, che fra coloro che li contestano: l'idea del dibattito fra Creazionisti ed Evoluzionisti, e approfondiremo così il concetto di evoluzione già abbozzato nelle linee generali.
Se volessimo interpretare la Bibbia solo letteralmente – cioè con una lettura opposta a quella esoterica – ci troveremmo davvero in grande difficoltà, perché si paleserebbe in contraddizione con la nostra esperienza, non solo, ma anche in contraddizione con se stessa! Facciamo un paio di esempi:
- versetto 1:3 (nel primo giorno): Dio disse: “Sia fatta la luce!”.
- versetto 1:14 (cioè nel quarto giorno): Dio disse: “Ci siano le luci del firmamento nel cielo, per distinguere il giorno dalla notte…. 1:17: Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra.
Ma la luce può forse precedere il sole, la luna e le stelle?
- Genesi: versetto 1:27: Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
- Genesi: versetto 1:18: Poi il Signore Dio disse: “Non è bene che l'uomo sia solo… plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna”.
Ma allora, la femmina quando nacque?
È talmente evidente che queste contraddizioni non sono sanabili con la logica, che nella presentazione della Bibbia della C.E.I. troviamo le seguenti parole di presentazione per la Genesi:
”Questo racconto della creazione… astratto e teologico… vuole dare una classificazione logica degli esseri creati …nel quadro di una settimana…. Il testo utilizza una scienza ancora in fasce. Non bisogna ingegnarsi a stabilire concordanze tra questo quadro e la nostra scienza moderna… .”
In una edizione precedente le parole erano ancora più chiare:
”La prima parte riferisce in un linguaggio semplice e figurato, adatto all'intelligenza di un'umanità meno sviluppata, le verità fondamentali che sono i presupposti della storia della salvezza, con criteri storici che non corrispondono a quelli moderni”.
In altre parole, il messaggio è molto chiaro: la Bibbia e la Scienza moderna non vanno d'accordo. E se invece noi scoprissimo non solo che vanno d'accordo, ma che dicono esattamente le stesse cose, e che i limiti non sono tanto nella Bibbia, ma piuttosto nella scienza moderna che, come essa stessa ammette, è ancora alla ricerca delle verità? Non si appoggerebbero allora a vicenda? Non ne ricaveremmo una prova del valore di quanto dice la Bibbia, con tutte le conseguenze del caso? E se ancora pensassimo che questa cosa portentosa che permise ad esseri di migliaia e migliaia di anni fa (i chiaroveggenti avanzati di cui sopra) di esprimere un testo che solo oggi può essere comprovato dalle scoperte scientifiche, non troveremmo in ciò che la scienza esoterica e la Bibbia si sostengono a vicenda, dando così a tutti noi un viatico non solo convincente, ma anche entusiastico per il suo studio?
Vediamo allora come la Bibbia racconta i primi due Periodi evolutivi: quelli di Saturno e del Sole, e troveremo subito alcune cose sorprendenti:
Genesi 1-1,2
”In principio crearono gli Dei i cieli e la terra.
Ora la terra era informe e vuota e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito degli Dei aleggiava sull'abisso.”
Soffermiamoci sulla prima frase relativamente a soli due elementi:
- “Gli Dei” abbiamo tradotto. Infatti, per quanto questa possa essere una sorpresa, la parola originale è:
“Elohim”, ed è una parola con un suffisso plurale. Anzi, ha due suffissi, uno femminile: (-oh) seguito dal plurale maschile: (-im). Che cosa dedurne? Che nella creazione sono coinvolte molte Entità che collaborano con Dio, le quali sono “maschili-femminili” cioè androgine: le Gerarchie androgine.
- Abbiamo poi un altro plurale: “i Cieli”: “Hashamaìm”, e rappresentano tutte le dimensioni invisibili all'uomo (come abbiamo già visto), contrapposte a quella visibile, cioè “la Terra”: “Haaretz”.
La seconda frase descrive esattamente il Periodo di Saturno, perché la Terra, cioè il globo in formazione che comprendeva tutto ciò che sarebbe diventato successivamente il Sistema Solare nella sua parte visibile, era nella fase precedente la formazione della luce, cioè “tenebre”, e tutto ciò che avrebbe poi infuso la vita era ancora all'esterno perché in essa c'era solo la parte da cui si doveva sviluppare il corpo fisico (fatto di per sé di materia inerte): “lo spirito aleggiava sull'abisso”.
Genesi 1-3 E gli Dei dissero: “Sia la luce! e la luce fu”.
Ecco la descrizione del Periodo del Sole, quando la luce iniziò ad emanarsi dal globo in formazione. È questo il motivo per cui la luce venne creata prima del Sole: il Sole è una fonte esterna per il pianeta Terra, ed ha un senso per gli abitanti della Terra solo da quando quest'ultima fu formata., essendo espulsa dal globo che da allora prese il nome di Sole. Ma la luce esisteva prima; anzi, nel Periodo del Sole il globo era TUTTA LUCE. Ed è in questo Periodo del Sole che l'uomo ricevette il germe di quello che sarebbe poi diventato il suo corpo vitale. Qualcuno dubita ancora che la Bibbia non abbia una impostazione evoluzionistica?
Ma possiamo continuare ad approfondire ancora oltre le dimensioni invisibili, e la loro relazione con l'uomo. Abbiamo fin qui trovato che l'uomo è un essere vivente, al pari dei vegetali e degli animali, in quanto possiede, oltre al corpo fisico denso, anche un corpo vitale che distingue questi regni dal regno minerale che, possedendo solo il corpo fisico, non è vivente, ma inerte o inanimato. Chiediamoci a questo punto: c'è una differenza analoga che ci consente di comprendere le differenze fra i vegetali e gli animali e gli uomini? Certamente una differenza esiste, ed è la capacità di questi ultimi di spostarsi spinti da una forza interiore che i vegetali non mostrano di avere. Per indagare sulla causa di ciò, usiamo lo stesso metodo già dimostratosi utile per il ragionamento fatto sulla vita: facciamo come se questa forza, questa spinta interiore non ci fosse. Fingiamo allora di trovare noi stessi in una situazione di questo tipo, che potrebbe essere la seguente: siamo immersi completamente in una vasca piena d'acqua (non consideriamo al momento i problemi di respirazione), della stessa identica temperatura del nostro corpo, nella quale siamo addormentati. Quale reazione (è questa la parola-chiave) avremmo in questa situazione? Certamente non ci sveglieremmo, e continueremmo nel nostro sonno; cioè nel nostro stato di incoscienza. Se ora innalzassimo o abbassassimo la temperatura dell'acqua fino ad un punto in cui la differenza con la nostra temperatura interna divenisse notevole, ad un certo punto certamente ci sveglieremmo, sentendo una sensazione (altra parola-chiave), spiacevole. Ci saremmo così risvegliati alla coscienza; ed è proprio questa coscienza che fa la differenza fra uomini ed animali da una parte (dotati cioè della capacità di spostarsi), e vegetali dall'altra: l'interesse, cioè il dolore o il piacere, risveglia la coscienza spingendoci nella direzione di quest'ultimo.
Abbiamo così scoperto una ulteriore dimensione, che chiamiamo emozionale, o “del desiderio”. È grazie ad un veicolo, ad un corpo formato di sostanza di questa dimensione, che noi proviamo le sensazioni, le emozioni e i sentimenti. Questo corpo, chiamati corpo emozionale, o del desiderio, è quello che ci accomuna con gli animali, essendo sia loro che noi dotati di vita sensitiva. Ciò che appare talvolta come tale nelle piante è dovuto ad un'azione dall'esterno del mondo emozionale sulle stesse, ma esse non possiedono un veicolo interiore specializzato con questa sostanza.
In esoterismo si insegna che il corpo emozionale nacque per evoluzione nel Periodo della Luna, quello successivo al Periodo del Sole che già abbiamo visto, e che è il veicolo della coscienza e della sensazione. Il chiaroveggente che sappia spingere il suo sguardo fino a questo Periodo osserva che in esso avviene per la prima volta una separazione all'interno del globo in evoluzione: appare il principio dell'Umidità per la condensazione dovuta alla differenza di temperatura fra il globo caldo e lo spazio esterno freddo. Questa condensazione causa una corrente più pesante che inizia a scendere dall'esterno verso il centro del globo stesso, e quando essa giunge al centro torna nuovamente a riscaldarsi e a risalire, per scendere quindi ancora. Dentro il globo perciò avviene la prima divisione, e la divisione, la separazione sarà una delle caratteristiche più rimarchevoli di tutto quanto riguarda ciò che nacque in quell'epoca, coscienza in primo luogo. In altre parole, il bene e il male.
Questo è quello che insegna l'esoterismo; la Bibbia è in accordo con questo insegnamento? Andiamo avanti nella lettura della Genesi:
Genesi 1:6,7 Gli Dei dissero: Sia l'espansione in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. Gli Dei fecero l'espansione, e separarono le acque inferiori dalle superiori. E così avvenne.
Direi che una descrizione più fedele non potrebbe esserci! È l'esatta descrizione del Periodo della Luna come è insegnata in esoterismo. Ancora una volta esoterismo e Bibbia si sostengono vicendevolmente.
A questo punto dovrebbe sorgere spontanea la seguente domanda: abbiamo dapprima visto quale differenza esiste fra i corpi inerti e inanimati e i corpi viventi, e la abbiamo individuata nel corpo vitale, del quale sono privi i corpi inerti; abbiamo quindi visto che anche fra i corpi viventi vi è una differenza, individuata nella coscienza posseduta da animali e uomo, ma non dai vegetali. Questa differenza è dovuta al corpo emozionale, del quale i vegetali sono privi. La domanda ora è: vi è differenza fra gli animali e l'uomo, considerato che per la scienza – ristretta ad una visione esteriore – anche l'uomo appartiene al regno animale? La differenza c'è, eccome! Cerchiamo di spiegarla con un esempio: se decidiamo di studiare il comportamento di una data specie animale, di solito, che cosa facciamo? Prendiamo un esemplare di quella specie, la inseriamo in una situazione predeterminata, e ne osserviamo la reazione. Nel nostro taccuino di appunti possiamo, a questo punto, scrivere: “in una situazione di questo tipo, gli animali di questa specie si comportano nella situazione seguente:” e descriviamo il risultato delle nostre osservazioni.
Chiediamoci ora: è possibile fare un esperimento dello stesso tipo per la specie umana? Sappiamo bene che non è possibile, perché dovremmo scrivere: “Piero si è comportato così”, ma non sappiamo nulla di come si comporterebbe Paolo! L'uomo infatti possiede un ulteriore veicolo di coscienza, che gli animali ancora non hanno specializzato, e che riguarda la guida interiore al comportamento: è quello che l'esoterismo chiama con il nome di mente, la quale non è affatto dovuta a quell'organo fisico che chiamiamo il cervello, ma è composta da sostanza ancora più sottile della sostanza emozionale, appartenente alla dimensione mentale, o Mondo del Pensiero: ogni pensiero che l'uomo emette costruisce, in questa dimensione, una sua forma corrispondente, che viene chiamata “forma-pensiero”. È questa forma-pensiero che colpisce il cervello e lo attiva, quest'ultimo essendo un suo strumento per potersi esprimere fino al livello fisico-chimico. Senza uno strumento fisico, infatti, nessuna forza sottile potrebbe esprimersi a questo livello, e il cervello è l'organo fisico che serve all'uomo, quest'essere composito e complesso che stiamo cercando di conoscere, per agire fino al livello fisico.
La mente allora dota l'uomo di una facoltà che l'animale ancora non ha sviluppato: la consapevolezza, o il sapere di sapere e di essere.
In esoterismo la nascita della mente per l'uomo è assegnata ad un ulteriore Periodo evolutivo, il quarto, o Periodo della Terra, che è quello che stiamo tutti ancora attraversando. La mente è perciò il veicolo più giovane, l'ultimo acquisto della nostra evoluzione, e per questo è ancora molto incompleto e suscettibile di modificazioni e alterazioni. Tuttavia è quello che tutti noi, qui presenti, stiamo cercando di utilizzare al meglio per approfondire questi interessanti argomenti, ed è quello che fa dire a ciascuno di noi: “Io sono!”. Quando parliamo della casa che abitiamo, o dell'automobile che guidiamo, di solito lo facciamo dicendo: “la mia casa”, o “la mia automobile”, in questo modo avendo ben presente nella nostra consapevolezza che la casa, o l'automobile, sono qualcosa di estraneo a noi stessi, sono qualcosa che usiamo, ma non sono certo da confondere con noi stessi. Lo stesso linguaggio, però, usiamo riferendoci al corpo, perché diciamo: “il mio corpo, la mia gamba, la mia testa”, o anche: “il mio corpo vitale, il mio corpo emozionale”. Non ne parliamo, dicendo: “io”, come sarebbe se davvero ci identificassimo con essi. Sappiamo allora, dentro noi stessi, che noi non siamo il nostro corpo, ma spesso ciò non ci appare in modo pienamente consapevole. È, in realtà, solo la mente che concepisce l'io, è solo la mente che sa dire: “io sono”. E quando noi diciamo “io sono” ci riferiamo in realtà, non al corpo, ma alla mente.
Una volta appurato questo, rivolgiamoci adesso ancora una volta alla Bibbia, per vedere se anche questo insegnamento è coerente con essa. Ovviamente dobbiamo riferirci alla creazione dell'uomo, e ai versetti che la descrivono. Lasciamo per il momento da parte i noti riferimenti alla tentazione, ad Eva e a Lucifero: lo approfondiremo nel prossimo incontro. Adesso leggiamo i versetti che ci interessano osservando un altro particolare. Nella descrizione degli altri regni della natura, la Genesi la descrive terminano con la frase: “secondo la loro specie”. In particolare:
Genesi 1: 11: E gli Dei dissero: “La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie”. E questa è la creazione del regno vegetale. Genesi 1: 20,21: Gli Dei dissero: “Le acque brulichino di essere viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”. Gli Dei crearono i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. Genesi 1:24: Gli Dei dissero: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche, secondo la loro specie”.
Come possiamo interpretare questa continua e assillante ripetizione? Deve esserci dietro un motivo valido e importante. In effetti, essa nasconde un insegnamento fondamentale: gli esseri viventi non dotati di mente, cioè di guida interiore, sono diretti dall'esterno; da entità ad essi più evolute che ne dirigono il comportamento. Un esempio basterà ad illustrare questo aspetto. Gli animali in genere, ma soprattutto quello selvatici, mostrano una saggezza tale nel loro comportamento, quasi una infallibilità, che è molto lontana dal continuo tentennare dell'uomo, che sotto questo aspetto risulta essere molto più in difficoltà di essi. Ne dobbiamo dedurre che gli animali sono più avanzati, od evoluti, rispetto all'uomo? No, la risposta è l'esatto contrario, e solo l'esoterismo può spiegarne il motivo: l'uomo sbaglia proprio perché è più evoluto rispetto agli animali. Perché gli animali non si auto-dirigono esemplare per esemplare, ma sono guidati dall'esterno, da una coscienza ad essi superiore, che li dirige per specie. Queste entità, che sono più avanzate anche rispetto all'uomo, noi le chiamiamo: gli Spiriti-gruppo, e sono esse ad essere responsabili dell'istinto che guida in modo praticamente infallibile il comportamento delle specie animali.
L'uomo invece, proprio perché dotato della mente, anche se in una forma ancora abbozzata, sta imparando a comportarsi individualmente e liberamente, cosa impossibile ancora per gli animali. Per questo spesso sbaglia, ma per questo può imparare dai propri errori. Infatti, se andiamo adesso a cercare se questa fatidica frase: “Secondo la loro specie” nella parte del racconto della Genesi che riguarda la creazione dell'uomo, non la troviamo. La troviamo però sostituita da un'altra:
Genesi 1:27: Gli Dei crearono l'uomo a loro immagine; a immagine di Dio lo crearono.
L'io sono, sostituisce la specie; la guida interiore sostituisce la guida esteriore: l'uomo ha la mente, e può quindi guidarsi da solo. L'opera è compiuta; lo spirito, attraverso la mente, è giunto fino ad abitare dall'interno il proprio corpo. L'uomo è adesso un essere divino, con facoltà creatrici uniche nell'economia della natura. Solo dove passa l'uomo l'ambiente si modifica: egli impara così, pur sbagliando spesso, ad esercitare la sua prerogativa divina: la creatività. Infatti, dopo la creazione dell'uomo, Gli Dei si riposarono. La mente è pertanto quella facoltà superiore che consente all'uomo di sentirsi un individuo, cosa che lo distingue dagli animali.