Gruppi del punto tridimensionali

Nel caso dello spazio bidimensionale abbiamo ricavato innanzitutto i gruppi di rotazioni proprie; abbiamo poi introdotto l'unica operazione impropria in 2D (la linea di simmetria), completando quindi la derivazione di tutti i gruppi di rotazioni proprie e improprie in due dimensioni. Abbiamo poi imposto le limitazioni conseguenti alla natura reticolare degli ornamenti, così ottenendo i dieci gruppi cristallografici del punto (in 2D). Seguiremo anche per lo spazio tridimensionale la stessa strategia di derivazione.

lezione
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Gruppi del punto tridimensionali
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Cristallografia geometrica
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 75%

7.1.1. Rotazioni proprie in 3D: gruppi ciclici. modifica

Ai gruppi ciclici di rotazioni attorno ad un punto nello spazio 2D, corrispondono in 3D altrettanti gruppi ciclici di rotazioni attorno ad un asse:

C1 C2 C3 C4 …… Cn ……

Ad esempio con C4 indichiamo il gruppo di rotazioni proprie E (identità), R90°, R180°, R270° attorno ad un asse (asse ‘quaternario').

In generale RiRj = RjRi, ovvero i gruppi ciclici di rotazioni proprie sono commutativi.

7.1.2. Rotazioni proprie in 3D: gruppi diedrici modifica

La configurazione spaziale rappresentata nella Fig. 28 che segue e corrispondente al gruppo del punto in 2D che abbiamo denotato D4' (4mm) è riportata in sé dalle rotazioni proprie e dalle quattro linee di riflessione. Nello spazio 3D tale configurazione può essere riportata in sé mediante sole operazioni proprie: le rotazioni attorno all'asse ‘quaternario' (indicato A4) e le quattro rotazioni di 180° attorno a quattro assi orizzontali (indicati A2) disposti, come le linee di riflessione nella configurazione bidimensionale, a intervalli angolari di 45°. Fig. 28. Dal gruppo del punto D4' (4mm) in 2D al gruppo D4 (422) in 3D.

Tale configurazione, la cui simmetria denoteremo D4, è caratterizzata dalle 8 operazioni proprie qui di seguito elencate e disposte come illustrato nella parte destra della figura:

D4 E, R90°, R180°, R270°, AR180°, BR180°, CR180°, DR180°.

Agli infiniti gruppi D1', D2', D3', D4',…… Dn',…… corrispondono, in 3D, gli infiniti gruppi diedrici: D2, D3, D4,…… Dn,…… di sole rotazioni proprie. Nell'elenco abbiamo omesso il gruppo D1 (E, R180°) poiché esso corrisponde al gruppo ciclico C2.

7.1.3. Rotazioni proprie in 3D: gruppi di rotazioni proprie dei poliedri regolari modifica

Si può completare la derivazione di tutti i gruppi di rotazioni proprie in 3D con l'introduzione dei gruppi di rotazioni proprie dei poliedri regolari. A differenza di quanto accade nelle due dimensioni (esistono infiniti poligoni regolari), "...la situazione è del tutto diversa nello spazio tridimensionale: nello spazio non esiste un numero infinito di poliedri regolari; ve ne sono solo cinque, spesso chiamati i ‘solidi platonici' per la parte di primo piano a loro riservata da Platone nella sua filosofia della natura. Essi sono: il tetraedro regolare, il cubo, l'ottaedro, il dodecaedro (le cui facce sono 12 pentagoni regolari), e l'icosaedro (le cui facce sono venti triangoli equilateri)" (da Weyl, La simmetria).

Si hanno solo tre nuovi gruppi. Infatti ottaedro e cubo da una parte, pentagonododecaedro e icosaedro dall'altra sono solidi polari; in ogni coppia di solidi polari a facce dell'uno corrispondono vertici dell'altro e viceversa; qualsiasi rotazione che lasci invariato l'uno lascia invariato anche l'altro. La figura polare del tetraedro è lo stesso tetraedro (si scambiano le posizioni di vertici e facce). Nel seguito sono riportati i cinque poliedri regolari (Fig. 29, 30, 31) con indicazione della posizione degli assi di simmetria (An indica un generico asse di ordine n), degli elementi (facce, vertici e spigoli) del poliedro, nonché dell'ordine del corrispondente gruppo di simmetria (numero delle operazioni presenti). Fig. 29. Il tetraedro con descrizione della disposizione relativa degli assi di ordine 2 e 3.

Tetraedro: 4 facce a triangolo equilatero, 4 vertici, 6 spigoli Elementi di simmetria: E 4A3 3A2 Il gruppo di simmetria è indicato con T (nella notazione di Schoenflies) e ha ordine 12.


Fig. 30. Ottaedro e cubo con descrizione della disposizione relativa degli assi di ordine 4, 3 e 2.

Ottaedro: 8 facce a triangolo equilatero, 6 vertici, 12 spigoli Cubo: 6 facce quadrate, 8 vertici, 12 spigoli Elementi di simmetria comuni ai due poliedri: E 4 A3 3 A4 6 A2 Il gruppo di simmetria è indicato con O (nella notazione di Schoenflies; talora è indicato con K) e ha ordine 24.

Fig. 31. Dodecaedro e icosaedro con descrizione della disposizione relativa degli assi di ordine 4, 3 e 2.

Dodecaedro: 12 facce a pentagono regolare, 20 vertici, 30 spigoli Icosaedro: 20 facce a triangolo equilatero, 12 vertici, 30 spigoli Elementi di simmetria comuni ai due poliedri: E 6 A5 10 A3 15 A2 Il gruppo di simmetria è indicato con I (nella notazione di Schoenflies; talora è indicato con P) e ha ordine 60.

Si osservi come il numero delle facce F, dei vertici V e degli spigoli S soddisfino la relazione di Eulero: F + V = S + 2.

Con l'introduzione dei tre gruppi T, O ed I la derivazione dei gruppi di rotazioni proprie in 3D è completata: Cn, Dn, T, O, I costituiscono l'insieme di tali gruppi.

7.1.4. Operazioni improprie modifica

Nello spazio bidimensionale la sola operazione impropria è la linea di simmetria. In tre dimensioni si hanno le seguenti operazioni improprie.

La inversione rispetto ad un punto: dato un oggetto, l'oggetto inverso si ottiene facendo corrispondere ad ogni punto a coordinate x, y, z, il punto a coordinate –x, -y, -z; i e -1 sono i simboli utilizzati per denotare l'inversione nella notazione di Schoenflies e nella notazione internazionale (o cristallografica, o di Mauguin), rispettivamente.

La riflessione rispetto a un piano: se il piano è a,b l'oggetto riflesso si ottiene facendo corrispondere ad ogni punto a coordinate x, y, z, il punto a coordinate x, y, -z; σ e m sono i simboli utilizzati per denotare il piano di riflessione nella notazione di Schoenflies e nella notazione internazionale, rispettivamente.

Le rotoinversioni: la operazione di rotoinversione di ordine n è una operazione composta di una rotazione di 2π/n attorno ad un asse, seguita dall'inversione rispetto ad un punto giacente sull'asse; -n è la notazione utilizzata per indicare il corrispondente elemento di simmetria (notazione internazionale).

Le rotoriflessioni: la operazione di rotoriflessione di ordine n è una operazione composta di una rotazione di 2π/n attorno ad un asse, seguita dalla riflessione nel piano ortogonale all'asse. Sn è la notazione utilizzata per indicare il corrispondente elemento di simmetria (notazione di Schoenflies).

Si può mostrare che la configurazione spaziale che si ottiene operando con un asse di rotoinversione è ottenibile anche operando con un asse di rotoriflessione, anche se i loro ordini sono generalmente diversi. In particolare:

assi di rotoinversione di ordine n, con n dispari, corrispondono ad assi di rotoriflessione di ordine 2n;
assi di rotoinversione di ordine n, con n = 4m+2 (ovvero n = 2, 6, 10,…), corrispondono ad assi di rotoriflessione di ordine n/2;
assi di rotoinversione di ordine n, con n = 4m (ovvero n = 4, 8, 12,..) coincidono con assi di rotoriflessione dello stesso ordine.

È pertanto possibile introdurre, accanto alla inversione ed alla riflessione, le sole rotoinversioni, tralasciando le rotoriflessioni. È questa la scelta effettuata nel sistema di notazione internazionale (o cristallografica, o di Mauguin), nel quale gli assi di rotoinversione (e i relativi gruppi di simmetria) sono indicati -1, -2, -3, -4, ... A stretto rigore anche l'inversione in un punto e la riflessione in un piano potrebbero essere tralasciate, poiché esse corrispondono a operazioni di rotoinversione di ordine 1 e 2, rispettivamente. La notazione di Schoenflies (utilizzata dagli spettroscopisti e dai chimici teorici) privilegia invece gli assi di rotoriflessione.

È importante sottolineare il fatto che tutte le operazioni improprie si possono considerare come prodotto di una rotazione propria e dell'inversione:

σ = i C2

Sn = σCn = i C2 Cn = i Cm

È da osservare che non tutti i gruppi impropri contengono l'inversione come operazione di simmetria singolarmente presente. Essa può anche presentarsi come fattore in una operazione composta.

7.1.5. Derivazione dei gruppi impropri modifica

Siano Rn le rotazioni proprie e Sn le rotazioni improprie nel generico gruppo improprio G. Valgono, ovviamente, le relazioni:

Ri Rj = Rk (a)

Si Sj = Rk (b)

Struttura dei gruppi impropri modifica

Lemma 1
Ogni gruppo improprio G deve contenere operazioni proprie altrimenti, secondo (b), non sarebbe chiuso.
Lemma 2
. Da (a) discende che le operazioni proprie di G, R1, R2, R3,…. formano gruppo.
Teorema
Se R1, R2,…. Rn è il sottogruppo di operazioni proprie in G e S è una qualsiasi operazione impropria di G, allora tutte le operazioni di G sono esprimibili come:
R1 R2 R3 …… . Rn
SR1 SR2 SR3 ..........SRn
Infatti anche S-1 è in G ed è operazione impropria. Per qualsiasi operazione impropria Si sarà:
S-1 Si = Rj S S-1 Si = S Rj (c. v. d.).

Gruppi impropri con inversione modifica

La struttura di tali gruppi impropri, aventi l'inversione come operazione singolarmente presente, è molto semplice:

R1 R2 R3 …… Rn

iR1 iR2 iR3 ...........iRn

Ogni gruppo proprio G genera un gruppo improprio con inversione.

Gli infiniti gruppi di rotazioni proprie Cn, 'Dn, T, O, I generano altrettanti gruppi contenenti l'inversione, gruppi che potremmo convenientemente indicare (in attesa di dare le corrispondenti notazioni di Schoenflies ed internazionale):

-Cn, -Dn, -T, -O, -I

Gruppi impropri senza inversione modifica

Consideriamo il gruppo improprio G:

R1 R2 R3 …… Rn (a)

SR1 SR2 SR3 ..........SRn

Apportiamo in esso la sostituzione, sempre possibile, S = i R'.

G risulta ora:

R1 R2 R3 …… Rn

i R'R1 i R'R2 i R'R3 ...... i R'Rn

ovvero:

R1 R2 R3 …… Rn (b)

i R1' i R2' i R3' ...... i Rn'

con Ri' = R' 'Ri

Tutte le rotazioni proprie in (b), sole o associate all'inversione, formano un gruppo G:

R1 R2 R3 …… Rn (c)

R1' R2' R3' ...... Rn'

Infatti, dalla (b) si ha che iRi' iRj' = Rk, con Rk nella 1a fila di (b) e anche di (c). D'altra parte iRi' iRj' = Ri'Rj', quindi in (c) Ri'Rj' = Rk. Il gruppo (c) è quindi chiuso.

Se ne conclude che ogni gruppo improprio G di ordine n senza inversione può essere ricavato da un gruppo proprio G di ordine n e contenente un sottogruppo di ordine n/2 (sottogruppo dimezzante), lasciando invariate le operazioni di tale sottogruppo e moltiplicando le operazioni residue per l'inversione.

Ad esempio: il gruppo proprio C4 (E, R90°, R180°, R270°) ha come sottogruppo dimezzante C2 (E, R180°). Le due operazioni di C2 costituiscono le operazioni proprie del gruppo improprio che stiamo formando; le due operazioni improprie si ottengono dalle due rotazioni residue in C4 (R90°, R270°) moltiplicandole per l'inversione. Il gruppo così ottenuto:

E R180°

iR90° iR270°

può essere provvisoriamente indicato, tenuto conto della modalità di derivazione, come C4C2.

In generale, dai già ricordati gruppi propri Cn, Dn, 'T, O, I, possono essere derivati i seguenti gruppi impropri non contenenti l'inversione come operazione singolarmente presente:

C2nCn (n = 1, 2, 3,…)

DnCn (n = 1, 2, 3,….)

D2nDn (n = 2, 3,….)

OT

L'ultimo gruppo è reso possibile dal fatto che il gruppo T delle rotazioni proprie del tetraedro è sottogruppo dimezzante del gruppo O delle rotazioni proprie dell'ottaedro.

(Esercitazione sui gruppi del punto. Vai a PAGINA INTERATTIVA )