Grammatica albanese

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Grammatica albanese
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Lingua albanese

Grammatica modifica

La sintassi della frase è quella SVO (Soggetto, Verbo, Oggetto), anche se, data la presenza dei casi, è molto frequente anche nella lingua parlata l'inversione dell'ordine delle parole provocando un lieve cambiamento nell'enfasi. L'albanese possiede un complesso sistema di declinazione e coniugazione con alcuni aspetti assai peculiari rispetto ad altre lingue indoeuropee (latino, russo, tedesco, etc.), con casi distinti quando il sostantivo è determinato o indeterminato, avendo così 20 possibili forme. Esistono casi abbastanza frequenti di irregolarità sia nella coniugazione dei verbi che presentano un paradigma irregolare ("rri - ndenjur", "ha - ngrene"), oppure sostantivi che non sembrano violare le regole della declinazione.

Sostantivo modifica

si caratterizza per quattro elementi:

  • numero - plurale o singolare.
  • genere - maschile, femminile, neutro.
  • caso - nominativo, genitivo, dativo, accusativo, ablativo
  • forma - determinata o indeterminata. Es: shok = "amico"; shoku = "l'amico". shok e shoku (dal latino "socius") sono rispettivamente il nominativo indeterminato e determinato singolare.

Non esiste una forma distinta per genitivo e dativo. La funzione genitivale è indicata dall'uso dell'articolo prepositivo (vedi sezione seguente) che concorda in numero genere caso e forma col sostantivo di cui si sta specificando una proprietà. Es: një shok i Markut = "un amico di Marco"; me shokun e Markut = "con l'amico di Marco". Si è passati da i a e in quanto il sostantivo da specificare, shok, è nel primo caso al nominativo indeterminato e nel secondo all'accusativo, shokun, determinato.

Articolo prepositivo modifica

Non ha corrispondente in italiano. Si declina secondo numero genere caso e forma. Si usa nella formazione del genitivo e con gli aggettivi articolati e nella declinazione di alcuni pronomi.

Articolo indeterminato modifica

Al singolare è një, al plurale disa, senza distinzione di genere. Ad esempio: një djalë: "un ragazzo", një vajzë: "una ragazza", disa djem: "alcuni ragazzi", disa vajza: "alcune ragazze", ecc.

Aggettivo articolato modifica

Così chiamato perché può essere utilizzato solo preceduto dall'articolo prepositivo. Es.: i Bukur, "bello", e bukur, "bella". Di solito segue il sostantivo e in questo caso è l'articolo prepositivo che concorda in numero genere, caso e forma col sostantivo cui si riferisce l'aggettivo. Es.: Shoku i dashur, "l'amico caro", shokut të dashur, "all'amico caro".

In alcuni casi oltre a cambiare l'articolo prepositivo nel passaggio da maschile a femminile o da plurale a singolare cambia anche la desinenza dell'aggettivo. Se per motivi stilistici si vuol far precedere l'articolo al sostantivo si declinano articolo e aggettivo mentre il sostantivo rimane invariato. Gli esempi precedenti si trasformerebbero rispettivamente in i dashuri shok, të dashurit shok. L'aggettivo in questo caso segue la declinazione normale del sostantivo.

Aggettivo non articolato modifica

Forma il femminile aggiungendo -e al maschile: shqiptar, "albanese" al maschile, shqiptare al femminile.

Verbo modifica

Si coniuga seguendo all'incirca lo stesso schema dell'italiano, cambiando cioè le desinenze in funzione delle persone, del numero del tempo e del modo. Differentemente dall'italiano possiede (come il greco antico), oltre alla forma attiva, la forma medio-passiva.

  • laj "lavo", forma attiva,
  • lahem, "mi lavo" o "sono lavato", forma medio passiva.

Dal contesto si deduce se attribuire il significato riflessivo o quello passivo. Oltre ai modi dell'italiano l'albanese possiede l'ottativo e l'ammirativo.

L'ottativo esprime desiderio del soggetto, positivo, Qofsh i gëzuar!, "possa essere (Qofsh) felice (i gëzuar)!", o negativo të marrtë dreqi!, "che il diavolo (dreq) ti prenda!".

L'ammirativo esprime ammirazione o sorpresa. Es. sa i mençur qenka ky djalë! "Quanto è (qenka) intelligente (i mençur) questo ragazzo!"; pali i laka enët! "Paolo (Pali) che lava (laka) i piatti (enët)!" da intendersi che non deve essere frequente vedere Paolo lavare i piatti.

Esistono 2 coniugazioni quelle dei verbi che alla prima persona dell'indicativo, che è la forma citazionale dei dizionari, terminano in j, (laj "io lavo") o che terminano in consonante, (përgatit "io preparo"). Esistono molti verbi irregolari.

Gli ausiliari più usati sono kam (avere) e jam (essere), ambedue irregolari.