Garanzia giovani
"Garanzia Giovani", è il nome con cui è stato conosciuto in Italia un pacchetto di provvedimenti promossi a livello europeo[1] per realizzare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. In Italia era stato ideato dal ministro del lavoro Enrico Giovannini e realizzato dal suo successore Giuliano Poletti, che aveva l'intento di realizzare una riforma strutturale del mercato del lavoro, prevedendo una serie di azioni da avviare dal momento in cui il giovane si registra al programma. Tra queste: definizione di percorsi finalizzati all'inserimento lavorativo, esperienze di tirocinio, servizio civile, formazione professionalizzante e accompagnamento all'avvio di iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo.[2] Il giovane che si iscrive alla "Garanzia Giovani" viene inserito in un sistema informativo integrato per l'intero territorio nazionale, in cui viene registrato il suo percorso, che sarà accessibile a tutti i soggetti abilitati a fornire i servizi previsti dal sistema, come i centri per l'impiego e le agenzie autorizzate. Venivano introdotti criteri di contendibilità dei giovani tra le strutture autorizzate e di premialità per quelle più efficienti, adottando un innovativo sistema di costi standard.
A livello centrale è poi possibile monitorare in tempo reale le azioni e il percorso del giovane che si è registrato, intervenendo in via sussidiaria in caso di incapacità delle Regioni (che svolgono le diverse attività sul territorio) a svolgere le azioni previste;
- attraverso l'adozione di nuove norme sarebbe stato colmato un ritardo storico rispetto ad altri paesi nel campo del rapporto tra scuola e lavoro, fase che idealmente precede l'intervento della “Garanzia Giovani”. In particolare, è stato previsto:
- l'orientamento al lavoro nell'ultima classe della scuola media inferiore e nel corso della scuola media superiore;
- l'alternanza scuola-lavoro per le ultime due classi della scuola media superiore;
- incentivi per le università che stipulano accordi con le imprese per svolgere tirocini curriculari universitari, che favoriscano l'alternanza università-lavoro
Criticità
modificaUn tirocinio all'interno del progetto Garanzia Giovani, essendo il rapporto di lavoro tra tirocinante, e azienda ospitante regolato dal contratto di tirocinio, l'azienda ha la possibilità, così come il tirocinante di interrompere anticipatamente il tirocinio, in qualsiasi momento, e senza alcun preavviso, con effetto immediato e di fatto senza dover essere tenuta a fornire spiegazione alcuna. Il tirocinante quindi nel periodo di tirocinio, non ha di fatto alcuna garanzia circa l'interruzione anticipata del tirocinio, nemmeno un breve preavviso. Allo stagista, quindi, non si applica nessun contratto nazionale, sia per la parte normativa (malattia, ferie, maternità, ecc.) che retributiva (salario minimo mensile). Il tirocinante non ha diritto contributi previdenziali, ferie retribuite, maternità, congedi, indennità di malattia, scatti di anzianità, non è previsto nessun preavviso (o indennità di mancato preavviso) in caso di licenziamento o dimissioni. Il periodo di stage non figura nemmeno ai fini dei contributi previdenziali figurativi (anni per la pensione, senza reale versamento di denaro all'INPS) Tuttavia, nel caso in cui un tirocinio formativo mascheri in realtà un rapporto di lavoro subordinato, anche se la legge non prevede espressamente la conversione del rapporto in un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, il Ministero del Lavoro ha chiarito, con la circolare n. 24 del 12 settembre 2011, che:
«il personale ispettivo dovrà procedere con la riqualificazione del rapporto come di natura subordinata, con la relativa applicazione delle sanzioni amministrative applicabili in tale ipotesi (come ad esempio in tema di Libro unico del lavoro, prospetto paga e dichiarazione di assunzione), disponendo il recupero dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi omessi.» |
Note
modifica- ↑ A livello europeo la denominazione è garanzia per i giovaniec Europa.eu
- ↑ A partire dall'autunno 2014 sono cominciati a comparire sui principali quotidiani italiani articoli molto critici sulla reale efficacia di Garanzia giovani, qualificata addirittura come un vistoso flop Il fatto quotidiano