Analisi matematica > Funzioni monotone
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Si dice che una funzione
f
:
A
→
R
{\displaystyle f:A\to \mathbb {R} }
è monotona
crescente quando
f
(
x
1
)
≤
f
(
x
2
)
,
∀
x
1
≤
x
2
∈
A
{\displaystyle f(x_{1})\leq f(x_{2}),\ \forall x_{1}\leq x_{2}\in A}
strettamente crescente quando
f
(
x
1
)
<
f
(
x
2
)
,
∀
x
1
<
x
2
∈
A
{\displaystyle f(x_{1})<f(x_{2}),\ \forall x_{1}<x_{2}\in A}
decrescente quando
f
(
x
1
)
≥
f
(
x
2
)
,
∀
x
1
≤
x
2
∈
A
{\displaystyle f(x_{1})\geq f(x_{2}),\ \forall x_{1}\leq x_{2}\in A}
strettamente decrescente quando
f
(
x
1
)
>
f
(
x
2
)
,
∀
x
1
<
x
2
∈
A
{\displaystyle f(x_{1})>f(x_{2}),\ \forall x_{1}<x_{2}\in A}
nota
Per indicare una funzione monotona crescente o decrescente, a volte scriveremo
f
↑
{\displaystyle f\uparrow }
e
f
↓
{\displaystyle f\downarrow }
.
Esistenza del limite per le funzioni monotone
modifica
Sia
f
:
A
→
R
,
f
↑
{\displaystyle f:A\to \mathbb {R} ,\ f\uparrow }
. Allora:
x
0
∈
D
(
A
)
∩
]
x
0
,
+
∞
[
∃
lim
x
→
x
0
+
f
(
x
)
{\displaystyle x_{0}\in D(A)\cap ]x_{0},+\infty [\ \exists \lim _{x\to x_{0}^{+}}f(x)}
e
lim
x
→
x
0
+
f
(
x
)
=
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{+}}f(x)=\inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f}
x
0
∈
D
(
A
)
∩
]
−
∞
,
x
0
[
∃
lim
x
→
x
0
−
f
(
x
)
{\displaystyle x_{0}\in D(A)\cap ]-\infty ,x_{0}[\ \exists \lim _{x\to x_{0}^{-}}f(x)}
e
lim
x
→
x
0
−
f
(
x
)
=
sup
A
∩
]
−
∞
,
x
0
[
f
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{-}}f(x)=\sup _{A\cap ]-\infty ,x_{0}[}f}
+
∞
∈
D
(
A
)
∃
lim
x
→
+
∞
f
(
x
)
{\displaystyle +\infty \in D(A)\ \exists \lim _{x\to +\infty }f(x)}
e
lim
x
→
+
∞
f
(
x
)
=
sup
A
f
{\displaystyle \lim _{x\to +\infty }f(x)=\sup _{A}f}
−
∞
∈
D
(
A
)
∃
lim
x
→
−
∞
f
(
x
)
{\displaystyle -\infty \in D(A)\ \exists \lim _{x\to -\infty }f(x)}
e
lim
x
→
−
∞
f
(
x
)
=
inf
A
f
{\displaystyle \lim _{x\to -\infty }f(x)=\inf _{A}f}
In conclusione: ogni funzione monotona ha limite in ogni punto del suo dominio .
Dimostriamo solo la prima come titolo di esempio.
Supponiamo dapprima
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
=
λ
∈
R
{\displaystyle \inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f=\lambda \in \mathbb {R} }
.
Per definizione di estremo inferiore, se
λ
{\displaystyle \lambda }
è l'estremo inferiore, allora è il più grande dei minoranti (in
f
{\displaystyle f}
, non dimentichiamolo) di
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
{\displaystyle A\cap ]x_{0},+\infty [}
. Dunque, se aggiungiamo qualcosa a
λ
{\displaystyle \lambda }
, non è più un minorante e dunque esiste in
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
{\displaystyle A\cap ]x_{0},+\infty [}
un qualche valore che chiamiamo
x
′
{\displaystyle x'}
tale che
f
(
x
′
)
{\displaystyle f(x')}
sia minore di
λ
+
ε
{\displaystyle \lambda +\varepsilon }
, cioè
∀
ε
>
0
∃
x
′
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
:
f
(
x
′
)
<
λ
+
ε
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists x'\in A\cap ]x_{0},+\infty [\ :\ f(x')<\lambda +\varepsilon }
.
D'altra parte, per la monotonia (crescente) di
f
{\displaystyle f}
,
f
(
x
)
≤
f
(
x
′
)
,
∀
x
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
,
x
≤
x
′
{\displaystyle f(x)\leq f(x'),\forall x\in A\cap ]x_{0},+\infty [,x\leq x'}
ed in particolare se
x
<
x
′
{\displaystyle x<x'}
. Conseguentemente
f
(
x
)
<
λ
+
ε
,
∀
x
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
,
x
<
x
′
{\displaystyle f(x)<\lambda +\varepsilon ,\forall x\in A\cap ]x_{0},+\infty [,x<x'}
e questo vale quindi, per ogni
x
{\displaystyle x}
tale che
x
0
<
x
<
x
′
{\displaystyle x_{0}<x<x'}
.
D'altra parte, poiché
λ
=
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
{\displaystyle \lambda =\inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f}
, abbiamo che
λ
≤
f
(
x
)
,
∀
x
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
{\displaystyle \lambda \leq f(x),\ \forall x\in A\cap ]x_{0},+\infty [}
e conseguentemente
λ
−
ε
<
f
(
x
)
,
∀
x
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
{\displaystyle \lambda -\varepsilon <f(x),\forall x\in A\cap ]x_{0},+\infty [}
.
Dunque abbiamo visto che
f
(
x
)
{\displaystyle f(x)}
è compresa tra
λ
−
ε
{\displaystyle \lambda -\varepsilon }
e
λ
+
ε
{\displaystyle \lambda +\varepsilon }
per degli opportuni
x
{\displaystyle x}
e sentiamo già odore di definizione di limite! Infatti
∀
ε
>
0
∃
δ
>
0
:
λ
−
ε
<
f
(
x
)
<
λ
+
ε
,
∀
x
∈
A
,
x
∈
]
x
0
,
x
′
[
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists \delta >0\ :\ \lambda -\varepsilon <f(x)<\lambda +\varepsilon ,\ \forall x\in A,x\in ]x_{0},x'[}
Volendo trovare una definizione più simile a quella a cui siamo abituati, poniamo
δ
=
x
′
−
x
0
{\displaystyle \delta =x'-x_{0}}
(che è maggiore di zero) si ha
∀
ε
>
0
∃
δ
>
0
:
λ
−
ε
<
f
(
x
)
<
λ
+
ε
,
∀
x
∈
A
,
x
∈
]
x
0
,
x
0
+
δ
[
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists \delta >0\ :\ \lambda -\varepsilon <f(x)<\lambda +\varepsilon ,\ \forall x\in A,x\in ]x_{0},x_{0}+\delta [}
che è la definizione di questo limite:
lim
x
→
x
0
+
f
(
x
)
=
λ
=
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{+}}f(x)=\lambda =\inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f}
Se invece
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
=
−
∞
{\displaystyle \inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f=-\infty }
, abbiamo che
∀
y
∈
R
∃
x
′
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
:
f
(
x
′
)
<
y
∈
{\displaystyle \forall y\in \mathbb {R} \exists x'A\cap ]x_{0},+\infty [\ :\ f(x')<y\in }
.
Poiché
f
{\displaystyle f}
è monotona crescente, si ha
f
(
x
)
≤
f
(
x
′
)
,
∀
x
<
x
′
{\displaystyle f(x)\leq f(x'),\ \forall x<x'}
(e naturalmente
x
∈
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
)
{\displaystyle x\in A\cap ]x_{0},+\infty [)}
. Dunque, ponendo anche qui
δ
=
x
′
−
x
0
{\displaystyle \delta =x'-x_{0}}
, abbiamo:
∀
y
∈
R
∃
δ
>
0
:
f
(
x
)
<
y
,
∀
x
∈
A
,
x
∈
]
x
0
,
x
0
+
δ
[
{\displaystyle \forall y\in \mathbb {R} \exists \delta >0\ :\ f(x)<y,\ \forall x\in A,x\in ]x_{0},x_{0}+\delta [}
che è la definizione di questo limite:
lim
x
→
x
0
+
f
(
x
)
=
−
∞
=
inf
A
∩
]
x
0
,
+
∞
[
f
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{+}}f(x)=-\infty =\inf _{A\cap ]x_{0},+\infty [}f}
◻
{\displaystyle \Box }
lim
x
→
∞
ln
x
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{x\to \infty }\ln x=+\infty }
La funzione logaritmo è monotona crescente strettamente in quanto se
x
<
x
′
∈
A
=
R
+
{\displaystyle x<x'\in A=\mathbb {R} ^{+}}
, si ha che
y
=
ln
x
<
y
′
=
ln
x
′
{\displaystyle y=\ln x<y'=\ln x'}
perché
e
y
<
e
y
′
,
∀
y
<
y
′
{\displaystyle e^{y}<e^{y'},\forall y<y'}
.
Dunque, per il Teorema visto prima, dovremmo avere
lim
x
→
∞
ln
x
{\displaystyle \lim _{x\to \infty }\ln x}
esiste ed è uguale al
sup
R
+
ln
{\displaystyle \sup _{\mathbb {R} ^{+}}\ln }
.
d'altra parte,
ln
e
n
=
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \ln e^{n}=n,\forall n\in \mathbb {N} }
che diverge, dunque non ci può essere estremo superiore reale (visto che non converge) e
sup
R
+
ln
=
+
∞
{\displaystyle \sup _{R^{+}}\ln =+\infty }
. Dunque, per il precedente Teorema,
lim
x
→
∞
ln
x
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{x\to \infty }\ln x=+\infty }
come si voleva dimostrare.
lim
x
→
0
+
ln
x
=
−
∞
{\displaystyle \lim _{x\to 0^{+}}\ln x=-\infty }
Per quanto visto prima, la funzione logaritmo è strettamente crescente, dunque ci aspettiamo che il limite che vogliamo dimostrare sia effettivamente
−
∞
{\displaystyle -\infty }
(sempre per il Teorema).
Per il Teorema precedente, dovremmo avere
lim
x
→
0
+
ln
x
{\displaystyle \lim _{x\to 0^{+}}\ln x}
esiste ed è uguale al
inf
R
+
ln
{\displaystyle \inf _{\mathbb {R} ^{+}}\ln }
. Ora, come abbiamo fatto prima, notiamo che
ln
e
−
n
=
ln
1
e
n
=
−
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \ln e^{-n}=\ln {\frac {1}{e^{n}}}=-n,\forall n\in \mathbb {N} }
e siccome
(
a
n
)
=
−
n
{\displaystyle (a_{n})=-n}
è una successione divergente a
−
∞
{\displaystyle -\infty }
, allora certamente
inf
R
+
ln
{\displaystyle \inf _{\mathbb {R} ^{+}}\ln }
sarà anche lui
−
∞
{\displaystyle -\infty }
. Dunque, per il Teorema precedente,
lim
x
→
0
+
ln
x
=
−
∞
{\displaystyle \lim _{x\to 0^{+}}\ln x=-\infty }
.
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