Dislessia fonologica e dislessia visiva

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Dislessia fonologica e dislessia visiva
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Dislessia

Dislessia fonologica modifica

Dal punto di vista fonologico, la lettura può passare per diverse vie:

  • La via fonologica, che dalla percezione visiva passa per la conversione grafema-fonema e quindi per il buffer fonemico. È una via più lenta perché ogni fonema viene letto singolarmente.
  • La via lessicale non semantica, che dalla percezione visiva passa per il lessico ortografico di input e giunge al lessico fonologico di output e quindi al buffer fonemico. Si basa sulla lettura della parola intera basandosi sull'elaborazione parallela.
  • La via lessicale semantica, che va dalla percezione visiva al sistema semantico al buffer fonemico. Si utilizza in presenza di parole conosciute.

Nell'apprendimento della lettura il bambino attraversa vari stadi, corrispondenti all'acquisizione delle differenti vie:

  • Stadio logografico: il bambino elabora le proprietà salienti della parola;
  • Stadio alfabetico: si realizza l'associazione grafema-fonema, si leggono nuove parole;
  • Stadio ortografico: si comincia a eseguire elaborazioni in parallelo e a leggere la parola per intero, applicando regole fonologiche;
  • Stadio semantico: si attiva la via lessicale semantica, la lettura diviene molto più fluente.

A queste diverse vie si associano differenti disabilità nella lettura.

È possibile classificare la dislessia in:

  • Superficiale: sono compromesse le vie lessicali ma la lettura, seppur stentata, è possibile;
  • Fonologica: è compromessa la via fonologica perché manca una corretta associazione grafema/fonema, ma la via ortografica non è compromessa;
  • Profonda: la via semantica è compromessa e si effettuano delle parafasie semantiche.

Un'interpretazione clinica della dislessia viene da E. Boder, che distingue tra:

  • Dislessia diseidetica: è difficoltosa la rappresentazione della parola nelle sue variazioni, le parole nuove non sono comprensibili;
  • Dislessia disfonologica: il deficit è a livello delle mappe grafema-fonema.

Un'ulteriore classificazione neuropsicofisiologia, ideata da Bakker, propone di considerare le dislessie a seconda dell'emisfero danneggiato:

  • Tipo L (emisfero dx): sono presenti deficit visuo-percettivi, la lettura è colma di errori perché manca una sufficiente mediazione delle aree preposte.
  • Tipo P (emisfero sx): si utilizzano strategie percettive, la lettura seppur stentata è possibile;

Dislessia visiva modifica

Il nostro apprendimento avviene per vie visive all'80% e comprende più di 300 vie neurologiche che ci permettono di guardare ed elaborare stimoli esterni, orientare noi stessi e gli altri, immaginare e manipolare la realtà. Basta una piccola alterazione di una di queste vie a causare una dislessia più o meno grave.

Per la classificazione in base ai sintomi e alla sede della lesione http://www.neuropsy.it/deficit/dislessia/06.html