Differenziale di riconoscimento nella scoperta sonar

Nelle operazioni di ricerca dei bersagli con il sonar, il più delle volte, le tracce dei segnali [1] sullo schermo video si confondono con le tracce dei disturbi dovuti al rumore del mare.

Schermo video sonar IP70 per sottomarini classe Sauro

In tali condizioni la scoperta dei bersagli non è una cosa certa ma dipende da variabili di carattere probabilistico; in una percentuale x del tempo d'osservazione le tracce dei bersagli saranno visibili, in altra percentuale y del tempo saranno valutate erroneamente come segnali la tracce provocata dal rumore.

La probabilità di scoperta sonar è legata a coppie di variabili probabilistiche [N 1] e [N 2] [2]. e al tempo d’osservazione che l’operatore pone nella conduzione del processo di rivelazione.

Nel loro insieme le due variabili caratterizzano la capacità del ricevitore, indicata come differenziale di riconoscimento e soglia del sonar durante le delicate fasi di ricerca dei bersagli.

Le variabili entrano in gioco nei ricevitori sonar dotati di processori in correlazione[3] nelle fasi di contatto con un bersaglio quando il rumore ambiente è sensibile.

Definizioni dei termini

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Differenziale di riconoscimento

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Il differenziale di riconoscimento ( ) espresso in   , è il minimo rapporto   [N 3] all'ingresso del correlatore con il quale un sonar può rivelare la presenza del bersaglio mascherato dal rumore.

Secondo le convenzioni [N 4] il differenziale di riconoscimento che caratterizza un rivelatore è il minimo valore   per il quale si abbia:

Probabilità di falso allarme  

Probabilità di rivelazione  

  sono legate tra loro tramite un parametro, indicato con la lettera  , attraverso l'insieme di curve nominate ROC.[N 5];   a sua volta è funzione di  [N 6]

Parametro ROC

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d = f( Si/Ni)

L'andamento del parametro ROC espresso con la lettera  , come funzione del rapporto   [N 7] , ad esempio per le variabili   e  , è tracciabile in coordinate lineari logaritmiche come in figura:

Le ascisse in scala lineare si possono estendere per un campo di variabilità di   tra   a  .

Le ordinate in scala logaritmica a tre decadi si possono estendere da   a   .

Variando   tra   e   il valore della funzione   varia da un minimo di   ad un massimo di  ; ad ogni possibile valore del   sono associabili, secondo le curve ROC, innumerevoli coppie di   e  

La soglia è il mezzo, hardware o software, tramite il quale l'operatore al sonar può decidere il livello oltre il quale i segnali e/o i rumori all'uscita del sistema di rivelazione possano essere elaborati o visualizzati per la loro analisi e le decisioni conseguenti.

Regolando la soglia del sonar, per fissare quale percentuale di falsi allarmi   sia accettabile per una ricerca ottimale del bersaglio nel momento contingente, ne consegue che, in base alla banda   dei segnali d'ingresso ed al tempo d'osservazione  , venga determinata automaticamente la percentuale di probabilità di rivelazione del bersaglio  

Dinamiche del differenziale e della soglia

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In fase di elaborazione dei segnali ricevuti dal sonar emerge sempre il conflitto tra ampiezza dei segnali e i livelli dei rumori, dal rapporto   , misurato all'ingresso del rivelatore, dipende la probabilità di scoprire il segnale   in presenza del rumore  . [N 8]

Il differenziale di riconoscimento  , espresso in  , è il minimo rapporto   con il quale è possibile rivelare la presenza del bersaglio mascherato dal rumore secondo criteri di probabilità, definiti da terne di variabili, comprendenti   stesso.

Formula di calcolo per una terna

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La formula di calcolo che lega  , (espresso in decibel), a  , per l'algoritmo relativo ad un sistema di rivelazione in correlazione è riportata:


  1) [4]

dove:

  Hz, larghezza di banda dei segnali e rumori all'ingresso del correlatore

  s, tempo d'integrazione post correlazione

  parametro funzione di   secondo le curve ROC [5].

Il computo del parametro   in funzione di   può essere sviluppato, quando necessario, secondo l'espressione:

  2)

dove :

  3)

nella quale:

  Hz, larghezza di banda dei segnali e rumori all'ingresso del correlatore

  s, tempo d'integrazione post correlazione

Esempio di calcolo

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Curve ROC; esempio per  

Con gli algoritmi riportati nella sezione precedente si possono valutare, ad esempio, quale probabilità di rivelazione   si hanno assumendo i seguenti valori di base:


 .


si computa la 2):

 

-calcolo di   secondo la 3):

 

 


 


determinazione di   con l'ausilio delle curve ROC di figura:

-si tracia la retta di ascissa   ad intercettare la retta  

-dal punto d'incontro delle due curve si individua l'ordinata   che risolve il problema.

Annotazioni
  1. Con la sigla Priv. s'indica la percentuale di probabilità di rivelare il bersaglio con il sonar
  2. Con la sigla Pfa. s'indica la percentuale di probabilità di avere un segnale di falso allarme invece del bersaglio.
  3.   ampiezza del segnale;   ampiezza del disturbo
  4. nel 1960
  5. (Receiver Operating Characteristic
  6.   è il rapporto tra il segnale   e il rumore   espresso in decibel.
  7. In tutti i calcoli a seguire il rapporto   è espresso in  
  8. Il segnale S può essere generato da un bersaglio, il rumore N dallo stato del mare.
Fonti
  1. G. Pazienza,  pp. 502 - 505.
  2. Urick, pp. 377 - 403.
  3. C. Del turco, pp. 116 - 130.
  4. Urick, p. 397.
  5. C. Del turco, pp. 168.

Bibliografia

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  • Giuseppe Pazienza, Fondamenti della localizzazione marina, La Spezia, Studio grafico Restani, 1970, pp. 394 – 460.
  • Robert J. Urick, Principles of underwater sound , Mc Graw – Hill|edizione=3ª, 1968
  • C. Del Turco, La correlazione, Tip. Moderna La Spezia, 1992.

Collegamenti esterni

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N° FASCI Selenia

Sonar FALCON

Schemi sonar FALCON

Testo discorsivo sul sonar

Testo tecnico sulla Correlazione