Il diaframma è un muscolo cupoliforme di grandi dimensioni, ed è il principale autore dei processi respiratori.

lezione
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Diaframma
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Anatomia umana
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 25%

Data la sua posizione, suddivide strutturalmente gli organi della cavità toracica (polmoni, cuore, grandi vasi, ecc.) da quelli della cavità addominale.

Struttura modifica

Il diaframma ha la forma di una cupola allungata (più propriamente è una semicupola, non essendo le pareti simmetriche) con concavità rivolta verso il basso. Si tratta di un muscolo ampio ma assai sottile, spesso circa 2 millimetri: lo spessore è leggermente diverso tra la parte sinistra e destra, e aumenta durante la contrazione (quindi in corrispondenza dell'espirazione).

L'emidiaframma (o emicupola) destro è più alto rispetto a quello sinistro, a causa della presenza sottostante del fegato.

Si individuano sostanzialmente due componenti:

  • una parte muscolare vera e propria, che determina l'inserzione del muscolo lungo la parete del torace e la contrazione;
  • una parte tendinea assai larga a forma di trifoglio, posta all'apice della cupola, che viene chiamata centro frenico.

Inserzione modifica

Le fibre muscolari originano dal centro frenico e si inseriscono in diversi punti della parete toracica.

Anteriormente individuiamo l'inserzione sternale, quella di minori dimensioni, costituita da piccoli fasci muscolari che si inseriscono sul processo xifoideo dello sterno.

Procedendo lateralmente individuiamo l'inserzione costale, la più vasta, in cui le fibre si inseriscono sulla faccia interna delle ultime sei coste e delle relative cartilagini costali.

Posteriormente abbiamo poi l'inserzione lombare, che avviene tramite alcune strutture muscolo-tendinee chiamate pilastri e suddivise in:

  • pilastri laterali, che costituiscono ognuno due arcate fibrose tese rispettivamente tra la dodicesima costa e il processo costiforme di L1 (legamento arcuato laterale, che scorre sulla superficie anteriore del muscolo quadrato dei lombi) e dal processo costiforme di L1 al corpo di L1 (legamento arcuato mediale, che scorre sulla superficie anteriore del muscolo grande psoas);
  • pilastri intermedi, ognuno un fascetto che si inserisce sulla superficie laterale di L2 a sinistra e di L2-L3 a destra (risultando quindi più lungo a destra);
  • pilastro mediale, due lunghi nastri fibrosi chiamati crure che si inseriscono sulla superficie anteriore dei corpi vertebrali di L2 e L3 a sinistra e da L1 a L4 a destra.

Orifizi modifica

Il diaframma presenta alcuni orifizi che permettono il passaggio delle strutture vascolo-nervose dal torace all'addome e viceversa:

  • il forame aortico è un orifizio rotondeggiante, posto tra i pilastri mediali (crure) a livello di T12, anteriormente e leggermente a sinistra rispetto ai corpi vertebrali. Tra i due pilastri è teso un fascio fibrocartilagineo, chiamato legamento arcuato mediano, che passa a cavallo dell'aorta. Determina per l'appunto il passaggio dell'aorta (che da toracica diventa addominale), della vena azygos e del dotto toracico;
  • il forame esofageo, posto a livello di T10, costituito da fibre muscolari provenienti dal pilastro mediale destro, che si avvolgono completamente attorno all'esofago, similmente ad una fionda. Oltre all'esofago dà passaggio anche alle arterie esofagee e al tronco vagale anteriore e posteriore;
  • il forame della vena cava, chiamato anche forame quadrato, situato nel centro frenico a cavallo tra la foglia anteriore e destra, all'altezza di T8. Essendo posto nel centro frenico -che è una lamina fibrosa - la contrazione delle fibre muscolari non compromette il flusso all'interno del vaso.

Trigoni fibrosi modifica

Il diaframma presenta alcune piccole porzioni fibrose, chiamate trigoni. Esse sono:

  • trigono sterno-costale (o di Morgagni), due piccole banderelle fibrose simmetriche collegate al processo xifoideo che dividono l'inserzione sternale da quella costale, e danno passaggio ai vasi epigastrici;
  • trigono lombo-costale (o di Bochdaleck), più ampio e situato posteriormente, a livello del pilastro laterale.

Ambedue le strutture rappresentano un punto di debolezza strutturale rispetto alle circostanti fibre muscolari, e sono il punto più frequente di comparsa nei feti di erniazioni congenite dei visceri addominali nella cavità toracica. In particolare, l'ernia di Bochdalek risulta quella maggiormente diffusa (specie sul lato sinistro) e determina lo spostamento di stomaco ed anse intestinali nel torace, con grave compromissione delle capacità respiratorie del bambino: motivo per cui queste ernie sono di solito trattate in urgenza.

Innervazione modifica

Il diaframma è innervato dal nervo frenico, che origina a livello del plesso cervicale dalle radici spinali da C3 a C5, che discende lungo lo scaleno, passa attraverso i capi dello sternocleidomastoideo lateralmente al nervo vago; giunti nel torace i nervi frenici passano davanti all'ilo polmonare e scendono scorrendo lungo il rispettivo lato del pericardio (il nervo sinistro risulta quindi più lungo rispetto al destro) e infine raggiungono il diaframma, perforandolo con alcune delle fibre.

Alcuni nervi intercostali sensitivi innervano le parti più periferiche del muscolo.