Il cranio (da κράνος, elmo) è una delle strutture scheletriche più importanti del corpo, in quanto ha la funzione di proteggere dai traumi esterni l'encefalo e gli organi di senso in esso contenuti. Risulta formato dall'accostamento di varie ossa che durante lo sviluppo si saldano tra di loro garantendo un unicum saldo e senza interruzioni.
Il cranio è formato da 29 ossa (comprese le tre paia di ossicini dell’orecchio); l’osso ioide per ragioni embriologiche appartiene alla faccia, nonostante sia situato tra faccia e collo. Le diverse ossa del cranio sono articolate tra loro per sinartrosi, con l'unica eccezione della mandibola che si articola con il temporale per diartrosi ed è pertanto l'unico osso mobile del cranio.

lezione
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Cranio
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Anatomia umana
Lezione precedente Materia Lezione successiva
Materia:Anatomia umana Anatomia umana Conformazione interna del cranio
Ossa dello splancnocranio
Ossa del neurocranio

Nel cranio si riconoscono due parti:

  • quella anteriore è detta splancnocranio (o scheletro della faccia): è formata da ossa più leggere e accoglie le parti iniziali delle vie aeree e orofaringee ed esternamente è rivestita dai muscoli mimici che vanno a delineare il volto;
  • quella posteriore è detta neurocranio (o cranio propriamente detto): è più spessa in quanto ha il compito di fare da protezione alle strutture encefaliche; è in parte rivestita dai muscoli pelliciai della volta cranica e del padiglione auricolare.

Le ossa della volta del neurocranio sono ossa piatte, costituite da due lamine esterne di tessuto osseo compatto (i tavolati ossei) tra i quali è interposta la diploe, strato di tessuto osseo spugnoso, fa eccezione la base cranica: la parte basilare dell'osso occipitale ha la struttura delle ossa corte (formate da tessuto osseo spugnoso), mentre la piramide del temporale ha una struttura compatta[1]. Le ossa dello splancnocranio sono ossa pneumatiche (nella loro compagine sono scavate cavità), ossa piatte con la struttura dell'osso compatto (es. ossa nasali, lacrimali)[2] o ossa corte (ossa zigomatiche)[3].

Conformazione esterna

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L'analisi esterna del cranio si compie basandosi sulle norme, ossia sui punti di vista dai quali si esamina il cranio: si parla di norma anteriore, superiore, laterale, posteriore e inferiore. Solitamente il cranio viene posizionato in base al piano di Francoforte, ossia facendo riferimento alla posizione che assume in vivo quando è appoggiato sul rachide. Nell'architettura esterna del cranio si distinguono 2 cavità, pari e simmetriche, le cavità orbitali e le cavità nasali, 3 fosse pari e simmetriche, le fosse temporali, le fosse infratemporali e le fosse pterigo-palatine, e una fossa impari e mediana, la fossa orale. A differenza delle cavità. le fosse hanno pareti largamente incomplete.

Norma anteriore

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Cranio. Norma anteriore

La norma anteriore (o frontale) corrisponde al volto. La componente ossea più ampia di questa vista è data dall'osso frontale, che presenta una vasta superficie liscia e convessa detta squama, che si espande nelle due bozze frontali ed è percorsa dalla cresta temporale, rilievo verticale che si continua in alto con la linea temporale superiore. La squama posteriormente si unisce alle ossa parietali (sutura coronale); lateralmente, alle grandi ali dello sfenoide (sutura fronto-sfenoidale); inferiormente il margine del frontale, sulla linea mediana, delinea l'incisura nasale, compresa tra i due processi orbitari interni, e si articola con le due ossa nasali (il punto di giunzione tra queste tre ossa è detto nasion ed è un punto di repere utilizzato in vari campi, dall'anatomia forense alla chirurgia), con i processi frontali delle ossa mascellari e con le ossa lacrimali; inferiormente e lateralmente, per mezzo dei processi orbitari esterni , la squama del frontale si articola con i processi frontali delle ossa zigomatiche.

In prossimità del margine inferiore la squama del frontale sulla linea mediana mostra una leggera protrusione detta glabella, che lateralmente si continua nei rilievi arciformi delle arcate sovraciliari. Ai lati della glabella, il margine inferiore libero, arcuato e spesso del frontale continua formando i margini sovraorbitari, che delimitano superiormente le orbite. Essi presentano a metà circa della loro lunghezza un foro sovraorbitario ciascuno, che permette la fuoriuscita dei vasi e nervi omonimi.

I margini sovraorbitari del frontale assieme ai corrispondenti margini orbitali del mascellare e dello zigomatico delimitano le aperture dette cavità orbitali, di forma grossolanamente quadrilatera ad angoli arrotondati.

Come già accennato l'osso mascellare presenta il processo frontale che si articola in alto con il frontale, in avanti con l'osso nasale, indietro con l'osso lacrimale. Le due ossa nasali superiormente e il margine mediale libero, sottile e tagliente del mascellare sui lati restanti, formano l'apertura piriforme -così chiamata perché assomiglia ad una pera- che corrisponde all'apertura esterna del nasofaringe: sul contorno inferiore dell'apertura nasale, il margine mediale del mascellare unendosi sulla linea mediana con il controlaterale si solleva e va a formare la spina nasale anteriore. Lateralmente invece il mascellare si articola con l'osso zigomatico (tramite un processo detto appunto processo zigomatico del mascellare: va ricordato che un processo osseo prende il nome della struttura con cui si articola). La componente più caratteristica del mascellare è il suo processo alveolare che si estende inferiormente e che ospita gli alveoli dentali, segnati sulla superficie esterna da protuberanze dette iuga alveolaria. Al di sotto del margine infraorbitario il mascellare presenta il foro infraorbitario, più largo di quello sovraorbitario, per il passaggio dei vasi e nervi omonimi.

La norma anteriore è completata dall'osso zigomatico, che presenta il piccolo foro zigomatico-faciale, e dalla mandibola, nella quale si notano gli alveoli e gli iuga alveolaria, una cresta detta linea obliqua esterna che dà inserzione a muscoli della bocca, il foro mentale per l'emergenza dei vasi e nervi omonimi, e il trigono mentale, un rilievo triangolare, a base inferiore, situato sulla linea mediana, che si allarga in basso formando la prominenza mentale, limitata da ciascun lato dai tubercoli mentali.

Il foro sovraorbitario, il foro infraorbitario e quello mentale si trovano pressoché allineati su una stessa retta verticale che dista dalla linea mediana circa 2-3 cm.

Norma superiore

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Cranio. Norma superiore
 
Cranio. Fontanelle

Da questo punto di vista il cranio appare liscio e convesso, con un profilo vagamente ovoidale o trapezioidale, nel quale si disegnano le due bozze frontali e le due bozze parietali. Risultano qui evidenti le ossa che compongono la volta cranica, ossia il frontale, i due parietali e l'occipitale. Il frontale si articola posteriormente con i due parietali tramite una sutura, finemente dentellata, detta sutura coronale in quanto simile ad una corona. I due parietali a loro volta sono uniti tra di loro da una sutura mediana longitudinale, dentellata, che parte dal centro della coronale e prosegue posteriormente, chiamata perciò sutura sagittale o interparietale (il punto di incontro tra le suture coronale e sagitale è definito bregma). Posteriormente le due ossa parietali si articolano con l'osso occipitale, che sembra quasi incunearsi tra i parietali: a questo livello la sutura sagittale sembra biforcarsi posteriormente a destra e sinistra, determinando una sutura obliqua detta sutura lambdoidea tra i due parietali e l'occipitale (qui il punto di incontro tra sutura sagittale e lambdoidea, diciamo il corrispondente posteriore del bregma, è detto lambda). Non raramente a livello del lambda, incuneate tra parietali e occipitale o anche lungo la sutura lambdoidea, possiamo trovare ossa sovrannumerarie di varie forme e dimensioni definite ossa suturali o wormiane: non hanno alcun significato patologico, ma rappresentano semplicemente punti aggiuntivi di ossificazione [nei crani di alcune popolazioni appaiono con una certa frequenza: ad esempio, negli Incas spesso è presente un grande osso mediano impari detto appunto "osso degli Incas"].

Norma laterale

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Cranio. Norma laterale.
 
Norma laterale. Fontanelle.

Appare visibile la suddivisione in splancnocranio e neurocranio. In questa proiezione, il neurocranio appare come un ampio piano osseo dal quale, inferiormente, si sollevano due processi: il processo zigomatico e il processo mastoideo, entrambi appartenenti all'osso temporale. Il primo è stretto e allungato, simile a una bacchetta ossea, orizzontale e diretto in avanti, dove si articola con il corrispondente processo temporale dell'osso zigomatico: i due processi articolati vanno a creare l'arcata zigomatica (da ζεύγνυμι, unire, perché unisce il neurocranio con la faccia). Il processo mastoideo ha la forma di una voluminosa piramide triangolare ad apice inferiore, libero e arrotondato. Fra i due processi è compreso il meato uditivo esterno, ampio orificio che mette in comunicazione l'esterno con la cavità timpanica.

 
Punti craniometrici.

Nella parte superiore della norma si notano, anteriormente, la sutura coronale (tra frontale e parietale) e, posteriormente, la sutura lambdoidea (tra parietale e occipitale). Nella parte inferiore del neurocranio, possiamo vedere che nel suo tratto terminale il margine posteriore dell'osso frontale si articola con la grande ala dell'osso sfenoide (sutura fronto-sfenoidale), che indietro si congiunge con la breve sutura sfeno-parietale (tra grande ala dello sfenoide e parietale). Quest'ultima, con andamento orizzontale, raggiunge l'osso temporale, dove si continua, in alto, con la sutura temporo-parietale e, in basso, con la sutura temporo-sfenoidale.

Le suture coronale, sfeno-parietale, temporo-parietale e temporo-sfenoidale assumono nel loro insieme una configurazione a forma di lettera H maiuscola: la piccola zona circolare centrale di questa (ovvero la zona di unione tra frontale, grande ala, parietale e temporale) viene definita pterion[4] (da πτερόν, ala) ed è un punto di repere neurochirurgico importantissimo, in quanto sulla corrispondente parete interna del cranio scorre l'arteria meningea media: trattandosi di una zona relativamente fragile, un trauma importante in questo punto può determinare facilmente la rottura del vaso con conseguente ematoma epidurale. Il punto di incontro di parietale, occipitale e temporale prende, invece, il nome di asterion (da αστήρ, stella).

A carico della faccia laterale del neurocranio, possiamo altresì notare una linea semicircolare, a concavità inferiore, che si estende longitudinalmente dal processo orbitario esterno del frontale al parietale (linea temporale superiore), per poi piegare caudalmente raggiungendo l'asterion[5]; ad essa si fissa l'aponeurosi (o fascia) temporale.[6] Al di sotto della linea temporale superiore, decorre una seconda linea parallela, arcuata, ma meno marcata, detta linea temporale inferiore, che termina indietro in corrispondenza della radice longitudinale del processo zigomatico dell'osso temporale.[5] Su di essa si inserisce il muscolo temporale.

 
Particolare della norma laterale.

Nella parte della norma laterale spettante allo splancnocranio, ritroviamo, inferiormente, la faccia esterna del corpo e della branca della mandibola e la faccia antero-laterale del mascellare, con il suo foro infraorbitario. Quest'ultima faccia si continua in basso con il processo alveolare del mascellare, e indietro, nella faccia posteriore, convessa e scabra che è chiamata tuberosità del mascellare, a cui sono fissati i molari. Il mascellare si articola, lateralmente, con l'osso zigomatico tramite l'omonimo processo (processo zigomatico del mascellare) e, medialmente, tramite il processo frontale del mascellare con le ossa nasali, frontali e lacrimali.

Completano la norma laterale la faccia esterna, convessa e quadrilatera, dell'osso zigomatico, il cui margine superiore libero concorre alla formazione del contorno dell'orbita, e le ossa nasali, laminette quadrangolari articolate con il frontale e con il mascellare. L'osso zigomatico si articola superiormente mediante il processo fronto-sfenoidale dello zigomatico, con il frontale e la grande ala dello sfenoide, e posteriormente mediante il processo temporale dello zigomatico con l'osso temporale, per formare come detto l'arcata zigomatica.

Fossa Temporale

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Cranio. Fossa Temporale.
 
Fosse temporale e infratemporale: muscolo temporale e muscoli pterigoidei esterno e interno.

Se si continua idealmente la linea temporale superiore lungo il margine superiore dell'arcata zigomatica, per poi risalire lungo il margine posteriore dell'osso zigomatico fino all'articolazione zigomatico-frontale, il contorno così descritto circoscrive un'area di depressione sulla parete laterale del cranio detta fossa temporale, la quale in vivo ospita il muscolo temporale che si inserisce sulla linea temporale inferiore.[6] Nel vivente la fossa temporale viene chiusa dalla fascia temporale, fissata sulla linea temporale superiore e trasformata così in loggia (loggia temporale): un ampio spazio osteo-fibroso compreso tra il piano osseo della superficie laterale del cranio, medialmente, e la suddetta fascia temporale, lateralmente. Inferiormente, la loggia temporale comunica ampiamente (in pratica si continua direttamente) con la fossa infratemporale, dalla quale è idealmente separata da un piano trasversale (orizzontale) passante per l'arcata zigomatica.

La loggia temporale contiene oltre al muscolo temporale, le arterie temporali profonde (anteriore, media e posteriore), le vene omonime, vasi linfatici e i nervi temporali profondi anteriore, medio e posteriore (rami del n. mandibolare del trigemino), immersi in un connettivo lasso e adiposo. Questi elementi vascolo-nervosi sono situati profondamente al muscolo temporale e hanno tutti un decorso verticale. Nella regione, al di fuori della loggia, decorrono, nel connettivo sottocutaneo, i vasi temporali superficiali e il nervo auricolo-temporale (ramo del n. mandibolare).

Fossa infratemporale

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Fossa Infratemporale.

La fossa infratemporale diviene maggiormente visibile disarticolando la mandibola e l'arcata zigomatica. Possiamo allora notare come, al limite inferiore della parete laterale del neurocranio, la grande ala dello sfenoide e la squama temporale pieghino medialmente e si continuino nella faccia inferiore del cranio, creando uno spigolo acuto, indicato come cresta infratemporale, che costituisce il margine superiore della fossa infratemporale. La cresta infratemporale separa la faccia laterale delle grandi ali dello sfenoide dalla loro faccia inferiore ed è disposta longitudinalmente, raggiungendo in avanti la tuberosità dell'osso mascellare, mentre posteriormente raggiunge la squama del temporale.

 
Muscoli pterigoidei.
 
Arterie e nervi delle fosse temporali e infratemporali.

La fossa infratemporale è un ampio spazio situato al di sotto della grande ala dello sfenoide e della squama del temporale, con pareti largamente incomplete: essa è totalmente priva delle pareti inferiore e posteriore. La parete superiore, come abbiamo visto, è formata dalla grande ala dello sfenoide e da una piccola parte della squama del temporale: il limite laterale di questa parete è costituito, appunto, dalla cresta infratemporale. La parete mediale è rappresentata dalla lamina laterale del processo pterigoideo, mentre nel vivente è completata dalla parete muscolare della faringe. La parete laterale è formata dall’arcata zigomatica e dalla branca montante della mandibola. La parete anteriore è costituita dalla faccia posteriore del mascellare o tuberosità del mascellare.

La fossa infratemporale comunica ampiamente con gli spazi circostanti, attraverso gli orifici vascolo-nervosi e le fessure ossee (descritti in dettaglio nella Norma inferiore); in particolare, in vivo la comunicazione è senza soluzioni di continuità in basso e indietro con gli spazi interstiziali del collo, e lateralmente con la loggia masseterina. In alto, la fossa infratemporale comunica medialmente con la cavità cranica attraverso i fori della volta e lateralmente con la fossa temporale attraverso l'apertura compresa tra l'arcata zigomatica e la cresta infratemporale. In avanti comunica con la cavità orbitaria attraverso la fessura orbitale inferiore. Nella fossa infratemporale sono contenuti importanti organi: i muscoli pterigoidei, interno ed esterno, e l'estremità inferiore del muscolo temporale; il nervo mandibolare (branca del nervo trigemino) con i suoi rami; il nervo piccolo petroso superficiale (ramo del nervo faciale); l’arteria mascellare interna con i suoi rami; il plesso venoso pterigoideo.

Fossa pterigo-palatina

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Fossa pterigo-palatina.
 
Fossa pterigo-palatina. Nervo mascellare.
 
Canale pterigo-palatino e nervi palatini.

La fossa pterigo-palatina o pterigo-mascellare (fossa del nervo mascellare) è un piccolo spazio di forma di piramide quadrangolare, con base in alto e apice in basso. Essa è delimitata in avanti dalla tuberosità del mascellare, indietro dall'apofisi pterigoidea, in alto dalla grande ala dello sfenoide e medialmente dalla lamina verticale del palatino (visibile nel fondo della fossa), mentre lateralmente è aperta verso la fossa infratemporale. Nella volta della fossa pterigo-palatina si apre il foro rotondo dello sfenoide. In corrispondenza della parete mediale si apre il foro sfeno-palatino che mette in comunicazione la fossa pterigo-palatina con le cavità nasali. La fossa è percorsa dal canale pterigo-palatino, compreso tra la tuberosità mascellare e il processo pterigoideo: nel canale discendono l'arteria palatina discendente (ramo dell'a. mascellare interna) e il nervo palatino anteriore (ramo del n. mascellare). In corrispondenza dell'apice della fossa si aprono: il canale palatino maggiore (per l'arteria palatina maggiore e il nervo palatino anteriore) e i canali palatini minori (o accessori, per le arterie palatine minori e i nervi palatini medi e posteriori).  

La fossa pterigo-palatina è attraversata dal tratto terminale dell’arteria mascellare interna che dalla fossa infratemporale si dirige verso il foro sfeno-palatino, dove termina come arteria sfeno-palatina. Anche il nervo mascellare (branca del trigemino) percorre la fossa, nella quale entra attraverso il foro rotondo dello sfenoide per andare a impegnarsi nella fessura oribitale inferiore. In essa è poi contenuto il ganglio sfeno-palatino (o ganglio di Meckel) situato subito posteriormente al foro omonimo.

Norma posteriore

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Cranio. Norma posteriore.

La norma posteriore o occipitale si presenta con forma convessa e contorno irregolarmente arrotondato, più convesso nel suo tratto superiore, più rettilineo in quello inferiore. La superficie ossea è formata dalla squama dell'occipitale e dalla parte mastoidea del temporale.

Su di essa si notano superiormente la sutura sagittale (o interparietale) e la sutura lambdoidea (o parieto-occipitale), la quale si continua in basso con le suture parieto-mastoidee e le suture occipito-mastoidee. Dal contorno inferiore della norma emergono due processi: medialmente, i condili occipitali, superfici articolari convesse ed ellittiche poste sul contorno del forame occipitale, per l'articolazione con l'atlante; lateralmente, i voluminosi processi mastoidei del temporale.

Il piano osseo mostra alcuni rilievi: la protuberanza occipitale esterna, rilievo di forma triangolare, ad apice inferiore (ad esso corrisponde il punto craniometrico detto inion); la cresta occipitale esterna, verticale, che origina dall’inion e raggiunge il grande foro occipitale; le due linee nucali superiori, orizzontali, che originano dagli angoli superiori della protuberanza occipitale esterna; le due linee nucali inferiori, parallele alle precedenti, che originano dalla cresta occipitale esterna.

Norma inferiore

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Cranio. Norma inferiore.
 
Cranio. Compartimenti della norma inferiore.

Rimossa la mandibola, la norma inferiore appare con un contorno grossolanamente tondeggiante e una forma molto irregolare per la presenza delle porzioni iniziali delle vie aeree e del tratto digerente, nonché di numerosi orifici per il passaggio degli elementi vascolari e nervosi che entrano o escono dalla scatola cranica. Tali aperture nel vivente sono, in generale, parzialmente chiuse dal tessuto fibroso della dura madre.

Il contorno della base cranica si estende dai denti incisivi alla protuberanza occipitale esterna ed è delineato, bilateralmente, dai margini dei processi alveolare e zigomatico del mascellare, dell’arcata zigomatica e del processo mastoideo e, infine, dalla linea occipitale superiore fino all’inion.

Per comodità descrittiva è convenzione suddividere la faccia inferiore del cranio in tre zone: anteriore, media e posteriore. Come confine tra le prime due è considerata (secondo H. Gray) la linea trasversa passante per il margine posteriore del palato osseo oppure (secondo L. Testut) la linea tracciata direttamente sul piano osseo sottostante e passante per i tubercoli zigomatici del temporale, al davanti della cavità articolare per la mandibola, mentre il confine tra le zone media e posteriore è identificato nella linea trasversa tesa tra gli apici dei processi mastoidei (Testut) o tangente al contorno rostrale (anteriore) del grande foro occipitale (Gray).

Compartimento anteriore

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Nella regione anteriore, intesa secondo la delimitazione di Testut, si notano:

1) medialmente: i processi alveolari dei due mascellari con l’arcata dentale; il palato osseo; le aperture posteriori (coane) delle due cavità nasali, separate dal vomere; i processi pterigoidei, bilaterali, dello sfenoide, con la fossa pterigoidea interposta tra la lamina laterale e quella mediale (quest’ultima termina con l’uncino pterigoideo, processo al quale si fissa il legamento o rafe pterigo-mandibolare);

2) lateralmente: la parte rostrale delle due fosse infratemporali, descritte sopra, con la fessura orbitaria inferiore. (Nella compartimentazione secondo Gray, i processi pterigoidei. la fossa pteriogoidea e le fosse infratemporali sono inclusi nella regione media).

Palato osseo

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Cranio. Palato osseo.

Il palato osseo è formato dall’unione dei processi palatini dei due mascellari con le lamine orizzontali delle due ossa palatine. Su di esso si distinguono: la sutura palatina mediana, che unisce le ossa controlaterali; la sutura palatina trasversa, che unisce il processo palatino dei mascellari alla lamina orizzontale delle ossa palatine; la fossa incisiva, mediana, posta posteriormente agli incisivi mediali, nella quale si apre il foro incisivo, che immette nel canale omonimo (che sbocca, biforcandosi, nelle due cavità nasali); la sutura incisiva; il foro palatino maggiore, compreso tra mascellare e lamina orizzontale dell’osso palatino; il processo piramidale dell’osso palatino, che si articola con la tuberosità del mascellare e con il processo pterigoideo dello sfenoide; i fori palatini minori, in corrispondenza del processo piramidale; la spina nasale posteriore, mediana.

Compartimento medio

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Particolare della norma inferiore.

La regione media appare irregolare e fortemente accidentata e attraversata da numerosi orifici.

1) In posizione mediana, essa mostra la parte basilare dell’osso occipitale, con il suo tubercolo faringeo.

2)  In posizione laterale, si ritrovano:

- anteriormente, in direzione latero-mediale:

  • il tubercolo zigomatico della radice trasversa dell’apofisi zigomatica del temporale;
  • la fossa mandibolare del temporale, delimitata in avanti dal tubercolo articolare della radice trasversa dell’apofisi zigomatica e posteriormente dalla fessura petro-timpanica del Glaser;
  • l'apertura del canale muscolo-tubarico, orificio per la tuba uditiva, che mette in comunicazione la cavità timpanica con la cavità del rinofaringe, e per un muscolo della staffa (muscolo peristafilino esterno);
  • il foro ovale (per il nervo mandibolare) e il foro piccolo rotondo o foro spinoso (per l’arteria meningea media) sulla grande ala dello sfenoide (faccia infratemporale);
  • la spina sfenoidale, sulla quale si inseriscono il legamento sfeno-mandibolaea, il legamento pterigo-spinoso del Civinini e il muscolo martello;
  • il foro lacero anteriore o forame sfeno-petroso;
  • l’apice della piramide del temporale, con l’orificio interno (o superiore) del canale carotideo.

 - posteriormente, in direzione latero-mediale:

  • meato acustico esterno;
  • la parte timpanica del temporale, laminetta ossea concava, con la fessura timpano-mastoidea che segna il confine tra la parte timpanica e il processo mastoideo;
  • il processo stiloideo, piccola apofisi cilindrica e appuntita, con la sua guaina ossea (guaina vaginale), che dà inserzione ai muscoli stilani e al legamento stilo-mandibolare;
  • il foro stilo-mastoideo, situato posteriormente al processo stiloideo, per il passaggio del nervo facciale;
  • la faccia inferiore della piramide del temporale, con l’orificio esterno (inferiore) del canale carotideo;
  • la fossa giugulare e il foro lacero posteriore;
  • la fossetta condiloidea anteriore, con l’orificio del canale del nervo ipoglosso o foro condiloideo anteriore, posta al davanti del condilo occipitale.

Foro lacero anteriore

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Il foro lacero anteriore è un'apertura a forma di ampia fessura a contorno irregolare (da cui il nome), situata tra la grande ala dello sfenoide e la piramide del temporale. Il foro è diviso in due parti da una piccola spina ossea, la lingula sfenoidale: una parte mediale, che permette il passaggio del nervo grande petroso superficiale e della carotide interna, che proviene dal canale carotideo; una parte laterale o foro innominato (o foro di Arnold), che dà passaggio al nervo piccolo petroso superficiale.

Foro lacero posteriore

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Il foro lacero posteriore è un'ampia fessura delimitata dal margine anteriore dell’osso occipitale e dal margine posteriore della piramide dell’osso temporale. La parte laterale del foro è costituita dal canale della vena giugulare interna. La parte mediale del foro costituisce il foro dei nervi misti che dà passaggio ai nervi cranici IX, X, XI.

Compartimento posteriore

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A questo livello la base cranica è formata dalla parte mastoidea del temporale e dall'osso occipitale. Sulla linea mediana si apre il grande foro occipitale, attraverso il quale passano: l'estremità caudale del midollo allungato, le arterie e le vene vertebrali e l'XI paio di nervi cranici (o nervo accessorio spinale, che così entra nella cavità cranica per poi riuscirne attraverso il foro lacero posteriore). Nell'immediata prossimità del grande foro occipitale si sollevano, i condili occipitali; posteriormente ad essi si trovano le fossette condiloidee posteriori, con il rispettivo foro condiloideo posteriore; lateralmente al condilo, il tubercolo paracondiloideo, per l'inserzione del muscolo retto laterale della testa. Sempre sulla linea mediana si nota la cresta occipitale esterna, che dall'inion raggiunge il margine posteriore del grande foro occipitale; da essa si dipartono, da ciascun lato, le linee nucali superiori e inferiori. Nelle parti laterali della regione si distinguono le due apofisi mastoidee e, medialmente ad esse, l'incisura mastoidea, per l'inserzione del muscolo digastrico, e il solco dell'arteria occipitale.

  1. Luigi Bucciante. Anatomia umana. Piccin-Nuova libraria. 1986. pag. 67.
  2. L. Testut. Traité d'anatomie humaine. Vol. 1. Octave Doin. Paris. 12 ed. 1893.
  3. L.P. McIntosh. Internal Bone Architecture in the Zygoma of Human and Pan. Anat. Rec. 2016;299:1704–1717. http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ar.23499/pdf
  4. R.L. Drake et al. Gray's Anatomy for students. Churchill Livingstone, Elsevier. Philadelphia. 3 ed. 2015. pag. 1125. ISBN: 978-0-7020-5131-9
  5. 5,0 5,1 L. Testut. Traité d'anatomie humaine. Vol.1, pag.147. 12 ed. 1893.
  6. 6,0 6,1 Luigi Bucciante. Anatomia umana. Piccin-Nuova Libraria. 1986. pag. 72.

Bibliografia

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G. Anastasi et al. Trattato di anatomia umana. Vol.1. Edi-Ermes. Milano. 4 ed. 2006.

L. Bucciante. Anatomia umana. Piccin-Nuova libraria. 1986.

Z. Fumagalli. Guida allo studio dell'anatomia. Vol.1. Casa editrice dr. F. Vallardi. 1970.

L. Testut. Traité d'anatomie humaine. Vol.1. Octave Dion. Paris. 12 ed. 1893.