Conformazione esterna del cuore
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Descrizione
modificaIl cuore è un organo cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Si distinguono tre facce (anteriore o sterno-costale, inferiore o diaframmatica, sinistra o polmonare), una base e tre margini (destro o acuto, superiore e sinistro o ottuso).[1] Ha una lunghezza media dall'apice alla base di 12 cm, è largo trasversalmente 8–9 cm e in senso antero-posteriore circa 6 cm, nel maschioumano pesa mediamente 300 g (280-340 g), mentre nella femmina 250 g (230-280 g), nel neonato il peso è di circa 21 g e all'età di 11 anni può raggiungere circa 164 g.[2] Il suo peso definitivo è raggiunto nella tarda adolescenza, generalmente entro i 20 anni. La grandezza del cuore corrisponde, come lo aveva definito René Laennec, approssimativamente al pugno chiuso della persona stessa.[3] Esso si trova nella cavità toracica e più precisamente nel mediastino medio.[4][5]
Pericardio
modificaUna membrana chiamata pericardio ricopre il cuore e la parte più prossimale dei grandi vasi adiacenti. Nel pericardio si distinguono due componenti, il pericardio fibroso (sacco fibroso del pericardio), più esterno, e il pericardio sieroso, interno. Tra quest'ultimo e l'epicardio (che insieme formano il pericardio sieroso) è interposto un fluido (fluido della cavità pericardica) che permette al cuore di muoversi liberamente nel sacco pericardico, riducendone l'attrito.[6]
Sotto al pericardio si trovano tre tonache dall'interno all'esterno:
- L' endocardio, con le stesse funzioni e stessa struttura dell'endotelio;
- Il miocardio, un muscolo ibrido tra liscio e striato che ha la capacità di contrarsi ritmicamente, ma involontariamente. È formato da cellule con le proteine contrattili semi-organizzate - più organizzate dei muscoli lisci, ma meno di quelli striati. Le cellule sono lunghe 100–500 micron ed hanno un diametro di 100–200 micron);
- L'epicardio è costituito dal foglietto viscerale del pericardio sieroso. L'epicardio poggia sul connettivo subepicardico, contenente grasso, capillari sanguigni, capillari linfatici e fibre nervose.[7]
Vasi del cuore
modificaDal tratto iniziale dell'aorta originano separatamente le due arterie coronarie che forniscono il sangue al cuore, l'arteria coronaria destra e l'arteria coronaria di sinistra. Il corso di quella di destra segna il confine tra atrio destro e ventricolo destro. Questa arteria manda due rami verso il basso, il ramo marginale destro (o marginale destra) e l'arteria discendente posteriore (o interventricolare posteriore) (vedi schema).[8] L'arteria coronaria sinistra si divide in arteria circonflessa, che dà origine a diversi rami per il margine ottuso, e arteria interventricolare anteriore (o discendente anteriore), che segna il confine tra ventricolo sinistro e ventricolo destro. La discendente anteriore origina anche altri piccoli rami arteriosi che vanno a irrorare direttamente il setto interventricolare, detti appunto rami settali.[8]. L'arteria circonflessa e la coronaria destra circondano la base del cuore, posteriormente il loro corso segna il limite fra atrio e ventricolo.
Tutte le vene che drenano il sangue dal cuore affluiscono al seno coronarico, il quale poi si immette nell'atrio destro per inviare il sangue ad ossigenarsi ai polmoni.
All'atrio destro arrivano due grosse vene (2 cm di diametro): la vena cava inferiore, che sfocia nella parte bassa dell'atrio e la vena cava superiore, che sfocia nella parte superiore. Immediatamente a sinistra di questi grossi vasi si trova l'arco dell'aorta, il vaso più grande del nostro corpo (2,5 cm di diametro). Sotto questo arco transita il ramo destro dell'arteria polmonare, tratto dell'arteria polmonare (diametro 2 cm), detto anche tronco della polmonare. Il sangue desaturato, dopo aver scambiato l'anidride carbonica con l'ossigeno all'interno dei capillari polmonari, torna al cuore mediante le quattro vene polmonari di 0,5 cm di diametro, nell'atrio sinistro. Le vene si immettono nel'atrio dalla faccia posteriore e entrano dall'alto. (vedi schema) Tra l'arco dell'aorta ed il sottostante ramo arterioso si tende un legamento fibroso: residuo del condotto che unisce aorta ad arteria polmonare nella vita intrauterina (condotto di Botallo).
Note
modifica- ↑ Testut e Latarjet, pp.491-497.
- ↑ Testut e Latarjet, p.491.
- ↑ (EN) Vinay Kumar, et al., Robbins and Cotran Pathologic Basis of Disease, 7ª ed., Saunders, p. 556, ISBN 978-0-7216-0187-8.
- ↑ (EN) B.W. Carter, A Modern Definition of Mediastinal Compartments, in J. Thorac. Oncol., vol. 9, 2014, pp. S97–S101.
- ↑ (EN) C.R. Whitten, A diagnostic approach to mediastinal abnormalities, in Radiographics, vol. 27, 2007, pp. 657-671.
- ↑ Testut e Latarjet, p. 630.
- ↑ Testut e Latarjet, pp. 546-547.
- ↑ 8,0 8,1 Fiocca, pp. 189-277
Bibliografia
modifica- Léo Testut e André Latarjet, Miologia-Angiologia, in Trattato di anatomia umana. Anatomia descrittiva e microscopica – Organogenesi, vol. 2, 5ª ed., Torino, UTET, 1973, ISBN non esistente.
- Philippe Gorny, Storia illustrata della cardiologia dalla preistoria ai giorni nostri, Milano, Editiemme, 1988, ISBN non esistente.
- Léo Testut, Collo-Torace-Addome, in Trattato di anatomia topografica, con applicazioni medico-chirurgiche, vol. 2, Torino, UTET, 1998, ISBN 88-02-02194-5.
- Silvio Fiocca et al., Fondamenti di anatomia e fisiologia umana, 2ª ed., Napoli, Sorbona, 2000, pp. 189-277, ISBN 88-7150-024-5.
- Frank H. Netter, Cuore: tavole di anatomia e fisiologia normale e patologica, di embriologia e di malattie del cuore, Elsevier, 2002, ISBN 978-88-214-2653-7.
- John Willis Hurst, Il cuore, 12ª ed., Milano, McGraw-Hill, 2009, ISBN 978-88-386-3943-2.
- Dee Unglaub Silverthorn, Fisiologia umana. Un approccio integrato, 5ª ed., Pearson, 2010, ISBN 88-7192-963-2.
- William Francis Ganong et al., Fisiologia medica, Padova, Piccin, 2011, ISBN 978-88-299-2113-3.