Civiltà classica
Con l'espressione civiltà classica si intende indicare le antiche civiltà greca e romana.
"Classico" è un aggettivo presente nella lingua italiana a partire dal XVII secolo, derivato dal latino classicus dove indica i cittadini della "prima classe" ("censo", gli antichisti romani facevano derivare classicus da calare nel significato di "appello").
Nella tarda antichità tale termine usato per indicare ciò che "eccelle" nella sua classe.
Così Aulo Gellio [1] indica come "classicus" un autore di prim'ordine e da questa opera nasce l'uso moderno, e corrente, di indicare con tale aggettivo gli autori di incontestata grandezza con particolare riferimento alle civiltà greca e romana.
Così Martino Rossi Monti[2] nota come con il prosieguo del tempo il termine "classico" viene ad indicare l'idealizzata civiltà greco-romana come luogo e periodo simboli della "perfezione" di valori quali la "serenità" e l'"armonia".
Dal che, con l'Umanesimo e il Rinascimento, si assiste a un tentativo di riavvicinamento a tali canoni di "perfezione", elevati a norma con la trattatistica di Pietro Bembo.
Note
modifica- ↑ Cfr. Notti attiche XIX, 8, 15: « Ite ergo nunc et, quando forte erit otium, quaerite, an "quadrigam" et "harenas" dixerit e cohorte illa dumtaxat antiquiore vel oratorum aliquis vel poetarum, id est classicus adsiduusque aliquis scriptor, non proletarius.»
- ↑ Cfr. "Classico" in w:Enciclopedia filosofica, vol. 2, p. 1960. Milano, 2006, Bompiani.