Civil Law
Dal Diritto Romano
modificaIl Diritto Romano nasce fondamentalmente in epoca Repubblicana, ebbe un grande sviluppo soprattutto nel III secolo a.C. ma che durerà fino al III secolo d.C., ovvero fino alla divisione dei due Imperi avvunuta nel 476 d.C.
Dopo questo momento l'Impero d'Oriente avrà vita lunga, mentre nell'impero d'occidente si svilupperanno i Regni Romano Barbarici dopo una lenta ma inesorabile crisi dell'impero.
Molto significativa fu la consegna delle insegne imperiali da Odoacre all'impero d'oriente: sarebbe stato in suo potere impadronirsi dell'impero, ma questo ormai era tale solo di nome, aveva ormai fatto il suo corso, e l'identità stessa di impero non aveva più senso, tanto che la formazione dei nuovi regni fu solamente una conseguenza naturale, senza nessuna iniziale forzatura. Le nuove popolazioni si integrarono benissimo e si adattarono con le basi del diritto Romano. Fondamentale fu il principio della personalità del diritto ovvero la possibilità di essere giudicati da un diritto diverso non in base al luogo geograico in cui ci si trova ma per appartenenza etnica. Le nuove genti non vogliono perdere le loro consuetudini come elemento derivante dalla loro tradizione.
Le popolazioni germaniche deficitavano infatti della loro storia, i documenti stritti erano praticamente inesistenti e quel poco che potevano tramandare era fatto oralmente, per mezzo della memoria della gente.
Proprio in questo contesto si inserì la chiesa che rappresentava la prima istituzione dotta. In questo periodo storico solamente i chierici sapevano leggere e scrivere e riescono pertanto ad avere carattere predominante e mantenere in piedi una struttura sociale. I vescovi prendono sempre più potere, anche nelle questioni non ecclesiastiche, soprattutto in ambito di diritto ecclesiastico in quanto depositari dell'unico diritto scritto europeo.
L'area Germanica
modificaLa vicenda germanica è molto particolare. Nonostante i primi contatti con il diritto romano arrivino molto tardi (all'incirca 1400) si parla di ricezione del diritto romano che diventerà fonte del diritto tedesco applicato e risulterà molto più considerato lì che in altre aree geografiche europee in cui quello si è sviluppato. Le ragioni principalmente sono 2:
- Ragione di tipo istituzionale. Mancava in Germania un potere centrale forte in grado di sviluppare diritto tedesco autoctono.
- Ragione di tipo pratico. Altrove le università avevano creato un sistema per la regolazione dei rapporti, mentre in area Germanica il diritto consuetudinario vigente fino a quel momento non permetteva di porre rimedio ad ogni situazione possibile.
Storia
modificaI Germani giungono al centro europa nel periodo delle invasioni barbariche. Il primo evento significativo di unione territoriale è la creazione del Sacro romano impero per mano di Carlo Magno. Tutta l'area germanica fu così assoggettata, ma, purtroppo, il tentativo non durò molto.
Nonostante il fallimento dell'impero di Carlo Magno nel 850 l'area incomincia ad avere una sua identità politica.
Secondo evento significativo, e secondo tentativo di unitarietà fu compiuto da Ottone II che creò il Sacro romano impero di nazionalità Germanica. Rappresenta la netta predominanza del ceppo tedesco, che porta al rafforzamento di alcune entità minori territoriali (come, ad esempio, la Sassonia, Baviera, etc, etc). Non si formò mai, però, un vero centro dello Stato, sede del potere, luogo in cui i giuristi avrebbero potuto riunirsi e creare diritto. Il Re è una figura itinerante.
Usus modernus pandectarum
modificaPeriodo della Storia Tedesca che si identifica con le Pandette, difficile da localizzare perché durerà fino al 1800 quando verranno studiate le prime codificazioni.
I giuristi tedeschi in questo periodo venivano a studiare in Italia, sede delle migliori università a livello europeo, e dopo la fine degli studi trovavano molto facilmente lavoro in patria nelle cariche pubbliche, occupate fino a quel momento da pratici del diritto non laureati. Conseguentemente la loro formazione improntata prettamente sul diritto romano entrò in tutti i tessuti dello stato e i giuristi formarono una vera casta.
Giusnaturalismo e Razionalismo
modificaProprio in questa fase, tra il XVI e il XVII secolo si sviluppano 2 correnti di pensiero:giusnaturalismo e razionalismo. Dopo le diverse guerre combattute in questi territori e dopo la Pace di Westfalia la frammentazione dello stato viene ancor più accentuata (si contano 350 staterelli), proprio in uno scenazio complicato come quello che si presentava, queste due correnti di pensiero, hanno influenzato lo svipuppo del diritto.
- Il giusnaturalismo affermava l'esistenza del diritto naturale, come naturale riconoscimento dei diritti basilari (vita, libertà...). Nel cosiddetto stato di natura erano gli uomini stessi ad autolimitarsi le proprie libertà attraverso un patto, e proprio con la sua realizzazione si sarebbe formata la società civile. Sarà Puffendorf il primo ad andare contro questa teoria, considerando le regole necessarie per non vivere in uno stato selvaggio come quello animale, dove è il più forte a sopravvivere a tutti gli altri.
- Il razionalismo invece, considera la ragione il solo mezzo utile per giungere alla verità, per esempio affidandoci alle nuove tecniche scientifiche e alle scoperte.
I protocodici
modificaSi definiscono tali le prime forme di codificazione sorte alla fine del XVIII secolo che si affermano come attività legislativa necessaria del sovrano per consolidare il proprio potere.
Prima forma molto lacunosa è il Codex Maximilianeus Bavaricus nato nel 1756 in Baviera contenente molte limitazioni al diritto che tendono ad essere in contrasto tra di loro. Molto lontano dai canoni tipici del Codice.
Area Prussiana - Landrecht (1794)
modificaFu proprio la Prussia a dare alla luce il primo Codice civile completo, quindi definibile tale, europeo.
La Prussia in quel momento era una grande potenza europea, e, con la salita al trono di Federico II le condizioni dell'apparato finanziario, economico e sociale potevano considerarsi in uno stato così ottimale da permettere al sovrano illuminato di pensare ad una prima Codificazione.
I progetti di Federico II erano così ambiziosi da non considersi limitati al solo settore del diritto privato, ma prevedevano disciplina di tutto il diritto dello Stato, considerando ogni singolo dettaglio della vita dei singoli. Particolare è la tendenza di attribuire anche ai nascituri capacità giuridica, assolutamente contrastante con quella odierna che considera un individuo capace giuridicamente solo con l'atto della nascita.
Il Codice civile progettato era molto lungo e richiese per la sua compilazione quasi tutto il secolo, anche per colpa delle diverse guerre che per lunghi periodi cristallizzarono i lavori.
Lo scopo ricercato era quello di unire gran parte degli staterelli frazionati e semplificare la materia in modo da poter essere compresa da tutti.
Così nel 1794 il Landrecht viene alla luce
Area Austriaca (1811)
modificaAnche in Austria gli obiettivi principali sono sempre stati quelli della certezza del diritto e sulla scia del giusnaturalismo e del razionalismo arriva la necessità di Codificazione. Anche in questo caso i lavori di preparazione furono molto lunghi: iniziarono nei primi decenni del settecento per vedere la luce, quasi un secolo dopo, nel 1811.
Scopo dell'opera fu quella di uniformare il diritto in tutto il regno asburgico in modo che fosse proprio il diritto comune a rappresentare l'appartenenza ad uno stato.
Codex Theresianus
modificaNel 1753 la regina Maria Teresa D'Austria formò la prima commissione dando a questa una serie di direttive da rispettare. La commissione avrebbe dovuto riordinare il diritto privato e considerare il diritto comune per tutti i casi in cui si fosse dimostrata necessaria l'integrazione di altre fonti. La compilazione del Codex Theresianus terminò nel 1766 ma non entrò mai in vigore.
I rimproveri per la commissione furono quelli di aver confuso il Codice con la dottrina, non deve quindi essere molto prolisso ma chiaro, breve e non rievocante il diritto romano.
Codice Giuseppino
modificaDopo il fallimento del primo progetto iniziò subito una rielaborazione del materiale al fine di renderlo più rispondente ai canoni. Nel frattempo era salito al trono Giuseppe II figlio di Maria Teresa D'Austria, a cui, nel 1787, viene intitolato il nuovo prodotto. Il codice giuseppino fu l'evoluzione del cosiddetto progetto Martini, che prese il nome dal Ministro di Stato che lo elaborò, ma entrò in vigore solamente il Galizia per un breve periodo di tempo, durante il quale non sodisfò gli intenti ricercati, e per questo motivo iniziò un ulteriore esame, che terminò solamente nel 1811.
Area Svizzera (1912)
modificaLa Svizzera fu l'ultimo stato dell'area germanica ad arrivare alla codificazione.
La Svizzera cercò molto presto di svincolarsi dall'impero e per questo motivo è il meno romanizzato.
Dopo l'anno 1'000 si affermarono delle casate di origine asburgica che cercarono di attirare lo stato sotto il dominio germanico, ma già nel 1291 tre cantoni firmarono un patto di alleanza: un primo sengno della formazione della confederazione svizzera.
Un paio di secoli più tardi, proprio nella fase della rivoluzione universitaria e, per la Germania di maggiore ricezione romanistica, nel 1412, la Svizzera firma un trattato di pace con l'impero asburgico che in pratica formalizza la sua indipendenza.
Il primo Codice civile, lo ZGB, è stato emanato nel 1912. Diversamente da tutta la restante area germanica il diritto vigente fino a quel momento era quello delle consuetudini e dei codici cantonari che vennivano studiati ed emanati dai cantoni stessi che tesero ad aspirarsi dagli stati forti confinanti. Per questo motivo in Svizzera sono molteplici le tradizioni ancor oggi seguite.
Si sentì però il bisogno di mantenere dei punti comune per tutto lo stato che dessero maggiore unità tra gli stati federati, fu così elaborato, da Eugen Huber il codice unitario che soddisfacesse la richiesta, in soli cinque anni.
Il BGB Tedesco (1900)
modificaGià da inizio secolo, sula scia di razionalismo e giusnaturalismo, i cosiddetti filosofi del diritto alternarono proposte per l'unificazione dei territori tedeschi. La discussione più famosa fu quella che vide schierati Thibaut e Savigny.
Thibaut proponeva infatti la promulgazione di una codificazione unitaria per tutta la Germania che seguisse l'impronta del codice francese (oggettivamente l'unico esistente in quel periodo storico realmente valido).
Di tutt'altra opinione era invece Savigny che considerava i tempi non ancora sufficientemente maturi per un'opera colossale come quella proposta, che avrebbe provocato sicuramente una cristallizzazione del diritto.
Savigny, fondatore della Scuola storica, considera il diritto come un elemento organico che deve svilupparsi con il popolo, quindi, rimase sempre a favore dell'uso delle consuetudini ma, essendo queste, in Germania, poco stabili e poco definite, si schierò decisamente a favore della pandettistica.
La relazione non è molto evidente: Savigny considerava le consuetudini come rappresentazione del popolo tedesco. Il diritto romano era legato alla tradizione, aveva quindi bisogno di essere rielaborato dai giuristi formando il primo vero diritto tedesco. In sostanza, Savigny intuisce che l'unica possibilità che aveva una nazione così frastagliata per trovare unitarietà era quella di basarsi su un unico sistema ben definito e da quello partire per svilupparsi. Sempre secondo Savigny pensare in questo momento storico ad una codificazione tedesca sarebbe una forzatura innaturale.
In conclusione fu proprio la pandettistica a diventare la scuola di base per la compilazione del BGB.
Prima della stesura ufficiale, avvenuta nel 1900 del codice che oggi conosciamo molti tentativi sono stati fatti ma non rispondevano ai canoni richiesti. Il risultato fu, quindi, molto soddisfacente: puntò un occhio al futuro e uno al passato non tralasciando la tradizione romanistica. Rimase forse un po' troppo distaccato dal popolo attraverso l'utilizzo di troppi termini specifici, che solo un giurista avrebbe potuto comprendere, ma nonostante tutto è ancora oggi in vigore. Non ebbe molta fortuna all'estero, ma ad esempio quello greco e quello giapponese riprendono l'idea del capitolo introduttivo generale.
Stile
modificaIl BGB è formato da 5 libri, il primo dei quali non tratta una materia specifica, ma elenca tutte le nozioni basilari del diritto. È un codice improntato sulla libertà e sull'egualitarismo. Contiene clausole generali per l'abolizione di contratti contrari alla buona fede o che danneggiassero il contraente debole.
Dal giorno dell'emanazione molte sono state le naturali modifiche che portarono all'inserimento di molte più clausole generali e che considerarono molto la giurisprudenza sviluppata.
L'area Francese (1804)
modificaIl code civil francese fu il primo vero codice dell'età moderna emanato da Napoleone per consolidare il suo impero ed estendere l'egemonia dello stato assoluto. In questo caso per la prima volta il diritto proveniva dall'alto: la legge emanata dal sovrano era piena sostituta di qualsiasi altra fonte legislativa.
Le consuetudini vigenti fino a quel momento creavano dei problemi sul suolo dello stato: erano troppe e configgevano tra di loro. Si tentò ancor prima della rivoluzione di porre rimedio alla conoscibilità del diritto attraverso ordinanze regie che raccogliessero ufficialmente il diritto. Gli effetti furono quelli di impedire al diritto romano di penetrare ma dall'altro lato immobilizzarono la consuetudine snaturandola, non potendo più questa essere modificata dagli eventi.
Fu proprio la Rivoluzione francese a dare nuovo impulso alla Francia. Il diritto nato in questo periodo è detto intermedio e si pone in forte contrasto con l'antico regime. Decisivo avvio si ebbe con l'ascesa al potere di Napoleone che in solo 4 mesi (insieme ad una commissione di 4 membri) pone in essere il progetto di un codice. Dagli atti della commissione si può rilevare come egli stesso abbia contribuito con decisione alla compilazione, soprattutto sotto gli aspetti tecnici. Fu così che nel 1804 venne alla luce il code civil.
Il Codice cercò di equilibrare il diritto scritto e quello consuetudinario mantenendo vivi i principi forti elaborati durante la rivoluzione. Anche questo codice prevede unificazione del soggetto giuridico pur non mantenendo uguaglianza tra uomini e donne (che era stato faticosamente raggiunto dal diritto intermedio).
Il Codice è sicuramente molto importante per il modo in cui è stato recepito, e per come si è diffuso all'estero: a differenza degli altri stati codificati questo codice non è il prodotto di un sovrano illuminato, e nonostante il fatto che ha avuto un iniziale impulso grazie alla politica estera gressiva di Napoleone, anche dopo la sua caduta, questo ha continuato a mantenersi come modello. Possiamo prendere ad esempio i processi di codificazione degli stati europei non appartenenti alle aree germaniche (uno per tutti il Belgio in cui è in vigore dal 1830), stati oltreoceano (come Louisiana e Quebec) che hanno sentito molto influenza francese, ma anche uno stato come l'Egitto che vede in vigore un Codice molto francesizzante dal 1949 pur non avendo mai avuto a che fare con la madrepatria.
Stile
modificaLo stile utilizzato per la compilazione è sicuramente molto semplice, con pochissimi termini dotti, sappiamo infatti che Napoleone non era un giurista.
È diviso in 3 libri (Beni, persone e proprietà) che trattano solamente materia privatistica. Al fine ti completare l'opera di codificazione a questo furono affiancati altri Codici (penale e di procedura civile\penale) e testi unici come materiali fuori dal codice.
Francia attuale
modificaOggi la Francia ha una costituzione rigida (del 1958 e un consiglio costituzionale per la sua tutela.
È presenta una forte pluralità di giurisdizione formata da 2 diverse tipologie di giustizia:
- Giustizia amministrativa. Con tre gradi di corti: Corte Amministrativa, Corte amministrativa di appello e Consiglio di Stato.
- Giustizia ordinaria. Che vede una grande specializzazione delle corti al vertice delle quali si trova la Corte di Cassazione. Questa suprema corte prende spesso decisioni molto forti, crea molto diritto ma utilizza una tecnica di compilazione delle sentenze che non lascia trasparire questo.
La sentenza dei tribunali francesi è esposta in maniera molto breve e coincisa, minimizzando il proprio ruolo: elenca all'inizio i fatti in modo oggettivo , non cita ne precedenti ne dottrina, poi emette sentenza con giustificazione essenziale (visto il fatto X e visto il fatto Y, questa giuria stabilisce che...). Il giudizio è dato a nome dell'intera giuria, nessuno spazio è lasciato (come nei tribunali di Common Law, e soprattutto quelli americani) alle opinioni dei giudici o alla cosiddetta dissentering opinion, ovvero i pareri dei giudici che si oppongono alla sentenza.