Carlo V e l'Europa (scuola media)

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Carlo V e l'Europa (scuola media)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia per la scuola media 2
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Italia, campo di battaglia

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Finito il periodo rinascimentale, la vita in Europa fu caratterizzata da una serie di continue guerre. La principale causa è stata la volontà degli stati potenti di imporsi su quelli più deboli: queste guerre vengono chiamate guerre di predominio. I protagonisti di queste battaglie furono la Francia e la Spagna, le monarchie più potenti in questo secolo. Nel 1494 iniziarono le prime guerre in Italia, una serie di dolorosi conflitti che Francia e Spagna causarono per impadronirsi della penisola italica. Queste guerre si fecero soprattutto per la posizione geografica strategica dell'Italia, al centro del Mediterraneo. I primi protagonisti delle guerre in Italia furono tre imperatori francesi: Carlo VIII, Luigi XII, Francesco I. Carlo VIII fu il primo, nel 1494, ad invadere l'Italia, dove strappò Napoli agli Aragonesi. La Spagna, così preoccupata dalla potenza francese, si alleò con l'Impero, Venezia e altri stati italiani, costringendo Carlo VIII a lasciare la penisola. Anche Luigi XII tentò di conquistare l'Italia ma non ci riuscì e venne sconfitto dalla Spagna. Il suo successore, Francesco I, nel 1515, conquistò Milano e poi firmò con la Spagna la Pace di Noyon. Così Francia e Spagna di spartirono i territori dell'Italia: alla Francia fu assegnato il Ducato di Milano e alla Spagna il Regno di Napoli.

Nuove tecniche di battaglia

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L'artiglieria come tecnica di guerra, fu introdotta tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI. La polvere da sparo è stata usata per la prima volta dai Cinesi, non per scopi militari, ma per i fuochi d'artificio. In Europa la polvere da sparo iniziò a essere introdotta dal XII secolo, prima con le bombarde, poi i cannoni, l'archibugio, il moschetto e infine la pistola. La polvere da sparo cambiò del tutto la tecnica militare in Europa, e vennero poste al centro dello schieramento militare l'artiglieria e la fanteria, non più la cavalleria. I primi cannoni erano pesanti e non manovrabili, perché servivano per distruggere le mura delle città con cui si voleva fare guerra. Poi diventarono più piccoli e furono muniti di ruote, vennero trainati ai cavalli così l'artiglieria e la fanteria si potevano muovere alla stessa velocità. In Francia dal 1500 in poi le palle di cannone di pietra vennero sostituite da quelle in ferro. I cannoni vennero costruiti poi in bronzo, una lega formata da stagno e rame. Gli stati avvantaggiati quindi furono quelli ricchi di minerali e metalli, cioè Francia e Germania.

L'impero di Carlo V

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Il 28 giugno 1519 Carlo V venne eletto Imperatore all'età di 19 anni. Lui era il pro-nipote dell'Imperatore Massimiliano d'Asburgo e dei Re Cattolici, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, e il suo Impero comprendeva:

  • i Paesi Bassi
  • Franca Contea
  • il Regno di Spagna
  • il Regno di Napoli
  • le colonie nelle Americhe
  • l'Austria e i territori confinanti.

L'unione del Regno spagnolo e dell'Impero modificò la situazione internazionale; la Francia infatti era accerchiata dai domini dell'Imperatore e ora doveva difendersi dalla potenza di carlo V. Carlo V pensava che spettasse a lui proteggere la cristianità. Cercò di ricreare il potere universale dell'Impero; infatti dopo un periodo di debolezza questo era ritornato ad essere lo stato più potente dell'Europa. Carlo V si propose come sovrano di tutta la cristianità ma fallì per due motivi: la mancanza di unione dell'Impero e tutti i nemici potenti che volevano ostacolarlo. Carlo V infatti era poco amato dai suoi sudditi. Così si trovò a combattere contro tre fronti:

  • le alleanze anti-imperiali guidate dal Re di Francia
  • i principi protestanti
  • i Turchi.

Tutte queste guerre che intraprese avevano costi altissimi, infatti anche se aveva immensi possedimenti, che lo rendevano l'uomo più ricco del mondo, era difficile trasformare questa ricchezza terriera in denaro. Così l'Imperatore vendette molte terre e qualche volta chiese anche dei prestiti bancari. Le difficoltà economiche divennero sempre più gravi. Verso la metà del secolo infatti la Spagna arrivò addirittura alla bancarotta, cioè il fallimento dello stato.

L'Impero Ottomano

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Tra il 1520 e il 1566 l'Impero Ottomano, con a capo il Sultano Solimano il Magnifico, raggiunse l'apice dello splendore. Infatti espanse il suo Impero sia verso Oriente che Occidente. Nel 1521 i Turchi conquistarono l'Ungheria e nel 1529 Vienna. Carlo V salvò per un soffio l'Austria ma le flotte ottomane presero il controllo di tutto il Mediterraneo. Così i nemici di Carlo V approfittarono della situazione di lite tra Turchi e spagnoli e nel 1535 la Francia si alleò con l'Impero Ottomano, ma Carlo V non riuscì a cacciare i Turchi nè dall'Europa orientale nè dal Mediterraneo.

La divisione dell'impero

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Carlo V aveva la necessità di strappare alla Francia il Ducato di Milano, perché infatti si poteva realizzare un collegamento tra Germania e Spagna. La Francia allo stesso tempo rischiava di essere completamente accerchiata dall'Impero di Carlo V. Nel 1521 iniziarono le nuove guerre italiane. Francesco I venne sconfitto a Pavia nel 1525 e fu costretto a firmare un trattato con il quale rinunciava definitivamente a Milano (1526). Gli Stati italiani erano preoccupati che Carlo V gli avesse conquistati tutti e avevano paura di perdere la loro indipendenza. Per questo motivo lo Stato della Chiesa, Venezia, Firenze e la Francia formarono un'alleanza chiamata Lega di Cognac nel 1526. Carlo V allora inviò in Italia i lanzichenecchi, mercenari tedeschi, che raggiunsero Roma il 6 maggio 1527, provocando il Sacco di Roma.

L'abdicazione di Carlo V

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Carlo V cercò in ogni modo di difendere l'unità cristiana ma fu tutto inutile. Alla fine l'Imperatore si stufò e con la Pace di Augusta riconobbe la libertà dei principi tedeschi di seguire la propria religione: cattolica o luterana. Nel 1556 Carlo V diventato ormai vecchio decise di abdicare cioè di rinunciare al potere. I suoi domini li divise con:

  • il fratello Ferdinando a cui lasciò l'Impero e l'Austria
  • il figlio Filippo II a cui lasciò la Spagna, i Paesi Bassi, i possedimenti italiani e le colonie americane.

Il figlio Filippo II si aggiudicò il titolo di Re di Spagna. Nel 1556 Carlo V si ritirò in un convento spagnolo dove morì due anni più tardi. Le guerre tra Francia e Spagna continuarono per lunghi anni. Il sovrano francese, Enrico II, non voleva rinunciare all'Italia e così la guerra riprese nel 1556. Il re di Spagna Filippo II lasciò il comando al Duca di Savoia, Emanuele Filiberto, che li guidò alla vittoria nella Battaglia di San Quintino nel 1557. La Francia rinunciò a conquistare l'Italia e nel 1559 firmarono la Pace di Cateau-Cambresis. Con questa Pace l'Italia perse la sua indipendenza e fu sottoposta alla dominazione spagnola fino agli inizi del 1700.

Il sacco di Roma

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Carlo V inviò i lanzichenecchi a Roma per saccheggiarla. I lanzichenecchi provenivano dalla Germania settentrionale: il nome lanzichenecco deriva dal tedesco "lands" che vuol dire paese o terra e "knecht" che significa servo, quindi lanzichenecco vuol dire "servo del paese". L'esercito di Carlo V era composto da 20.000 uomini, 12.000 di questi erano lanzichenecchi. Per dieci mesi Roma diventò un accampamento militare e ci furono tutta una serie di violenze e prepotenze contro gli suoi abitanti. Il luoghi sacri della cristianità furono saccheggiati e distrutti e per questo e per tutte le stragi commesse tutta l'Europa cattolica si sentì offesa e sdegnata. In passato la città era già stata saccheggiata più volte, ricordiamo le razzie dei:

  • Galli nel 390 a.C.
  • Visigoti di Alarico nel 410 d.C.
  • Vandali dai Genserico nel 455 d. C.
  • Normanni guidati da Roberto il Guiscardo nel 1084.

Bibliografia

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"Vedere la storia 2 - La civiltà moderna e l'Ottocento", di G. Gentile, L. Ronga, A. Rossi, Casa editrice La Scuola