Aristotele (superiori)
Aristotele è un filosofo greco nativo di Stagira, ma operante ad Atene. Allievo di Platone, fondò però una propria scuola, detta Liceo perché sorgeva in un luogo sacro ad Apollo Liceo. La direzione dell'Accademia non gli venne infatti mai affidata pur essendo senz'altro l'allievo più brillante. La tradizione vuole che Aristotele abbia affermato: Amicus Plato, sed magis amica veritas. A differenza di Platone, non ci sono giunte opere complete dell'autore, ma solamente scritti ad uso interno del Liceo, nella forma di lezioni. Il loro accesso è rimasto precluso alla latinità medievale fino a circa il 1200, quando rientrarono grazie ai filosofi arabi.
A differenza di Platone che suddivideva in modo netto il mondo delle idee dal mondo sensibile, Aristotele ritiene che ci sia bisogno di un qualcosa di intermedio che avvicini questi due mondi. L'ontologia di Aristotele parte dagli individui dotati di materia e forma (nel senso di essenza, cioè rapporto funzionale fra le parti). L'insieme di queste parti, materia e forma, è detto sinolo.
Divise il sapere in tre ambiti: sapere teoretico, sapere pratico, sapere poietico (o produttivo).
Un ulteriore sapere è la logica, trasversale a tutti e tre gli ambiti: Aristotele sviluppò in particolare la logica sillogistica.
L’etica aristotelica, insieme alla politica, costituisce una delle scienze pratiche, il cui fine è il raggiungimento della felicità. Nel caso dell’etica si intende felicità dell’individuo, invece la politica indica le condizioni della felicità della comunità della polis.
Aristotele si occupò, all'interno del sapere teoretico, della metafisica, o filosofia prima, la scienza che studia l'essere in quanto tale e le sue proprietà. La metafisica, quindi, si occupa di ontologia, ma anche di teologia.
Inoltre Aristotele presentò un proprio modello riguardo alla cosmologia, che venne ripreso in seguito da Tolomeo e durò oltre 2000 anni.
Aristotele è noto anche per aver formulato un principio che è alla base della logica , detto principio di non contraddizione.