Architettura rinascimentale
Tra il ‘300 e il ‘400 in Europa cambiarono il modo di pensare e il valore attribuito all'uomo e alle sue capacità. In questo periodo, gli uomini di cultura scoprirono la grande importanza della scienza, frutto dell'esperienza umana, e compresero che la ragione doveva separarsi dalla fede. Nello stesso periodo furono riscoperte e studiate le grandi opere di filosofia e letteratura degli antichi autori greci e romani. Con l'affermarsi di queste idee, si chiudeva il medioevo e si apriva un nuovo clima culturale detto Umanesimo, in cui l'arte subì profonde trasformazioni partendo dalla riscoperta del mondo antico.
Nella Firenze degli inizi ‘400 crebbe l'interesse per l'arte, il collezionismo e la cultura da parte dell'emergente classe sociale dei commercianti. La ricchezza accumulata da alcune famiglie incentivò la committenza artistica, dando luogo al fenomeno del mecenatismo. La città subì una notevole trasformazione per mano di architetti, pittori, scultori che lavoravano per committenza sia pubblica che privata. La posizione sociale dell'artista cambiò: da semplice artigiano diventò uomo di cultura e di scienze che studiava la natura per interpretarla. Conosceva i testi dell'antichità, da cui traeva ispirazione ed insegnamento; viaggiava per le corti ed instaurava rapporti privilegiati con i committenti. La trasformazione architettonica da parte degli architetti avvenne attraverso il recupero delle antiche tecniche costruttive romane e la ricerca di un nuovo equilibrio razionale che poneva l'uomo al centro di tutto.
L'opera simbolo dell'architettura del primo rinascimento è la cupola di SANTA MARIA DEL FIORE, edificata da Filippo Brunelleschi (1377-1446) tra il 1418 e il 1436.
Alla base dell'architettura umanistica vi è il concetto di rigore, un insieme di regole che uniscono tra loro superfici, i volumi e il rapporto tra interno ed esterno di un edificio. Queste regole sono state applicate da Brunelleschi nelle sue opere fiorentine. Egli fu geniale innovatore ed abile costruttore, capo dei cantieri che seguiva ed organizzava costantemente in prima persona. Egli fu anche colui che teorizzò la prospettiva, avviando così anche la rivoluzione della pittura. Basandosi sulla prospettiva di Brunelleschi, Andrea Mantegna (1431-1506) superò la prospettiva lineare con un unico punto di fuga ed inventò la prospettiva illusionistica.