Alceo (in lesbico Ἂλκαος, mentre in attico Ἀλκαῖος) è stato un poeta lirico greco antico, contemporaneo di Saffo.

lezione
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Alceo (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Letteratura greca per le superiori 1
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 25%

Vita modifica

Nacque a Mitilene (sull'isola di Lesbo) tra il 620 e il 610 a.C. da una famiglia aristocratica. A quel tempo a Mitilene c'erano molteplici lotte per il potere. Infatti fu governata da diversi tiranni e la vita del poeta fu caratterizzata dalle lotte politiche. Tra il 612 e il 608 Pittaco con i fratelli di Alceo riuscirono a depauperare il tiranno Melancro. Quando la città fu sotto la tirannide di Mirsilo Alceo e Pittaco congiurarono contro. La missione fallì e il poeta fu esiliato a Pirra (attuale Kaloni). Poco dopo Alceo fu tradito da Pittaco, perché si era messo dalla parte del tiranno. L'atto fu accolto dal poeta come ingiurioso e denunciato aspramente, tale che Alceo odierà per sempre il vecchio compagno. Quando morì Mirsilo, però, il poeta esultò dalla gioia. Il prossimo tiranno fu Pittaco, appoggiato dal popolo. Nonostante fosse così mal apprezzato da Alceo, Pittaco era considerato dai greci uno dei sette savi. Probabilmente Alceo morì nel 560 a.C..

Opere modifica

Furono i filologi alessandrini a ordinare le odi di Alceo in base al genere. Oggi rimangono pochi frammenti della produzione di Alceo, ma probabilmente inizialmente costituivano almeno dieci libri tra cui:

  • Inni agli dei
  • canti della lotta civile
  • canti simposiaci
  • canti erotici

Il simposio costituiva un momento di riunione tra i compagni, spesso appartenenti alla stessa fazione politica e condividevano le stesse idee. Nei canti simposiaci non mancano riferimenti ai riti ed elementi del banchetto, come l'invito a bere e il vino. Ma nella sua poesia ci sono pure momenti di euforia, come nel caso dell'esultazione per la morte di Mirsilo.

La lotta politica è al centro di molte delle sue poesie. Egli era favorevole alla forma di governo dell'oligarchia ed era una persona chiusa nelle sue idee, con cui era difficile arrivare ad accordi. Il fr. 208a V costituisce un frammento esemplare che tratta della politica della sua città, paragonandola ad una nave in tempesta, in cui il marinaio non capisce la direzione dei venti, fa un'allegoria delle complesse vicende politiche.

Nel simposio, come nel tiaso, si coltivavano pure sentimenti d'amore spesso omosessuale. Lo stesso è per Alceo, tale che questa condizione influenza la sua produzione. In fatti egli compone dei carmi erotici.

Lingue e stile modifica

La lingua di Alceo è la stessa di quella di Saffo, ossia il dialetto eolico lesbico. Però Alceo aggiunge delle espressioni omeriche per rendere più epica la poesia. Frequenti sono le metafore. Alcuni critici antichi, come Dionigi di Alicarnasso e Quintiliano, trovavano pure una componente oratoria nei versi del poeta.

Note modifica